Nel marzo scorso il popolo Lucano, da oltre 20 anni genuflesso e costretto a strisciare dalla dittatura del centrosinistra, in un sussulto di orgoglio ha sollevato prepotentemente il capo mettendo finalmente alla porta i propri aguzzini.
E lo ha fatto sicuramente incoraggiato dalla prepotente onda leghista, che si diffondeva su tutto il territorio nazionale facendo da volano a tutta la coalizione di centrodestra.
Ben venga la “Rivoluzione gentile” e che cavalchi pure l’onda positiva che porta ad un cambiamento indirizzato alla ritrovata fiducia nel futuro…ma che non diventi mai una “Rivoluzione Passiva”!
La dignità del popolo Lucano non deve sottomettersi ad una sorta di sudditanza psicologica imposta da Salvini e dai suoi caporali nordisti, che decidono impunemente di fare da pastori ed imporre alle greggi leghiste meridionali “come” e “dove” pascolare.
E’ quello che sta accadendo anche in Basilicata dove la Lega di Salvini si è imposta al governo della regione grazie ai meriti professionali e di onestà dei propri candidati Lucani….che miseramente si sono pronati in silenzio all’imposizione di un segretario settentrionale, Marzio Liuni, alla guida regionale del partito.
Una simile accettazione ha un solo significato: l’ammissione della propria incapacità organizzativa e decisionale, bravi a zappare ed a seminare ma non abilitati a gestire il raccolto; per fare questo è necessario il padrone settentrionale al quale pronarsi con il cappello in mano!
“Policoro Pragmatica” esorta gli amici amministratori leghisti in seno al Consiglio Regionale di Basilicata a dare un segnale di ritrovata dignità, legittimata dal proprio successo elettorale, pretendendo un segretario regionale lucano.
E’ questo il primo atto da compiere, necessario per ritrovare dignitosa e profittevole autonomia.