Abrogazione Province, appello alla Regione da parte dell’Upi Basilicata
L’Upi Basilicata, in riunione presso la sede della Provincia di Matera, ribadisce la propria contrarietà a una Italia senza Province. Un no lucido e sostanziato da numeri, fatti e ragioni che saranno approfonditi nel corso del Consiglio provinciale di Matera che avrà luogo il prossimo 31 gennaio alle ore 16.30 presso la Sala consiliare della “Memoria e del Ricordo”.
“La Province di Matera e di Potenza non chiudono, ma aprono alla sfida di uno Stato più efficiente e meno costoso. Una sfida che presuppone la via costituzionale, per definire l’ordinamento e una nuova Carta delle autonomie – hanno affermato i presidenti della Provincia di Matera, Franco Stella, e della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza – che stabilisca il “chi fa cosa”, per evitare che altre istituzioni dello Stato si sottraggano al necessario scatto di efficienza, e che tutto rimanga come è, compresi i circa 7000 enti strumentali, i cui Cda nominati dalla politica costano 3 miliardi di euro.”
I presidenti dei Consigli provinciali di Matera e Potenza, Chietera e Sacco, hanno sottolineato come attraverso i Consigli provinciali sarà promosso un ordine del giorno che conterrà, tra l’altro la richiesta: “ai propri parlamentari di farsi promotori in Parlamento di iniziative volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica; alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l’abolizione o allo svuotamento delle stesse, per tutelare quanti ci lavorano. Alcuni dei punti che intendiamo sostenere per dare ragionevolezza a un momento politico complesso e dal quale dipende il futuro del Paese.”
Una condivisione unanime di quanto discusso, che ha visto il presidente Stella tornare con determinazione sulle: “numerose garanzie che l’istituzione Provincia fornisce al proprio territorio. Un presidio di riferimento concreto che tutela le proprie comunità attraverso deleghe strategiche quali viabilità, edilizia scolastica, ambiente, trasporti, cultura e sviluppo economico. Per tutto questo abbiamo invitato il presidente De Filippo di promuovere la questione di legittimità costituzionale per lo stralcio dell’art. 23-commi 14-21 del Decreto Legge 211/2011 come modificati dalla legge di conversione n. 214 del 22.12.2011.”