LA RECENSIONE DI CARLO ABBATINO
L’artista materano Franco Di Pede porta a compimento e quindi alla pubblicazione e presentazione il suo ultimo lavoro editoriale: “Artisti materani tra Otto e Novecento” una chicca di straordinario interesse per quanti sono interessati allo studio dei tesori artistici immensi che la Basilicata e in particolare Matera, la città più antica del mondo, possiede.
La presentazione del volume è avvenuta nell’Auditorium “ R. Gervasio” di Piazza Sedile a Matera alla presenza di Monsignor Salvatore Logorio, dell maestro Michele Amoroso, Direttore d’orchestra, compositore e nipote dell’artista Nicola Amoroso materano a Messina, inserito nel catalogo, dell’editore Vito Epifania di Altrimedia e del vice sindaco Saverio Acito. Vito Epifania introduce il dibattito sul nuovo capolavoro artistico di Franco Di Pede “Il lavoro di Franco Di Pede, indugiando e indagando, ci mette nella prospettiva di un percorso che deve guardare indietro negli anni per le radici ma proiettato nel futuro che faccia capire da dove veniamo e come è evoluta la nostra storia e come siamo stati capaci di produrre. Considerare a mio modo di vedere Di Pede è dare luce e dignità a cosa è stato prodotto, significa aprire le porte a un nuovo percorso”.
Monsignor Logorio: “L’arte ha forma dinamica per esprimere la sua bellezza e quindi il bello di Dio nell’Arte. Sono qui per dire il mio grazie per l’attenzione che l’artista Di Pede pone alla nostra Chiesa. Spero che da questo “incontro” di artisti tra Otto e Novecento possa nascere una riflessione. L’artista è uomo sensibile e intravede attraverso il segno la bellezza dell’Alto”.
Nella presentazione del catalogo il sindaco Emilio Nicola Buccico: “ La nuova preziosa e puntuale escursione di Franco Di Pede tra gli artisti materani a cavallo tra Ottocento e Novecento è un ulteriore tassello che va ad inserirsi nel mosaico di iniziative e di riscoperte che si accompagnano alla candidatura di Matera quale capitale europea della cultura per l’anno 2019. Con la pregnante personale appartenenza alla storia artistica della nostra città, Franco Di Pede riunisce artisti ed in particolare pittori spesso sconosciuti al grande pubblico, rivitalizza il ricordo di contemporanei che non sono più tra noi, ed ancora, nell’anno del futurismo, Franco Di Pede offre un momento significativo allo stemma ideato da De Pero e che adesso fa bella mostra di sé nella Sala Verrastro della Giunta Regionale di Basilicata. L’operetta va promossa e divulgata e la città non può che essere, ancora una volta, grata a Franco Di Pede”.
Di Pede sottolinea, in catalogo, un aspetto molto importante: “Ancora oggi a distanza di anni, devo ammettere che nella moderna storiografia vengono taciuti alcuni artisti materani, vissuti tra l’800 e il 900, pur avendo essi operato e lasciato testimonianze di pregevole fattura non solo in Italia ma anche all’estero e nonostante la formazione sia coincisa con il Risorgimento in anni in cui si sperava in un cambiamento epocale e in un concreto impegno sociale.
Tutti hanno in comune la loro nascita in Matera e l’aver compiuto la formazione accademica in quel di Napoli: si tratta di Francesco Saverio D’Antona, Pasquale Calabrese (frate Angelico), Rocco Carlucci, Michele Amoroso”. A questi è opportuno aggiungere i nomi di Luigi Guerricchio e Franco Di Pede.
Fuori catalogo sono inseriti i nomi di Domizio Persio, Giovanni Donato Oppido, Vitantonio Conversi, Nunzio Nicola Buonamassa dei quali Di Pede sollecita gli Enti interessati a curare una ricerca approfondita per mettere in luce la personalità e le numerose opere sparse non solo in Basilicata ma anche nella vicina Puglia. Franco Di Pede festeggia i 45 anni della nascita dello Studio Arti Visive a Matera.
A Di Pede chiediamo quale delle pubblicazioni fatte nel corso di circa mezzo secolo merita maggiore attenzione? “Sassi e Secoli” realizzato nel 1966 con testo storico di Raffaele Giura Longo. E’ stato il primo grido d’allarme per il recupero del centro storico di Matera e la prima monografia sui Sassi”.
A proposito di Sassi, quando si comincia a parlarne la prima volta? “Fatta eccezione per la visita di Togliatti e della Legge sul risanamento De Gaqsperi-Colombo del 1952, c’è stato il silenzio totale. Pertanto ho colto l’occasione per ricordare l’amico storico Giura Longo, scomparso da poco”.
Le peculiarità di questo suo ultimo lavoro, che precede le prossime due in arrivo nel corso dell’anno quali sono? “Sono quelle di offrire agli storici dell’arte la vita e l’opera degli artisti menzionati nel catalogo di cui indistintamente hanno operato intorno alla Cattedrale, culturalmente e fisicamente”.
Di Pede ha inviato il volume al Papa, al Presidente della Repubblica, al presidente della Pontificia Commissione Beni Culturali della Chiesa monsignor Gianfranco Ravasi, al Nunzio Apostolico monsignor Giuseppe Bertello, alle Biblioteche nazionali e internazionali tra cui la Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
Ha fatto seguito il concerto che ha visto al pianoforte Vincenzo De Filpo e Vito Venezia, al violino Mario Di Marzio e quale soprano Chiara Bicchieri.
LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Di Pede ha sottolineato che “il ricavato del libro, venduto al costo di dieci euro sarà devoluto in beneficenza per una borsa di studio a favore di un ragazzo dell’ultimo anno del Liceo Artistico che continuerà gli studi in un’Accademia di Belle Arti, in omaggio alle sue “Arti Visive”.
Il volume festeggia infatti i primi 45 anni dell’attività dello Studio Arti Visive di Matera. Di Pede ha spiegato che “entro l’anno saranno pubblicati altri due libri: “Matera-Italia e ritorno, Viaggio all’interno della dimensione lucana” presentato dalla Regione, e “Processo di identificazione” presentato dalla Provincia.
Il sindaco ha evidenziato come è nata quest’opera di cui Di Pede ne aveva chiesto la stampa e la sua presentazione
Di Pede ha inoltre anticipato che prossimamente sarà allestita a Matera una mostra sul Barocco, un vecchio pallino dell’artista materano. L’artista ritiene importante che la Sovintendenza ai Beni Culturali e il Comune e la Provincia possano attivare una raccolta permanente delle opere degli artisti citati nel suo libro e costituire presto un archivio. In catalogo figurano le opere di Francesco Saverio D’Antona, Pasquale Calabrese, Rocco Carlucci, Michele Amoroso, Luigi Guerricchio, Franco Di Pede. Opere fuori catalogo: Domizio Persio, Giovanni Donato Oppido, Vito Antonio Conversi, Nunzio Nicola Bonamassa. Il libro, edito da La Tipografica di Matera, sarà presentato giovedì 23 aprile, alle ore 17,30, all’Auditorium “R. Gervasio di Piazza Sedile con gli interventi di Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera-Irsina, Michele Scandiffio emerito di Acerenza, Emilio Nicola Buccico, sindaco di Matera, Carmine Nigro, presidete della Provincia di Matera, Saverio Vizziello, Direttore artistico del Conservatorio di Musica “E.R.Duni”.
Le conclusioni sono affidate all’artista Franco Di Pede. In programma il Concerto “La tradizione popolare nella musica colta dell’Occidente”.
Carlo Abbatino