Istituire una legge “che imponga alle radio private operanti sul territorio nazionale la trasmissione di una quota di musica prodotta in Italia (ma non necessariamente in lingua italiana) che oscilli – secondo i casi e le applicazioni – dal 35 al 60%”. E’ uno dei 13 punti del “Manifesto nazionale degli Stati generali della musica emergente”, a cura di Giordano Sangiorgi (MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti). La presentazione è avvenuta questa mattina durante una conferenza stampa nella sede della Fondazione Matera-Basilicata 2019 in via La Vista a Matera.
Dopo i saluti del direttore Agenzia Nazionale Giovani, Domenico De Maio sono intervenuti Marco Stacciol, referente per la Festa della Musica Europea in Italia, Giuseppe Marasco per Calabria Sona, It- Folk e Rete dei Festival, Giandomenico Carbone di AudioCoop e Claudio Formisano di Cafim. La scena musicale lucana è stata rappresentata da Vincenzo Paolino di Vulcanica Festival e Rocco Spagnoletta per la band potentina Musicamanovella.
Dopo le tappe di Roma, Milano e Napoli che hanno coinvolto oltre 400 operatori del settore della nuova musica italiana con oltre 100 interventi di operatori e artisti della musica emergente italiana e’ stato elaborato un Manifesto degli Stati Generali della Musica Emergente in Italia presentato proprio a Matera in occasione della Festa della Musica dei Giovani di Matera. Questo testo sar il Manifesto Fondativo per una grande assemblea al MEI 25 – Meeting delle Etichette Indipendenti che si terrà sabato 5 ottobre a Faenza (Ravenna).
Questo percorso partecipativo è stato realizzato per dare un contributo fattivo e concreto e fare arrivare la voce anche delle più piccole ma vitali realtà artistiche e produttive del settore musicale al percorso di rinnovamento normativo del settore avviato dal Mibac con il Ministro ai Beni Culturali Alberto Bonisoli.
Di seguito il testo del Manifesto Nazionale degli Stati Generali della Musica Emergente.
MANIFESTO NAZIONALE DEGLI STATI GENERALI DELLA MUSICA EMERGENTE
1.
Maggiori risorse e investimenti a supporto della creatività, nel rispetto delle direttive europee sul copyright riguardanti la liberalizzazione diritto d’autore e l’equo compenso per produttori e artisti.
2.
Riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) al fine di istituire la creazione di un Fondo Nazionale per la Musica Emergente volto al sostegno dell’attività dei giovani musicisti e tecnici dello spettacolo.
3
Riforma del Codice dello Spettacolo dal Vivo che includa e promuova i festival di musicali di musica tradizionale, moderna e contemporanea.
4.
Leggi regionali in materia di difesa, divulgazione e promozione della musica. Gli organismi noti Circuiti Multidisciplinari dello Spettacolo sono un valido strumento, tuttavia necessitano maggiori poteri promozionali di e finanziamenti.
5.
Promuovere la cultura dell’imprenditorialità e delle professioni musicali attraverso scuola di alta formazione, l’istituzione di corsi e master presso gli atenei, sostenendo i talenti giovanili, le start up, i Workshop, la produzione e la fruizione della musica dal vivo, in Italia come all’estero.
6.
Creazione di norme nazionali e regionali in materia di protezione e sviluppo del settore musicale al fine di promuovere l’alfabetizzazione musicale e la diffusione della cultura musicale in ambito scolastico.
7.
Istituzione di una legge che imponga alle radio private operanti sul territorio nazionale la trasmissione di una quota di musica prodotta in Italia (ma non necessariamente in lingua italiana) in palinsesto, che oscilli – secondo i casi e le applicazioni – dal 35 al 60% del totale delle canzoni in programmazione, al fine di promuovere la musica indipendente gli artisti esordienti.
8.
Inclusione delle produzioni musicali e supporti per la promozione all’estero tra gli
enti beneficiari del c.d. Art bonus. (Legge n. 106 del 29/07/2014).
9.
Incentivare la creazione di Case della Musica e Teatri della Musica nelle grandi e piccole città al fine di farne un punto di riferimento per gli eventi musicali nazionali e internazionali, la creazione di laboratori creativi e workshop.
10.
Norme nazionali e regionali in materia di tutela e sviluppo delle start up artistiche e supporto economico alle reti unitarie di progetto tra festival, promoter, artisti.
11.
Il lavoro artistico e intellettuale è fisiologicamente caratterizzato dalla discontinuità temporale, ma da una continuità legata alla formazione, all’aggiornamento, alla contaminazione. A tal proposito si propone la necessità della creazione di un welfare dedicato ad artisti e tecnici dello spettacolo: una legge sul lavoro che ne definisca il salario minimo orario da contratto nazionale, che ne riconosca i diritti e lo statuto sociale sul modello della legge francese e del contratto detto « di intermittenza ».
12.
La musica è cultura. É inammissibile che la fruizione del prodotto culturale abbia un’imposta sul consumo al 10%. Si richiede quindi l’adeguamento dell’IVA sulle produzioni musicali dal vivo al 10% per tutto il settore live e tutto l’indotto e il connesso e al 4% come per i libri per l’acquisto dei supporti fisici e digitali musicali.
13 .
La creazione di « Residenze d’Artisti » su tutto il territorio nazionale: con questo termine si intende edifici (pubblici o privati) dati in prestito temporaneo a un artista o a un gruppo di artisti. Questi ultimi potranno ne potranno beneficiare attraverso aiuti in materia finanziaria (gratuità dell’alloggio, spese tecniche, vitto). Lo scopo di questi è promuovere
l’elaborazione e diffusione artistica, dalla produzione di spettacoli dal vivo, all’interazione con il pubblico.
A cura del Gruppo di Lavoro formato da Luca Fornari, Lorenzo Sciarretta, Enrico Capuano per Roma, Riccardo De Stefano, Francesco Caprini e Christian Perrotta per Milano, Renato Marengo, Ferdinando Tozzi e Nicola Iuppariello per Napoli
Con il Coordinamento di Giordano Sangiorgi e la direzione scientifica del Prof. Lello Savonardo con la collaborazione di Giuliano Scala