Giorgo Cossu ha presentato nel pomeriggio a Matera, nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi il volume “La Signora della cartapesta, l’effimero a Matera”. All’incontro con l’autore, coordinato da Maurizio Barbato, art director associazione MU.S.A. di Nola, sono intervenuti il maestro cartapestaio Raffaele Pentasuglia, il direttore del Museo Storico Archeologico di Nola, Giacomo Franzese e l’artista putignanese Deni Bianco, pluripremiato esponente della tradizione cartapestaia del Carnevale di Putignano. Presenti in sala tra gli altri il fotografo materano Antonio Sansone, il tesoriere i dell’ Associazione Maria Santissima della Bruna di Matera, Bruno Caiella e l’editore Gianni Milano. E’ intervenuto anche Michele Saponaro per il Polo Museale della Basilicata. Un’occasione per riaprire il dibattito sulla necessità di tramandare l’arte della cartapesta attraverso la costituzione di una rete che possa coinvolgere tutti i soggetti, pubblici e privati, che sono già attivi in alcuni comuni d’Italia, Matera, Nola e Putignano o Valencia in Spagna. Proprio da Valencia quest’anno è arrivata a Matera per partecipare alla costruzione del manufatto in cartapesta di Raffaelle e Claudia Pentasuglia la giovane artista Rocio Herrera, selezionata con il progetto Erasmus per imprenditori su proposta di Materahub.
Il volume fotografico è il risultato di un minuzioso lavoro sul campo che documenta lo stato attuale dell’arte della cartapesta a Matera, uno dei centri di riferimento di questa antica tecnica scultorea. Giorgio Cossu ha seguito sin dagli inizi la realizzazione del Carro della Bruna che porta in processione ormai da secoli, ogni 2 luglio, la santa protettrice di Matera tra le strade della storica città lucana. Dalla costruzione della parte lignea alla decorazione e, infine, alla pitturazione, con attenzione ai dettagli, le immagini tracciano la crescita dell’opera per mano dei “Pentasuglia”, storica famiglia di cartapestai. In un’alternanza di scatti suggestivi e documentativi il fotografo fa rivivere in prima persona il ricorrente ciclo vitale del Carro Trionfale: la nascita, la gloria e la distruzione. Questo percorso è immerso nel contesto culturale che rende il Carro unico: le tecniche costruttive, i luoghi, i personaggi, le processioni, i tempi, la scuderia, i muli e gli abitanti che, nel loro insieme, mantengono viva questa tradizione, nei secoli. Le immagini sono introdotte da due importanti testi scritti per l’occasione dallo storico Ezio Flammia e dall’antropologo Domenico Scafoglio.
Giorgo Cossu è un fotografo napoletano specializzato in documentazione etnografica sulle tradizioni e la cultura popolare. Già autore di volumi fotografici, tra gli altri, sul teatro di figura tradizionale in diverse aree del mondo. I suoi lavori sono stati esposti in numerosi paesi. Collabora con “L’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare” di Grugliasco.
Di seguito l’intervista rilasciata dall’autore del volume fotografico per SassiLive.
Quando è nata l’idea di realizzare questo libro fotografico dedicato al carro trionfale in cartapesta in onore di Maria Santissima della Bruna? “Sono arrivato a Matera nel novembre del 2017. Ho dovuto attendere due mesi per accedere al laboratorio in cui realizzare i miei scatti, ho lavorato all’interno della fabbrica del carro da gennaio a giugno 2018, altri mesi per l’editing delle fotografie, quindi l’incontro con l’editore, la lavorazione del volume e poi dopo quasi due anni oggi posso finalmente presentarlo a Matera.
La Signora della cartapesta chi è? “E’ la Madonna della Bruna, è Matera. In questo caso parliamo di una responsabilità di Matera di essere la signora della cartapesta e ha il compito di proteggere quest’arte”.
Come si protegge l’arte della cartapesta? “Facendo rete ma sopratutto sensibilizzandosi e appoggiando iniziative che possano conservare queste tecniche antiche. Si può fare rete istituzionale tra i Comuni di Matera, Nola, Putignano e Valencia, centri in cui si tramanda la tradizione della cartapesta per via delle sagre o del Carnevale, attraverso i comitati delle feste, le botteghe, i singoli artisti, gli enti pubblici come le Regioni, i Musei. Tanti piccoli nodi della rete possono dialogare fra di loro e in questo modo la rete si fortifica ma bisogna pensare ad una rete che vada fuori i confini, perchè se si continua a parlare di Nola-Matera e Matera-Nola non basta, bisogna andare fuori. E’ come il cartapestaio che non apre la bottega ad uno straniero che viene a visitarla”.
Michele Saponaro del Polo Museale della Basilicata ha proposto di continuare a lavorare insieme per candidare anche l’arte della cartapesta a bene immateriale tutelato dall’Unesco.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del volume di Giorgio Cossu (foto www.SassiLive.it)