La burocrazia nei Consolati italiani in Europa crea disservizi e disagi ai nostri connazionali all’estero. La segnalazione-protesta viene da una nota diffusa dall’Associazione Lucani nei Balcani, raccogliendo le proteste condivise da Aciir Asociatia circolo imprenditori italiani, Asocoatia Coasit, Air asociatia amici degli italiani, sempre dei Paesi Balcanici, che raccontano il caso di un associato, regolarmente iscritto all’Aire che è l’albo degli italiani residenti all’estero, e che ha fatto richiesta al Consolato Italiano di Bucarest del rinnovo della carta di identità. Ad un mese di distanza gli è stato risposto che per sapere quando la carta di identita’ nuova sarà pronta, potrà chiederlo solo la mattina dalle ore 9,00 alle 9,15 telefonicamente e non di persona agli uffici. Non accettano in Consolato persone se non prenotando. Ma forse gli uffici consolari non sono territorio italiano? E’ la domanda delle Associazioni dei Lucani e degli Italiani nei Balcani sottolineando che c’è bisogno di ripristinare corrette relazioni con i nostri connazionali all’estero a cominciare dai servizi consolari perché lo Stato Italiano faccia sentire la sua presenza anche agli italiani all’estero e non li tratti da cittadini di serie B. A noi risulta che l’autorizzazione per il rilascio della carta d’identità al nostro associato dall’Italia è arrivata al Consolato il 15 maggio scorso ma la carta di identità non sarà consegnata prima del 26 giugno. Come è noto a tutti in qualsiasi Municipio si ottiene nella stessa giornata di richiesta. In assenza del Comites Romania – organismo rappresentativo della collettività italiana, eletto direttamente dai connazionali residenti all’estero in ciascuna circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila connazionali – c’è bisogno che qualcuno si occupi del migrante italiano che, verifichiamo, ha meno diritti di quelli dei migranti extracomunitari in Italia. Le Autorità Italiane in Romania hanno dimenticato che debbono offrire servizi. Ci risulta – dicono alle Associazioni dei Lucani e Italiani che hanno sede a Bucarest – che la stessa situazione avvenga anche in altri Paesi dell’Ue come ci riferiscono i nostri corregionali. Le Associazioni hanno quindi investito della questione gli organismi istituzionali del Ministero agli Esteri rappresentativi dei lucani nel mondo tra cui il Consiglio Generale Italiani all’Estero che se ne occuperà nell’imminente riunione plenaria del 1-5 luglio.