Nel tardo pomeriggio di martedì 25 giugno presso Confindustria Basilicata si è tenuto un ulteriore incontro tra le Organizzazioni Sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Confindustria ed Eni circa la trattativa relativa alla Contrattazione Unica dei lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano; una lunga trattativa partita con l’approvazione da parte dei lavoratori della piattaforma unitaria nello scorso 5 maggio 2018 e che è proseguita in tutti questi mesi con una moltitudine di tavoli politici e soprattutto tecnici che necessariamente devono trovare una vera sintesi nelle prossime settimane.
Un lungo percorso rappresentato dalla discussione tematica dei singoli punti che caratterizzano la Contrattazione Unica a partire dai temi: Sorveglianza Sanitaria, individuazione dei comparti industriali per evitare il dumping contrattuale (l’applicazione di contratti firmati da organizzazioni datoriali e sindacali non maggiormente rappresentativi e che applicano forme di ribasso delle tabelle contributive non conformi), clausola sociale e armonizzazione salariale di tutti i lavoratori coinvolti nel processo estrattivo del Centro Oli di Viggiano.
Una trattativa complicata ma che, nonostante le tante difficoltà riscontrate legate sicuramente ad un progetto sindacale ambizioso, vede fino ad oggi una serie di impegni che devono essere concretizzati. Per quanto riguarda la Sorveglianza Sanitaria, con la precedente Giunta Regionale fu sottoscritto un verbale di accordo con il quale le parti, tutte le parti, si impegnavano affinché entro la fine del 2019 a tutti i lavoratori dell’Indotto Eni di Viggiano potesse essere garantita una Sorveglianza Sanitaria legata ed armonizzata ai migliori standard e protocolli sanitari e dunque l’estensione del protocollo sanitario Eni a tutti i lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano.
È necessario adesso che la nuova Giunta Regionale, possa dar corso, attraverso la convocazione di un nuovo tavolo di confronto sindacale, a questo importante tema che rispecchia la necessità di una maggiore e migliore tutela della salute dei lavoratori dell’Indotto Eni di Viggiano non solo per l’anno 2019, come è necessario rendere esigibile e strutturale negli anni questo progetto. In merito invece all’individuazione dei comparti industriali, al fine di evitare il dumping contrattuale, nella giornata di ieri si è concluso il confronto sindacale circa la clusterizzazione delle attività presenti all’interno del Centro Oli di Viggiano; ovvero si è individuato il contratto nazionale di riferimento più rappresentativo e più rispondente alle attività nel Centro Oli di Viggiano. Ciò consentirà che nei vari cambi di appalto le aziende subentranti dovranno utilizzare i contratti nazionali di riferimento individuati nella clusterizzazione affinché si eviti l’aggiudicazione di gare con contratti nazionali a ribasso e anche, in alcuni casi, non consoni alle stesse attività.
Diventa pertanto necessaria, per rendere esigibile la clusterizzazione, cosi come richiesto nell’ultimo verbale di riunione, la convocazione di un tavolo sindacale con tutte le parti entro il mese di luglio. La clusterizzazione delle attività, oltre che garantire una maggiore trasparenza nei cambi di appalto, dovrà consentire il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso l’applicazione della clausola sociale.
In questi quattordici lunghi mesi di trattativa l’armonizzazione salariale, pilastro fondante della Contrattazione Unica, è stata oggetto di discussione di alcuni tavoli tecnici ma è pur vero che questo tema, che rappresenta una vera e propria giustizia sociale in quanto armonizza alcuni istituti legati alle prestazioni dei lavoratori, deve trovare ancora un confronto vero con tutte le parti compresa la Regione Basilicata al fine di chiudere la cosiddetta fase transitoria caratterizzata dalla elargizione delle “famose” mille euro lorde.
Bisogna dunque accelerare su tutti i fronti ed è fondamentale che tutte le parti a partire dall’Eni e dalla Regione Basilicata possano dare il proprio contributo concreto per giungere ad un nuovo accordo che non solo sarà innovativo ma soprattutto rappresenterà al meglio la condizione socioeconomica di tutti i lavoratori dell’Indotto Eni di Viggiano. Questo accordo è necessario, perché va nel solco di una vera giustizia sociale, economica, ma soprattutto restituisce una maggiore dignità al lavoro e ai lavoratori visto che la Val d’Agri contribuisce notevolmente non soltanto al Pil regionale ma anche e soprattutto allo sviluppo dell’intero Paese.
Le organizzazioni sindacali inoltre, raccogliendo la “sfida” dell’Eni (Energy Valley), ritengono ormai concluso il percorso di discussione tecnica e chiedono l’apertura di un tavolo con la Regione per capire come si affronta con Eni anche il tema degli investimenti sulla transizione energetica e tutta la tematica riguardante la salvaguardia dell’ambiente. È necessario che Eni faccia concretamente la sua parte per recuperare la fiducia delle comunità e dei lavoratori attraverso la disponibilità anche in investimenti alternativi, e sia parte attiva nel superamento reale delle differenze tra i lavoratori dell’indotto e quelli Eni così come chiesto nella piattaforma sindacale approvata dai lavoratori. È ora che la Regione, a mesi dal voto, convochi le parti sociali ed Eni per una rivisitazione sotto il segno del miglioramento del Patto di Sito del 2012, tenendo conto delle mutate condizioni legate alla produzione di Energia.
Giu 26