Sassi di Matera, Nino Sangerardi: “Quale rendiconto dei finanziamenti pubblici?” Di seguito la nota integrale.
Quanti soldi pubblici sono stati investiti in favore dei Rioni Sassi di Matera? Non facile rispondere. Perchè dagli anni Cinquanta(periodo in cui il Parlamento italiano licenzia la prima norma pro Sassi Caveoso e Baresano) ad oggi non si ha notizia di un rendiconto, studio completo con relative cifre e tabelle esplicative.
Ci si deve accontentare solo di frammenti e dettagli documentali elaborati dai diversi Enti locali.
Da un incarto titolato “ Sintesi quadro investimenti realizzati anni 1986/2000” si apprende che il totale del denaro stanziato ammonta a lire 161.510.000.000: di cui 85.250.000.000 provenienti dalla Legge statale n.771/86 e 72.260.000.000 da fonti aggiuntive come Unione europea e Regione Basilicata.
Cento miliardi
Non poche le Leggi dello Stato che hanno avuto per oggetto i Sassi, patrimonio dell’Unesco dall’anno 1993.
Si comincia con la numero 619 del 17 maggio 1952 “Risanamento dei rioni Sassi nell’abitato del Comune di Matera” che stanzia 4.500.000.000 milioni di lire per la costruzione di nuovi alloggi. Settecento milioni di lire per le espropriazioni. Firmata da Luigi Einaudi,Alcide De Gasperi, Scelba, Pella, Fanfani.
C’è la numero 126 del 28 febbraio 1967 “ Provvedimento per completare il risanamento dei rioni Sassi e per la loro tutela storico artistica” che autorizza una spesa di 5.300 milioni di lire.
La numero 1043 del 29 settembre 1971 con cui si dispone il finanziamento di 3.500 milioni di lire. Per fare? Opere e lavori previsti dal Piano o dai piani particolareggiati diretti alla riutilizzazione degli immobili dello Stato, trasferimento in una nuova sede di quelle parti di rioni Sassi i cui ambienti sono dichiaratamente inabitabili, oneri relativi alla progettazione e direzione artistica dei lavori previsti dai Piani particolareggiati.
E’ lo Stato che con la Legge n.771/86–approvata da Camera e Senato il 26 ottobre 1986 e promulgata l’11 novembre 1986 da Francesco Cossiga Presidente della Repubblica,Bettino Craxi Presidente Consiglio dei Ministri,Virginio Rognoni Guardasigilli–impegna la cifra più significativa: 100 miliardi di lire.
Obiettivo della Legge la ” Conservazione e recupero dei rioni Sassi”. L’articolo numero uno con chiare parole prescrive: “Finalità: la conservazione ed il recupero architettonico,urbanistico,ambientale e economico dei rioni Sassi di Matera e la salvaguardia del prospiciente altipiano murgico sono di preminente interesse nazionale”.
Punto centrale del dispositivo o sono i Piani ambientali d’attuazione. Vale a dire: le aree e gli immobili,pubblici e privati, dove svolgere interventi di restauro conservativo e recupero urbanistico e edilizio.
Per l’attuazione del programma biennale, anni 1986-1989, al Comune è assegnato un contributo di 100 miliardi di lire,di cui venti miliardi per ciascuno degli anni 1986 e 1987 e 30 miliardi per ciascuno degli anni 1988 e 1989.
Nell’arco di dieci anni,dal 1992 al 2002 (il primo Piano biennale è stato approvato dal Comune di Matera nel 1988,due anni dopo l’entrata in vigore della Legge mentre i primi finanziamenti erogati nel 1992:sei anni dopo il via libera alla Legge) sono stati realizzati il 1° e 2° Piano biennale. Interventi che hanno visto il coinvolgimento di Sasso Caveoso e Sasso Barisano, zone e fabbricati di proprietà del Demanio e di privati cittadini.
Ufficio Sassi e normative
Per mettere in atto la Legge statale il Comune ha potuto assumere 2 architetti, 2 ingegneri, 4 geometri, 4 geometri disegnatori,un consulente legale, un segretario.
Successivamente è stato costituito un ufficio comunale denominato Ufficio Sassi per la “ programmazione e gestione del processo di recupero”.
Ufficio che definisce le normative tecniche e amministrative di attuazione degli interventi all’interno dei Rioni Sassi. Incentiva la presentazione di progetti da parte di privati,società,imprenditori,altri Enti. Attua manifestazioni di divulgazione della politica di recupero e valorizzazione culturale del bene.
Il Ministero dei Beni e Attività culturali affianca l’Amministrazione comunale nei settori della ricerca e sperimentazione delle e tecniche di restauro architettonico e urbano.
I piani di recupero prevedono il ritorno alla struttura urbana,dimensione originaria dei Sassi. Come?
Tramite la ricomposizione delle pregevoli tipologie architettoniche e micro urbanistiche originarie:case a corte, case palazziate, case a ballatoio,vicinati. La riproposizione di funzioni diverse quali residenze,servizi culturali,artigianato artistico,turismo. La riqualificazione e potenziamento delle reti dei servizi urbani e tecnologici; la tutela e organizzazione del Parco regionale dell’Altipiano murgico.
Nel 1994 il Consiglio europeo assegna al Progetto di recupero Rioni Sassi,il premio per la pianificazione urbana: European urban and regional palnning awards.
627 beneficiari
I contributi economici elargiti fino alla data 27 giugno 2002( stante i documenti che è stato possibile visionare) raccontano di lire 24.354.737.585 per il Primo Piano biennale e lire 10.340.689.533 per il Secondo Piano Biennale.
I beneficiari del denaro pubblico sono in numero di 627. La destinazione del finanziamento ha riguardato l’abitazione,le attività commerciali,artigianali, di servizi. I contributi monetari oscillano da un minimo di 585 euro a un massimo di 488.051,77 euro.
L’investimento nei Rioni Sassi a carico di altri Enti pubblici e compagini private socio economiche e religioso si conta nella misura di circa 31 milioni di euro.
Finanziamenti per lavori di restauro ristrutturazione e riqualificazione urbanistica. Alcuni esempi: la Regione Basilicata per il Convento di Santa Lucia, il Banco Napoli per la Cripta Peccato Originale,Cei e Giubileo per il Circuito Chiese Rupestri e Chiesa Santa Lucia alle Malve,l’Unione Europea per il rinnovo strutture urbanistiche e l’itinerario delle Chiese Rupestri.
L’ articolo n.3 comma 4 della Legge n.771/86 stabilisce quanto segue: “ Le relazioni sullo stato di attuazione dei programmi biennali sono trasmesse dal Comune di Matera alle competenti commissioni parlamentari”. Senza alcun dubbio il Comune di Matera ha inviato, e continua a inviare, la prescritta documentazione agli uffici preposti del Parlamento italiano. Non di pubblica evidenza quale uso ne avrebbero fatto senatori e deputati.
Con Matera designata capitale europea della cultura gli atti spediti sono stati letti, discussi in qualche commissione o seduta parlamentare o riunione istituzionale del pomeriggio tardi con relativo buffet? Non è dato sapere.