Il Questore della Polizia di Stato di Matera ha svelato questa mattina nella sala Palatucci della Questura i nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato, prima forza di Polizia, indossati da tutto il personale appartenente a partire dalla stessa giornata.
Fu la legge 121 del 1981 a ridisegnarne lo status giuridico segnandone il distacco dal mondo militare, rendendola unica forza, a competenza generale, ad ordinamento civile che esprime l’Autorità di Pubblica Sicurezza, perno centrale e sintesi del nostro sistema di sicurezza che si fonda sulla pluralità delle Forze di Polizia.
Alla presentazione ufficiale hanno partecipato il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese e il Prefetto di Matera, Demetrio Martino.
Riforma. È la parola chiave che accompagna la Polizia di Stato dal 1981 quando una legge, lungamente aspettata e auspicata, ha smilitarizzato il Corpo delle guardie di pubblica sicurezza e con esso le funzioni di salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Quel cambiamento idealmente si conclude, anche nella forma, con l’adozione di nuovi distintivi di qualifica
Già da subito si abbandonarono i vecchi gradi con nomi nuovi quali assistenti, sovrintendenti e ispettori che cancellavano gli appuntati, i brigadieri e i marescialli.
Ma è con il recente riordino delle carriere delle forze di Polizia ad ordinamento civile, che ha creato nuove funzioni e nuove qualifiche dei poliziotti, che si è concluso quel passaggio complesso di un’istituzione che abbandona l’ultima eredità, quella formale delle tradizioni militari.
Con i nuovi distintivi la Polizia mette in luce le proprie intime radici di organizzazione che svolge funzioni che, in uno stato contemporaneo, sono ad appannaggio di forze ad ordinamento civile.
I distintivi di qualifica da domani “distingueranno” la Polizia di Stato dalle altre forze ad ordinamento militare e soprattutto ne distingueranno la peculiarità di essere l’unica forza di Polizia ad esprimere le autorità di pubblica sicurezza.
Il riordino del luglio 2017 ha rivisto l’assetto delle carriere e ha individuato nuove qualifiche e funzioni all’interno dei vari ruoli: si è creata così l’esigenza, anche sostanziale, di rivedere l’intero impianto dei segni e dei distintivi della Polizia di Stato.
Un ruolo centrale e rinnovato è stato dato all’aquila, adottata nell’ottobre del 1919 durante il governo Nitti e da cento anni emblema distintivo della Polizia, che trova un proprio spazio anche sui nuovi distintivi.
L’aquila infatti con diversi elementi è inserita sotto i plinti, i rombi, i pentagoni e le formelle, segni che caratterizzano le spalline e le uniformi di ogni ruolo della Polizia di Stato.
La fotogallery della presentazione dei nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato (foto www.SassiLive.it)