Tre giornate piene fra Metaponto e Matera con la partecipazione di oltre 2 mila persone nell’ambito del progetto “La Poetica dei numeri primi”. Sold out anche alla Cava del Sole per il concerto di Roberto Vecchioni e, la sera successiva, dell’Orchestra del Conservatorio Duni rispettivamente sostenuto e organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Totale: 5 mila persone. E poi ancora il minibasket in piazza, fortemente sostenuto dalla Fondazione, e la prosecuzione del programma “Capitale per un giorno” in giro per la Basilicata (Pignola, Missanello, Colobraro, Filiano). E ancora, nello stesso fine settimana, sold out anche agli art walking di Matera Alberga, al laboratorio di comunità “Un’opera dei maestri del carro per la Silent Academy”, ai progetti di comunità realizzati a Genzano di Lucania e a Montescaglioso, ai laboratori con i cittadini per “Abitare l’opera”. E ancora le esibizioni di danza con il progetto “Petrolio” e le tappe del progetto di Matera2019 “Mamma miaaa”. E infine tutte le mostre in corso.
Tutto questo non nell’arco di un anno o di un mese, ma nell’arco di uno straordinario fine settimana che ha visto la partecipazione di circa 30 mila cittadini a tutte le iniziative sostenute o direttamente organizzate dalla Fondazione Matera Basilicata 2019.
“Un fine settimana – afferma con entusiasmo Paolo Verri, direttore generale della Fondazione – che apre il sipario sulla stagione estiva e quindi su una numerosa serie di eventi che avranno la possibilità di accogliere un pubblico assolutamente più numeroso. Basti pensare che in una sera, solo fra il concerto della Nona di Beethoven alla Cava del Sole e gli incontri al parco archeologico abbiamo coinvolto circa 4 mila persone. Ma l’aspetto più interessante da segnalare è che dal 19 gennaio, ad ogni appuntamento organizzato da Matera 2019, sia esso un concerto o un laboratorio o una conferenza, registriamo sold out. E’ la testimonianza più evidente che stiamo camminando sulla strada giusta portando le nostre attività anche nelle mani di chi non aveva mai avuto la possibilità di vivere queste esperienze. Vedere gli sguardi felici di una comunità al termine del concerto alla cava del Sole e al termine della conferenza di Piero Angela è il miglior incoraggiamento che possiamo avere”.
Grande interesse, in particolare, ha suscitato la tre giorni de “La poetica dei numeri primi” svoltasi fra Metaponto e Matera. In particolare, circa 1.500 persone hanno seguito in religioso silenzio, nell’anfiteatro dell’area archeologica di Metaponto la performance proposta dagli attori David Riondino e Valeria Solarino che hanno rispettivamente interpretato, su un testo originale scritto da Piergiorgio Odifreddi, Pitagora e Ippazia con intermezzi musicali della pianista Alessandra Celletti.
“E’ stata una esperienza straordinaria – ha detto Riondino – calarsi nei panni di Pitagora in questa terra. In questa manifestazione avete avuto il meglio dei divulgatori della cultura scientifica e sono molto contento di aver fatto parte di questo viaggio”.
Accolto come una vera e propria star Piero Angela che per circa un’ora ha tenuto una conferenza biografica. “Questo è un posto straordinario. La scienza è oggi la chiave per il futuro. Ed è la scienza la chiave per collegare la ricerca alla cultura” ha detto Angela che si è soffermato sui temi della comunicazione, della denatalità e dell’invecchiamento. “Noi dobbiamo avere uno sguardo al passato, ma anche uno sguardo al futuro. E Matera 2019 mi pare che tenga insieme questi due aspetti”.
La lunga notte è continuata con una straordinaria lezione di Guido Tonelli che ha spiegato in modo chiarissimo le origini delle stelle accompagnato dalla violoncellista Eleuteria Arena. All’alba, poi, suggestivo concerto della pianista Alessandra Celletti, che ha proposto il suo straordinario ultimo album prodotto in vinile #cellettiblue ispirato proprio ai numeri pitagorici.
Il gran caldo non ha frenato l’afflusso di turisti e cittadini per l’inaugurazione della sezione “artistica” dell’evento. Appuntamento domenica alle 11.30 a Palazzo Acito, uno dei tanti gioielli del patrimonio pubblico materano finalmente disponibile e aperto come contenitore culturale. Tre le mostre in cartellone ma il vernissage è stato preceduto da un talk condotto dal direttore artistico Piergiorgio Odifreddi che ha consentito agli autori di illustrare le modalità, assai varie, con cui declinano la propria personale equazione tra matematica e arte.
Ugo Nespolo, nel rivendicare un antico sodalizio e ricerca comune con Odifreddi, che l’ha portato a Shangai e a Ginevra, ha al tempo stesso affermato la natura essenzialmente razionale della creazione artistica e contestato le esasperazioni intellettualistiche della stagione concettuale. Nei suoi ‘Numbers’ è evidente il richiamo a correnti di avanguardia che hanno lavorato sui segni come oggetto: dal futurismo alla pop art.
A presentare la “computer art” di Aldo Spizzichino, astrofisico del Cnr, scomparso nel 2017, è stato il figlio, un grafico in 3d, che l’ha affiancato negli ultimi 20 anni nella fase di postproduzione. Perchè la sua opera creativa, avviata ben prima della diffusione dei pc, consisteva nella programmazione in linguaggio macchina per tradurre sul piano estetico le strutture matematiche. Senza ricorrere a programmi di computer grafica.
E’ invece un allievo di Eco, laureato con una tesi in semiologia dell’arte, Tobia Rava. Attingendo alle radici della sua cultura ebraica dagli anni ‘90 ha avviato una ricerca approfondita sul percorso matematico che sottende la lingua. Lo strumento potente da lui adottato è la ghematria, un sistema di interpretazione del testo biblico attraverso un percorso di equazioni. I suoi “Elementi di calcolo trascendentale” provano a interpretare e a rappresentare le parole attraverso altre parole che hanno lo stesso valore numerico.
Tutte le 5 mostre de “La Poetica dei numeri primi” sono co-prodotte con il Polo museale della Basilicata e resteranno aperte fino al 30 novembre.
Sold out anche alle due conferenze divulgative svoltesi nell’Auditorium dell’Università degli studi della Basilicata, del matematico inglese Ian Stewart, “Numeri primi e loro applicazioni” e il reading del premio Nobel per la Letteratura John Maxwell Coetzee, “Le avventure matematiche”, intervallato dalla lettura di alcuni brani a cura di Piergiorgio Odifreddi.