La Fondazione Lucana Antiusura “Mons. Vincenzo Cavalla” e l’Associazione Antiracket e Antiusura “Famiglia e Sussidiarietà” prendono atto con apprezzamento dell’inchiesta “Regimental” coordinata dalla Procura Antimafia di Potenza. Che ha fatto capo alla notificazione da parte della Polizia di sette ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettanti protagonisti della criminalità usuraria.
I responsabili della Fondazione e dell’Associazione suddette, Don Basilio Gavazzeni e Angelo Festa, impegnati da decenni nella prevenzione e nel contrasto antiusura, fronteggiano quotidianamente il sovraindebitamento sia di persone sia di piccole aziende a rischio di usura.
Esse colgono questa occasione per confermare, contro ogni negazionismo e ogni tiepidezza che l’usura c’é. Sussiste e minaccia. Si rammaricano che, purtroppo, non riescono a strappare alle vittime, non poche volte giovani, la decisione della denuncia.
Le vittime preferiscono andare alla malora piuttosto che denunciare. Tale è la paura per sé, le mogli, i figli e le cose che ancor oggi chi pratica usura è in grado di incutere sul nostro territorio.
Ma la denuncia, comunque, è l’unico sistema che consente di riacquistare la libertà e la dignità, di ritornare a vivere, di ripristinare un clima di serenità nell’ambito familiare, di riprendere un percorso virtuoso nella gestione dell’economia familiare e soprattutto di uscire da quel vortice in cui la paura crea isolamento e l’isolamento crea paura. Oltre a ciò chi denuncia l’usura e l’estorsione ha la possibilità di accedere al fondo di solidarietà, ai senso delle Legge 108/96, che prevede indennizzi commisurati ai danni subiti e/o un mutuo decennale senza interessi per un ammontare commisurato al danno subito.
Lug 03