Una serata memorabile tutta dedicata alla scienza quella organizzata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 nel suggestivo Parco Archeologico di Metaponto per Matera 2019.
Piergiorgio Odifreddi, Piero Angela, Valeria Solarino e David Riondino hanno raccontato Pitagora per “La Poetica Dei Numeri Primi. Da Pitagora agli algoritmi” e a seguire una straordinaria conferenza “A spasso fra le stelle” di Guido Tonelli.
Nell’ambito degli eventi promossi per il progetto “La Poetica Dei Numeri Primi. Da Pitagora agli algoritmi” di Matera 2019 con la direzione scientifica del matematico Piergiorgio Odifreddi, e coprodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata. nella serata di sabato 22 giugno il Parco Archeologico di Metaponto è diventato il suggestivo scenario per due diversi momenti, “Una notte con Pitagora” e “Aspettando l’alba con Pitagora” con conferenze, musica e yoga.
In serata è andato in scena lo spettacolo “Vite immaginarie di Pitagora e Ipazia”, un testo di Piergiorgio Odifreddi sulle vite di Pitagora, matematico e filosofo, padre fondatore della intelligibilità matematica della natura e di Ipazia, matematica e filosofa greca uccisa dall’intolleranza religiosa. Pitagora e Ipazia sono stati interpretati rispettivamente da David Riondino e Valeria Solarino. Una spettacolare quanto naturale introduzione alla conferenza “Scienza e tecnologia nella società moderna” che ha visto protagonista il grande divulgatore scientifico Piero Angela, con la conduzione di Piergiorgo Odifreddi.
A seguire il fisico Guido Tonelli ha aperto le porte del cielo nella sua conferenza “A spasso fra le stelle”, accompagnato dagli interventi musicali di Eleuteria Arena.
Davide Riondino conferma la sua vocazione comica svelata già negli anni Novanta al Parioli durante le puntate di Maurizio Costanzo Show e concede un’intervista prima del suo spettacolo dopo aver mangiato un’albicocca del Metapontino: ” L’albicocca mette in comunicazione con la natura universale, pitagoricamente. Pitagora mangiava solo albicocche del Metapontino. Per quanto riguarda lo spettacolo Odifreddi ha scritto un racconto fingendo che sia Pitagora che parla e poi c’è Ipazia interpretata da Valeria Solarino. Insieme descriviamo la vita, il pensiero, le testimonianze intorno a Pitagora. Odifreddi lo fa molto bene perchè è un grande divulgatore e poi ci sono Piero Angela e Guido Tonelli, il meglio della divulgazione scientifica. Noi siamo degli umili amplificatori del pensiero di altri in questo caso”.
Cosa l’affascina della figura di Pitagora? “Le tabelline. Sei per sei trentasei, questo è il racconto che so con maggior certezza e anche 6 per 8 che però non so quanto fa, immagino 56 forse. Per lo spettacolo apriamo con una canzone di Celentano che si chiama il teorema di Pitagora, poi ci sono delle poesie su Pitagora che Odifreddi ha trovato e che sono molto belline e poi c’è la vita di Pitagora”.
Una grande eredità per questo territorio della Magna Grecia. “Lo è stata perchè la Grecia era moltiplicata dalla Magna Grecia, qui c’era la California della Grecia, grandi cose, bellissime ceramiche, pensa come si divertivano a fare i disegni sui vasi. Facciamo Ercole? No va di moda Dioniso… e poi c’è una grande cultura della gastronomia, quindi ne dedurrei che la Magna Grecia magna…”
Matera 2019 quali prospettive può avere? “Io ho conosciuto questi organizzatori e sono bravissimi. C’è un approccio manageriale molto europeo per cui il Sud si trasforma in un punto di eccellenza europeo, come stanno lavorando qui a Matera lavorano a Londra e a Parigi”.
L’unico problema è legato alle infrastrutture, cosa ne pensa? “Grazie a Dio vi penalizza, perchè se avreste ferrovie, strade e aeroporti sareste travolti da una quantità di gente che venderebbe improbabili gadget ai turisti. Via Buozzi è molto cambiata rispetto a come me la ricordavo io 4 anni fa quando sono ritornato. Bisogna scongiurare il rischio che diventi come Venezia o Firenze, Firenze è un centro commerciale a centro aperto, il che non è bene perchè trasforma tutta la popolazione in fittacamere e camerieri, che è un ottimo mestiere se stagionale ma se ha una prospettiva di otto generazioni non lo è più, va bene il turismo ma non esageriamo”.
Piero Angela: “Questo è un posto straordinari, c’è la storia qua. La scienza oggi è la chiave per il futuro. La speranza è quella regge l’uomo, il desiderio di migliorare, è un po’ quello che succede nel nostro Paese, noi abbiamo tante possibilità, tanti talenti, è piena di intelligenze, ma siamo tutti depressi perchè vediamo un futuro nero, invece non siamo stati così bene in tutta la storia dell’Umanità eppure abbiamo questa sensazione. E’ importante vedere una luce davanti a se”.
Lei è un grande comunicatore, come si fa a comunicare la cultura e la scienza? “L’importante è la buona comunicazione. Sappiamo che oggi sul web ci sono canali dove passa di tutto e non c’è più la responsabilità di chi scrive e di chi dirige un giornale o una televisione. Chiunque può aprire un canale sul web. L’importante è che la comunicazione tocchi dei temi che purtroppo non sono molto trattati nè dalla cultura, nè dalla scuola e nè dal giornalismo. La politica parla dei problemi quotidiani, delle maggioranze, di polemiche ma in realtà c’è il problema della demografia, mai nella storia dell’umanità c’è stato un incrocio con la denatalità e la longevità. C’è un mondo di centenari senza giovani che pagano le pensioni. Altri Paesi si sono attrezzati per correggere questa curva, perchè una volta che appare non si può più correggere, è come la scala mobile, chi c’è c’è non si può più scendere o salire. Sulla comunicazione ci sarà un modo in cui l’Asia sta emergendo in modo prorompente, perchè là si studia moltissimo e saranno 5 miliardi nel 2050.
Matera 2019 cosa rappresenta per la cultura e la scienza? “Questo è un posto fantastico. Come Metaponto. Noi dobbiamo avere uno sguardo verso il passato che è unico nel nostro Paese ma un altro verso il futuro. A Matera c’è anche un centro della Nasa e dell’ASI che bilancia questo passato e si occupa di osservazione del territorio e di robotica spaziale. Questo dobbiamo fare, valorizzare il nostro passato ma valorizzare il nostro futuro”.
Piccolo dettaglio anagrafico. Piero Angela ha compiuto il 22 dicembre scorso 90 anni. Ma, appunto, è solo un dettaglio anagrafico per un grande uomo di cultura che ha regalato e continua a regalare al pubblico pagine indelebili per la divulgazione scientifica.
Ecco alcuni passaggi della conferenza su Scienza e tecnologia nella società moderna di Piero Angela: “L’Italia – ha dichiarato Angela – è uno dei Paesi di grande cultura, abbiamo avuto i Romani, gli Etruschi, il Medioevo. abbiamo inventato il motore elettrico con Galileo Ferraris, la lampadina con Alessandro Volta, abbiamo il telefonino grazie alle invenzioni di due italiani, Meucci per il telefono e Marconi per la radio. Per quanto mi riguarda dopo aver condotto il primo telegiornale su Rai 1 delle ore 13,30 con le missioni da Apollo 7 in avanti la mia vita è cambiata e mi sono occupato di scienze. A Capo Kennedy ho scoperto che c’era un signore di origini italiane, Rocco Petrone, gli ho chiesto da dove arrivava e mi ha risposto “Da Sasso di Castalda, provincia di Potenza”. Era un uomo alto, robusto. E’ nato in America dopo che i genitori erano emigrati. Con grandi sacrifici si è laureato in ingegneria e in quel momento ho pensato che Rocco Petrone partendo da un piccolo paese della Basilicata è riuscito ad affermarsi con il merito. La politica invece dalle nostre parti non ha mai creato ricchezza. Il mondo non è mai cambiato fino all’Ottocento quando viene inventata l’energia trasportabile e poi si diffondono i motori a scoppio. Leonardo aveva inventato delle macchine ma non funzionavano perchè non avevano energia. E’ importante capire che la scienza è scoperta, la tecnologia è invenzione. Un problema che ci riguarda è la demografia: nel 1900 si facevano 4 figli, nel 1930 2 figli e nel 1960 1 figlio in media, oggi meno di 1. E la politica non affronta questo problema. Quello che manca in Italia è un’intelligenza di sistema. L’Italia è un Paese straordinario ma manca il concetto di patria, cosa che invece è molto sentito per esempio in Francia, dove ho vissuto diversi anni. Per Paesi come la Francia e gli Stati Uniti d’America la bandiera è un simbolo che unisce, noi dobbiamo agire come una squadra. E’ evidente che non c’è più il mondo di una volta. Io dico sempre che siamo bravissimi ad importare piedi per giocare a calcio e a esportare cervelli. Il ruolo della scuola e del mondo dell’informazione è fondamentale e si dovrebbe fare di più. In proposito ricordo che da mercoledì prossimo riparte Superquark, saranno 9 le puntate e in una di queste racconteremo i problemi del web e spiegheremo come identificare una fake news. La cultura è l’orizzonte del futuro, non semplice erudizione. Voglio concludere il mio intervento citando una frase di Toraldo Di Francia, fisico con cui ho scritto anche un libro: “Bisogna fare tecnologie a misura d’uomo ma anche uomini e donne a misura di tecnologie”.
Il fisico Guido Tonelli ha aperto le porte del cielo nella sua conferenza “A spasso fra le stelle”, accompagnato dagli interventi musicali di Eleuteria Arena: “Farò un piccolo viaggio in tre tappe, nella prima racconterò ciò che vediamo, le stelle come funzionano, come sono nate e come muoiono, nella seconda ciò che non vediamo, cosa c’è sulla nostra testa e non lo vediamo, stelle di neutroni, buchi neri, nella terza ciò che siamo, la nostra galassia, il nostro pianeta, come è nato e come si è sviluppata la vita sulla terra”.
Alle 5.30 di domenica 23 giugno il pubblico presente saluterà l’alba con il concerto della pianista Alessandra Celletti, musicista che già in fase di candidatura aveva sostenuto Matera 2019 portando il progetto nelle tappe del suo Piano tour. Mentre alle 7 è stato possibile partecipare alla lezione di Yoga a cura di Rosalia Stellacci del centro Studi di Yoga e Meditazione “Al Jalil Yoga”.
Nel museo archeologico di Metaponto si possono ammirare due mostre inaugurate nella serata di venerdì 21 giugno con un evocativo percorso tra storia, arte e matematica: “Numeri nel tempo. Contare, misurare, calcolare” a cura di Claudio Bartocci e Luigi Civalleri e “Riempire il vuoto. Le simmetrie da M.C. Escher ai contemporanei” a cura di Federico Giudiceandrea. Gli allestimenti delle mostre sono stati ideati, progettati e realizzati dall’Open Design School, progetto pilastro di Matera 2019, in collaborazione con il Polo Museale e al team che lavora al progetto esecutivo del nuovo museo di Metaponto. In particolare nella prima mostra, dedicata alla figura di Pitagora, sono presenti sei pezzi speciali, che corrispondono ad altrettante funzioni matematiche, realizzati con un approccio analogico, per favorire l’interazione manuale del visitatore.
La mostra intende vedere la matematica dall’interno, attraverso la bellezza dei numeri e i suoi contenuti specifici, e dall’esterno attraverso i numeri della bellezza e le sue relazioni con il resto della cultura. Le facce della matematica sono multiformi ed essa trascende qualunque confine, nazionale e culturale. Il progetto si sviluppa in cinque esposizioni fra Metaponto e Matera, con due percorsi, storico-didattico e artistico, un laboratorio interattivo, a cui si affiancano una serie di iniziative che si svolgeranno in parte a giugno, in occasione del solstizio d’estate, e in parte a settembre, per l’equinozio d’autunno.
Le mostre de “La poetica dei numeri primi” saranno visitabili con Passaporto per Matera 2019 fino al 30 novembre.
Domenica 23 giugno alle 11:30 verrà inaugurato il percorso artistico de La Poetica dei numeri primi allestito a Matera presso Palazzo Acito, uno dei palazzi simbolo dei Sassi, riaperto al pubblico di Matera 2019. Le mostre che compongono il percorso sono: “Numbers”, con opere di Ugo Nespolo, che ha da sempre messo in scena immagini connesse alla matematica e dunque alla ragione ; “Elementi di calcolo trascendentale” con opere di Tobia Ravà, un approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri; “Computed Art”, con opere di Aldo Spizzichino, intrise di matematica, con una indicibile profondità. Tre sguardi, tre diversi percorsi che indagano la stretta relazione fra arte e matematica. Ad introdurre le mostre sarà il dialogo fra matematica e arte condotto da Piergiorgio Odifreddi.
Alle 18.30 l’Auditorium dell’Università degli studi della Basilicata a Matera ospiterà la conferenza divulgativa del matematico inglese Ian Stewart, “Numeri primi e loro applicazioni” e il reading del premio Nobel per la Letteratura John Maxwell Coetzee, “Le avventure matematiche”, intervallato dalla lettura di alcuni brani a cura di Piergiorgio Odifreddi. Accesso con prenotazione e Passaporto per Matera 2019.
Michele Capolupo
La fotogallery degli eventi per il progetto “La Poetica Dei Numeri Primi. Da Pitagora agli algoritmi” di Matera 2019 a Metaponto (foto www.SassiLive.it)