Anche la società civile risponde all’appello di Rondine che, attraverso la campagna globale Leaders for Peace lanciata alle Nazioni Unite di New York lo scorso dicembre, chiede ai Paesi Membri l’impegno di sottrarre una cifra simbolica dal bilancio della Difesa da destinare alla formazione di futuri leader di pace.
Dopo il sostegno ufficiale del Governo italiano tramite la firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, arriva l’impegno di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, in occasione della presentazione del Rapporto Annuo 2018 dell’associazione Rondine, che si è tenuta oggi nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, presso il Senato della Repubblica.
“La cultura senza pace non è nulla. Non si può fare sviluppo senza lavorare anche sulla qualità delle persone che lavorano sui territori. Quindi Matera sostiene questo grande progetto di cultura della pace di Rondine, lo promuoverà presso tutte le Capitali Europee della Cultura e ne farà anche la base di una discussione con i nostri cittadini e i nostri volontari. Perché noi lavoriamo proprio sulla partecipazione diretta per la costruzione della qualità dello spazio urbano. Questo è l’apporto che daremo a Rondine con tutto il cuore e con tutto l’intelletto”. Afferma Paolo Verri, Direttore Generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Arriva così il supporto di Matera alla Campagna che si impegna anche a farsi capofila nel promuovere l’appello coinvolgendo tutto il network delle capitali europee della cultura. Un impegno che si concretizzerà in occasione dell’evento di chiusura dell’anno di Matera come Capitale Europea della Cultura che si terrà il 20 dicembre alla presenza dei rappresentanti di tutte le Capitali Europee passate e delle prossime dieci. Verri proporrà la presentazione della campagna di Rondine perché possa essere raccolto dall’Europa della società civile.
Di immenso valore, inoltre, il sostegno della Senatrice a vita Liliana Segre, la cui vita è da sempre un modello per l’esperienza di Rondine. Tanto più significative le sue parole nell’indirizzo di saluto, ricordando la sua scelta di non raccogliere l’arma per vendicarsi sul suo aguzzino ormai inerme, alla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau: “La vostra insistenza sulla necessità di diminuire le spese militari e la produzione di strumenti di morte, riconvertendo l’economia alla pace, alla formazione e alla crescita sostenibile, è decisiva se si vuole cambiare il tipo di sviluppo che sistematicamente produce guerra e miseria”.
Prosegue intanto il lavoro diplomatico, grazie al supporto del Governo italiano. È stato annunciato da Elisabetta Belloni, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, un nuovo evento a dicembre alle Nazioni Unite di New York, per estendere la rete dei sostenitori tra i Paesi Membri: “La nostra rete diplomatica sta dando un contributo sostanziale alla campagna Leaders for Peace. Le nostre sedi diplomatiche sono state infatti mobilitate per promuovere l’adesione dei Paesi di rispettivo accreditamento all’Appello dei giovani di Rondine. La Farnesina continuerà pertanto ad offrire, con il massimo impegno, tutto il suo appoggio alle iniziative di Rondine”. L’agenda Giovani, Pace e Sicurezza del Consiglio di Sicurezza, nonché il recente lancio della Strategia del Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres Youth 2030, hanno riconosciuto il ruolo chiave della popolazione giovanile nel mantenimento di una pace duratura e sostenibile, “tema su cui Rondine basa la propria azione internazionale”, come ha ricordato Belloni.
Non secondaria, nell’Appello dei giovani di Rondine, è l’istanza di estendere a tutti gli Stati l’educazione ai diritti umani, integrandoli con le sperimentazioni del Metodo Rondine sulla trasformazione creativa dei conflitti, su cui oggi si sono confrontati istituzioni, professionisti e leader dei vari ambiti più diversi, per indagarne le nuove frontiere applicative, con l’obiettivo di produrre un impatto sempre maggiore nei territori, a livello nazionale e internazionale.
“Quando vedo giovani persone che si assumono il ruolo di leader nei loro ambienti per responsabilità, e non per volontà di potenza – afferma Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo – trovo con gioia riscontro alla mia convinzione che il futuro ha molto di buono in serbo. E vedere il concetto di leadership associato a quello di impatto è un messaggio ancora più confortante. Mi complimento con la Cittadella della Pace per avere trasformato la speranza in un principio operativo. È un messaggio di cui tutti abbiamo sempre bisogno”.
“Crediamo fortemente che il messaggio di Rondine sia innovativo e necessario in un mondo afflitto dai conflitti umani – afferma inoltre Stefania Mancini, Vicepresidente di Fai – Fondation Assistance Internationale, rilanciando in ottica internazionale – il nostro valore di base è quello del partenariato e crediamo fortemente nella portata della società civile. Ci piace che Rondine ci abbia insegnato a investire sulla pace e oggi vi suggerisco di chiedere supporto alla Campagna Leaders for Peace non solo ai Governi ma anche alle Reti e alle grandi fondazioni della filantropia perché lavorando sulla società si può operare in grande cambiamento”
Rondine Cittadella della Pace, candidata al Premio Nobel per la Pace nel 2015, è un’eccellenza italiana nel cuore della Toscana dove giovani “nemici” provenienti da luoghi di guerra imparano a convivere e sviluppare nuovi modelli relazionali di governance e di leadership, per intervenire nei vari contesti di provenienza di conflitto o post conflitto, come agenti di cambiamento attraverso azioni e progettualità concrete. Un metodo, sperimentato per vent’anni nella Cittadella della Pace di Arezzo, dove ha sede l’associazione e dove si sono formati circa 200 giovani provenienti da luoghi di conflitto in tutto il mondo (dal Medio Oriente al Caucaso, dall’Africa sub-sahariana al subcontinente Indiano, fino ai Balcani e all’America latina).