Si è svolto a Potenza, presso Go Desk, il terzo incontro sul tema “Visual green dei Parchi Lucani”, organizzato dall’associazione culturale Interzona, in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei, all’interno del progetto a’Naca Basilicata. L’ultima giornata di questo interessante percorso sui temi del turismo, del cinema, della cultura, del territorio e della sostenibilità nei Parchi lucani si è focalizzata sul territorio della Murgia Materana.
All’incontro hanno partecipato Angelo Bencivenga, Delio Colangelo e Marcella De Filippo, della Fondazione Eni Enrico Mattei, il regista Antonello Faretta, l’architetto Chiara Terranova, gli artisti Silvio e Giulio Giordano e Nicola Saluzzi, presidente dell’associazione culturale Interzona.
Nella prima parte della mattinata, Angelo Bencivenga (FEEM) ha illustrato alcuni dei 42 progetti sostenibili curati da a’Naca Basilicata, realizzati nell’ambito dell’Accordo tra Eni e Regione Basilicata, che coinvolgono tutti i 131 comuni della Basilicata e si sviluppano sui temi dell’ambiente, salute e sicurezza alimentare, turismo, formazione, cultura e sviluppo sociale, con la matrice comune dell’innovazione. “Comunicare sul territorio le azioni e i risultati di questi progetti – ha spiegato Bencivenga – è fondamentale per favorire la diffusione di buone pratiche e la riflessione sui temi della sostenibilità”.
Marcella De Filippo ha parlato di turismo sostenibile, mostrando i risultati di una ricerca, condotta da FEEM, su innovazione e modelli di business nell’area dei Parchi lucani. Strutture ricettive sostenibili, esperienze di co-living, sostenibilità come strumento di promozione sul mercato e buone pratiche nel settore del turismo rappresentano un modello di business sostenibile che unisce risorse, energie, territorio e persone.
Sulla stessa linea il regista Antonello Faretta ha raccontato un cinema sostenibile, presentando il progetto “MaTerre”, all’interno del quale è stato realizzato un film, attualmente in postproduzione, con tecnologie di realtà aumentata, ambientato nel Parco delle Chiese Rupestri della Murgia Materana. Il territorio diventa, nel contesto di un cinema sostenibile, il vero e proprio protagonista dei 5 episodi realizzati. Grazie alle tecnologie multimediali utilizzate lo spettatore può calarsi direttamente nel “luogo”, che non è più semplice cornice, ma diventa personaggio centrale del racconto. “L’augurio – ha concluso Faretta – è di partire da “MaTerre – La Mia Terra”, per creare un genere cinematografico che metta insieme i valori di sostenibilità e di ecologia, di tradizione e innovazione, facendoli diventare un manifesto per il filmare in Basilicata”.
Nella seconda parte della mattinata Delio Colangelo, della FEEM, ha relazionato su “Cinema e paesaggio rurale tra narrazione generativa e promozione del territorio”, mostrando le potenzialità del cinema come strumento di promozione territoriale e portando alcuni esempi di legame tra film e territorio in produzioni cinematografiche ambientate sullo sfondo di Matera.
Chiara Terranova, architetto, ha proiettato alcune immagini di piccole architetture che forniscono un’esperienza di fruizione del luogo da nuove prospettive. Si tratta di architetture che si appoggiano sul terreno, senza fondamenta, per consentire alla persona in un luogo e in un momento precisi di guardare il paesaggio in un determinato modo, nuovo e particolare.
L’incontro si è concluso con il workshop multimediale “Visual Green”, a cura di Silvio e Giulio Giordano, che hanno coinvolto i partecipanti in un laboratorio interattivo, illustrando prima esempi di ambientazioni digitali, ricreate partendo da immagini di territori realmente esistenti che possono diventare delle vere e proprie attrazioni turistiche, e ragionando poi su come, attraverso l’arte e la realtà aumentata, sia possibile creare delle installazioni, anche virtuali, nei territori, integrando cinema, videogame e luoghi, in una dinamica di interazione con l’ambiente e con i visitatori, per aumentarne l’attrattività.