I lavoratori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono in stato di agitazione perché chiedono un piano assunzionale straordinario per la carenza di personale. Nell’arco di pochi anni, infatti, hanno perso circa 700 lavoratori su tutto il territorio nazionale.
Anche nella nostra regione le tre sedi del MIT – Sede Coordinata del Provveditorato per le Opere Pubbliche, Motorizzazione di Potenza e di Matera – sono quasi al collasso.
Il Provveditorato Regionale alla Opere Pubbliche è un ufficio che ha curato, tra le altre cose, tutta la ricostruzione post evento sismico 1980 di chiese, scuole, edifici pubblici, che si è occupato del completamento della strada di collegamento Nerico-Muro Lucano per conto del Mise, che ha realizzato la Casa dello Studente di Potenza e la nuova Caserma dei Vigili del Fuoco di Matera. Con le varie riorganizzazioni questa struttura ha perso l’autonomia regionale e ben tre posizioni dirigenziali ed è, in un primo momento, confluita nel Provveditorato Puglia/Basilicata e poi nel 2014 in un mega Provveditorato che comprende Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Allarmante è la riduzione del personale a cui si è assistito negli ultimi anni: da circa 90 lavoratori del 2008 la Sede Coordinata Potenza, che comprende anche l’Ufficio Operativo di Matera, conterà al prossimo dicembre solo 53 unità, con un calo del 42%. Se si analizzano le figure professionali la situazione appare ancora più preoccupante: in un ufficio prettamente tecnico si è passati, nell’arco di un decennio, da dieci a tre ingegneri di cui un pensionando e due con contratto part-time.
Altrettanto difficile è la situazione delle Motorizzazioni. La regione, con la riorganizzazione del 2014, è stata divisa in due parti e dipende da due diversi dirigenti: la sede di Potenza fa capo all’Ufficio di Salerno e quella di Matera all’Ufficio di Bari. Anche in questo caso i lavoratori sono in netto calo rispetto a dieci anni fa, mente l’utenza diventa sempre più esigente e numerosa. A Potenza da circa 40 lavoratori del 2008 saranno in servizio al 31 dicembre solo 19 (- 52%) e a Matera da 24 unità solo 10 (- 59%).
Conseguenza di tutto ciò è che man mano che i dipendenti diminuiscono, quelli che restano vedono aumentare la mole di lavoro dovendosi far carico anche della quota di coloro che sono andati via. Il 20 giugno scorso è stato pubblicato un DPCM che prevede nuove assunzioni, sicuramente insufficienti per una carenza di personale ormai allarmante. Senza risorse umane le sedi lucane del MIT saranno lentamente depauperate delle loro competenze attraverso processi di esternalizzazione delle attività che in parte sono già stati avviati. Si perderà così la presenza dello Stato su un territorio carente, come il nostro, in termini di infrastrutture e con un elevato rischio sismico per il patrimonio demaniale statale orami datato. Chiediamo subito un piano assunzionale straordinario prima che si arrivi al collasso e che si certifichi la fine della missione pubblica che, a parole, nessuno vuole ma che, nei fatti, si sta perseguendo come obiettivo strategico.