“Meno viaggi della speranza,meno esborsi di danaro a carico della Regione per effetto della mobilità sanitaria e soprattutto cure maggiori e qualitativamente migliori per i cittadini della provincia di Matera che soffrono di patologie tumorali.Questi gli effetti che deriveranno dall’approvazione in Consiglio regionale, nella seduta di ieri pomeriggio, della mozione diretta ad istituire il servizio di radioterapia presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello.
“L’atto di indirizzo, di cui mi onoro di essere primo firmatario e che è stata condivisa dalla maggioranza e da parte della minoranza consiliare”-spiega Vizziello-“ E’ diretta a superare le disparità regionali a tutt’oggi esistenti nel trattamento dei tumori, colmando i deficit di servizi nel settore dell’oncologia a carico di quanti risiedono nella provincia di Matera e garantendo l’effettività della rete oncologica, vale a dire del modello organizzativo ottimale, perché in grado di assicurare a tutti i cittadini le cure migliori senza spostarsi dal proprio domicilio”.
“I vantaggi della Rete”- aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia- “ Consentono a ciascun centro della Rete, sia esso Hub(Rionero) sia esso Spoke(Potenza e Matera) di applicare al paziente un percorso di cura che è frutto di una valutazione multidisciplinaree che consente quindi di ridurre il margine di distanza tra cosa si dovrebbe fare e cosa viene fatto in ciascun singolo ospedale della regione”.
“Un plauso”- sottolineaVizziello-“Mi sento di rivolgerlo all’Assessore Leone, cui va dato atto di aver sollecitato una riflessione sull’istituzione del servizio di radioterapia, che si è rivelata funzionale al miglior investimento possibile. La presenza infatti, nella vicina Puglia, come sostenuto dall’Assessore Leone nel corso del dibattito consiliare, di servizi di radioterapia all’avanguardia ci obbliga all’attivazione a Matera di un centro di radioterapia conforme ai più innovativi standard tecnologici. Solo così si puòinfatti frenare l’emigrazione sanitaria, rendendo gli investimenti, anche in Basilicata,efficaci, e rispondenti ai reali bisogni della nostra comunità”.