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Gli uffici del Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca hanno completato l’iter relativo all’Avviso Pubblico “La filiera produttiva turistica, culturale e creativa per la fruizione dei beni del patrimonio culturale e naturale della regione Basilicata” e pubblicato gli elenchi delle domande che sono risultate finanziabili.
Ne dà notizia l’assessore regionale alle Attività Produttive Francesco Cupparo riferendo che sono state 305 le istanze presentate, di cui 189 rientranti nella dotazione finanziaria disponibile pari a 12.600.000 euro, con 1.700.000 euro destinati all’Iti Sviluppo Urbano Città di Potenza e 2.900.000 euro destinati all’Iti Sviluppo Urbano Città di Matera. In dettaglio, sono 167 le istanze riguardanti progetti di investimento nel campo dell’Industria delle attività culturali, creative e dello spettacolo e a servizio del turismo, 109 nell’industria dei prodotti tradizionali e tipici e 29 nel campo dei servizi e delle attività a valenza sportiva, ambientale e naturalistica. Dei 189 progetti finanziabili 29 progetti aventi ad oggetto programmi di investimento o realizzazione di prodotti all’interno della Città di Matera sono stati finanziati nell’ambito della dotazione aggiuntiva dell’Iti Matera e 20 progetti aventi ad oggetto programmi di investimento o realizzazione di prodotti all’interno della Città di Potenza sono stati finanziati nell’ambito della dotazione aggiuntiva dell’Iti Potenza.
L’Avviso Pubblico è stato individuato quale strumento che sostiene la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nonché progetti di filiera integrati nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica, finalizzato ad incentivare le iniziative candidate da imprese, lavoratori autonomi, associazioni e fondazioni in forma singola o collettiva, finalizzati alla valorizzazione e/o fruizione di uno o più attrattori del patrimonio culturale e naturale della regione Basilicata.
Le tipologie di iniziative ammissibili riguardano attività imprenditoriali e non solo per lo sviluppo di prodotti e servizi complementari funzionali alla valorizzazione dei beni del patrimonio culturale e naturale della regione Basilicata, in modo da attrarre e/o incrementare flussi turistici e conseguentemente determinare impatti positivi, diretti ed indiretti, sul sistema socio-economico di riferimento.
I programmi di investimento produttivo o la realizzazione di prodotti e servizi candidati ad agevolazioni sono rientrati in una delle seguenti tipologie di attività: Industria delle attività culturali, creative e dello spettacolo e a servizio del turismo: moda, software, editoria, TV e Radio, pubblicità, cinema, patrimonio culturale, musica e spettacolo, architettura, arte contemporanea, agenzie viaggio, tour operator e servizi di prenotazione, attività ricreative e di divertimento; Industria dei prodotti tradizionali e tipici: artigianato artistico e tradizionale, ristorazione, bar, design industriale e artigianato; Industria dei servizi e attività a valenza ambientale e naturalistica: attività sportive, centri educazione ambientale, servizi connessi alla fruizione del patrimonio naturalistico.
Sarà nostro compito – ha sostenuto l’assessore Cupparo – monitorare la fase attuativa degli interventi in collaborazione con i soggetti attuatori per produrre, in linea con il sostegno ai Programmi di Matera 2019, il sistema produttivo culturale che nella nostra regione secondo i dati più significativi del Rapporto 2019 elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere ha un peso tra l’1,8 e l’1,9 per cento del valore aggiunto regionale e un peso sull’occupazione complessiva tra il 2 e il 2,3 per cento. Si pensi che il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, fatto da imprese, PA e non profit genera nel nostro Paese quasi 96 miliardi di euro e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere, nell’insieme, 265,4 miliardi, equivalenti al 16,9% del valore aggiunto nazionale. Sono i dati che confermano la forbice esistente tra Nord e Sud anche nel settore turistico culturale, a dimostrazione di una evidente correlazione fra ricchezza complessiva, specializzazione culturale e creatività delle economie territoriali. Siamo impegnati a partire dagli effetti di questo A.P. – conclude Cupparo – a ridurre, sino a colmare del tutto, questo gap consapevoli che il percorso è ancora lungo e che c’è bisogno del contributo di tutti i soggetti interessati.