Con la benedizione del Carro Trionfale in onore di Maria Santissima della Bruna nella fabbrica del Carro e i fuochi pirotecnici in prossimità del sito in cui è stato costruito il manufatto in cartapesta sono partiti ufficialmente i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona della città di Matera.
Il solenne Novenario di Maria Santissima della Bruna è stato avviato in piazza San Francesco d’Assisi con il Santo Rosario e la Santa Messa, con la musica sacra eseguita dal Coro Polifonico “Cantori Materani” diretto dal Maestro Alessandra Barbaro.
I componenti dell’Associazione Maria SS. della Bruna, della Confraternita “I Pastori della Bruna”, dell’Associazione Cavalieri di Maria Santissima della Bruna, degli Scout Agesci Matera e di Unitalsi hanno seguito la Santa Messa e hanno partecipato alla processione che dalla Chiesa di San Giuseppe Artigiano ha riportato la Sacra Immagine di Maria Santissima della Bruna in Cattedrale. Una processione presieduta da Monsignor Pino Caiazzo, accompagnata dal Capitolo Cattedrale e allietata dal Concerto Bandistico “Città di Matera” diretto da Nunzio Vincenzo Paolicelli. Nella Basilicata Cattedrale si è ripetuto il rito dell’Intronizzazione della Sacra Immagine di Maria Santissima della Bruna. In serata nella fabbrica del Carro Monsignor Pino Caiazzo ha illustrato ai cittadini in attesa di ammirare il manufatto il cartapesta il senso del tema scelto per l’edizione 2019 del Carro trionfale in cartapesta e poi ha benedetto l’opera realizzata dagli artisti Claudia e Raffaele Pentasuglia. Sul palco con i sacerdoti don Angelo Gallitelli e Gurrado il Prefetto di Matera, Demetrio Martino, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il presidente del Consiglio Comunale, Angelo Tortorelli, i deputati Michele Casino e Gianluca Rospi. Il primo atto ufficiale della 630^ edizione della Festa della Bruna si è concluso con i fuochi pirotecnici della ditta Piroluce di Giuseppe Chiarappa di San Severo.
Curiosità: il Carro trionfale dell’edizione 2019 della Festa della Bruna è il 54° delle ultime 86 edizioni realizzato da artisti della famiglia Pentasuglia. Raffaele e Claudia Pentasuglia sono stati accompagnati in questo lavoro dal papà Michele e da altri quattro preziosi collaboratori: l’artista Stefano Faravelli, i giovani cartapestai Matteo Cannavacciuolo e Giancarlo D’Ercole e il falegname Massimo Casiello. Sono stati impegnati anche il nigeriano Kingsly e il malese Ismaila, due migranti del progetto Sprar indicati dalla cooperativa Sicomoro grazie al progetto “Silent Academy” promosso con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e l’artista spagnolo Rocio Herrera, una ragazza di Valencia selezionata con il progetto Erasmus per imprenditori su proposta di Materahub.
Raffaele Pentasuglia illustra il suo secondo carro trionfale in cartapesta: “Rispetto allo scorso anno il Carro è molto più ricco per quanto riguarda le statue e ho verificato che si tratta di un record con la presenza di 14 statue. Ci sono bozzetti che ne presentavano di più ma non sono stati poi realizzati. Ho pensato che il Carro non solo doveva rispettare il tema indicato dalla Curia, “La Fede genera Cultura: Paolo all’areopago di Atene”, ma doveva rappresentare la città di Matera, visto che quest’anno rappresenta la capitale europea della cultura, per cui gran parte dell’assemblaggio generale fa riferimento a Gesù Cristo all’interno della Cattedrale. Il mix di stili presenti in Cattedrale è già un esempio del rapporto tra fede e cultura, infatti si ripetono frontoni neoclassici, elementi ellenici con decorazioni barocche. Il Carro è molto ricco, ci sono 14 statue ed in particolare la scena centrale ha un riferimento al dipinto di Raffaello, “La predica di San Paolo”, che riprende questo stile e poi ci due angeli aggettanti davanti al rostro. Gli angeli si ripetono di fronte alla porta del Carro. C’è una grande statua nella parte posteriore, sullo stile di quello dello scorso anno. Quest’anno è stato scelto di rappresentare San Benedetto, patrono dell’Europa. Insieme ai due pannelli anteriori in cui sono raffigurati Tommaso D’Aquino e Sant’Agostino, queste tre figure rimarcano l’importanza dell’identità della cultura cristiano-cattolica. Ci sono altre due statue nelle nicchie sotto la statua della Madonna della Bruna, Matteo Ricci e San Giustino de Iacobis e per dare una grande plasticità al Carro, che ha quindi forme più geometriche nel complesso perchè fa riferimento a questi elementi neo-classici, nella parte anteriore, sotto la scena centrale, si ripetono delle arcate che rappresentano quelle della Cattedrale, con decorazioni simili. Ci sono molti putti dorati e nelle due fiancate centrali sono, per offrire una simmetria, il colonnato è interrotto da grandi teste di leone, che sottolineano un elemento tipico dei Carri dei Pentasuglia, che mettevano sistematicamente questi leoni che nella simbologia teologica rappresentano il Cristo.
Le novità di quest’anno sono due: l’impianto decorativo che è molto forte e l’impianto cromatico, tutti e due figli di uno studio approfondito su un periodo specifico della costruzione dei carri che è quello dei fratelli Pentasuglia che secondo me sono il top di armonia rispetto all’impianto pittorico, decorativo, scultoreo e architettonico. Le scelte cromatiche di costruire un rapporto tra un verde ultra-tradizionale e quel rosso crea un maggiore contrasto e vivacità. Gli stessi azzurri e blu sono ispirati a quei carri e in questo quadro creano dei lampi di luce.
Le statue sono quelle già annunciate, ma sono aumentati i puttini, che sono alternati nella collocazione tra quelli con la pelle bianca e quelli di pelle scura, per sottolineare i temi dell’integrazione e dell’accoglienza cari a Papa Francesco. In particolare ho scelto di caricare moltissimo la parte frontale, primo perché dà l’impriting a chi lo visita e che condiziona spesso anche il giudizio sul resto del carro, quindi vedendo una parte iniziale così vivace è la migliore introduzione possibile a un carro così sviluppato. Ci sono i pannelli di Stefano Faravelli, artista di Torino straordinario che sarà a Matera il 2 luglio, sono due pannelli importanti che rappresentano tutta la base inferiore della torre posteriore. Ho scelto di rappresentare San Benedetto esattamente come la statua di San Benedetto da Norcia, che ha assunto un valore comunitario importante quando ha resistito al terremoto mentre tutto attorno crollava tutto. San Benedetto rappresenta in questo momento in cui i valori europei in cui sono fortemente attaccati un valore di unità, per questo la figura nel Carro del 2019 ha una centralità assoluta. Nella nicchia anteriore c’è un omaggio alla Cattedrale di Notre Dame di Parigi, parzialmente distrutta da un incendio nei mesi scorsi.
Abbiamo cambiato qualche colore rispetto alle fontane con i leoni, che pure sono una parte importante del carro, una cosa molto identitaria, perchè rispetto alla vivacità dei colori abbiamo deciso di spegnare in quel momento per distribuire in maniera più armonica tutto il carro”.
Il Carro trionfale si potrà visitare tutti i giorni fino al 30 giugno 2019 dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 22 nella Fabbrica del Carro al quartiere Piccianello di Matera.
Michele Capolupo
La fotogallery della giornata che ha aperto i festeggiamenti per Maria Santissima della Bruna a Matera (foto www.SassiLive.it)