Le disposizioni transitorie inviate alle aziende sanitarie e ospedaliere dall’assessore alle Politiche della persona Rocco Leone, che danno la possibilità di procedere ad assunzioni di personale sanitario e oss nelle more della redazione dei nuovi piani di fabbisogni e di individuazione dei nuovi tetti di spesa, vanno nella direzione delle istanze poste dalla Fp Cgil di Potenza nell’iniziativa sulla sanità che si è tenuto a Potenza lo scorso 13 giugno.
Tali disposizioni costituiscono un’importante opportunità che le aziende devono sfruttare con immediatezza, al fine di poter arginare le gravi carenze di personale con le quali la sanità lucana sta facendo i conti.
Il decreto legge 35 del 30 aprile 2019, il cosiddetto decreto Calabria, individuando nuove modalità per la definizione dei limiti di spesa del personale dei servizi sanitari, ha evidentemente determinato qualche rallentamento nel nuovo computo. Il decreto, lo ricordiamo, interviene con misure finalizzate a superare l’ormai cronica carenza di personale del servizio sanitario nazionale, determinatasi negli anni a seguito del blocco del turnover anche in relazione, in particolar modo, ai limiti di spesa previsti dalla legislazione vigente in materia assunzionale. L’entrata in vigore di quota 100 acuirà dal prossimo mese di agosto, quando inizieranno i primi pensionamenti anticipati legati alla norma, la carenza di personale negli enti, mettendo a rischio, per quanto concerne la sanità, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. A legislazione vigente, il vincolo sarebbe rimasto ancorato alla spesa storica del personale in servizio al 2004, oltretutto ridotta dell’1,3.
Obiettivo del decreto è quindi quello di rivedere i predetti limiti alla spesa di personale del Ssn, salvaguardando nel contempo l’equilibrio economico finanziario del sistema, nel quadro del rispetto degli adempimenti relativi all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. In tal senso il Decreto prevede che a decorrere dal 2019, la spesa per il personale degli enti del Servizio sanitario nazionale, ferma restando la compatibilità finanziaria, sulla base degli indirizzi definiti da ciascuna Regione e in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale, non può superare il valore della spesa sostenuta nell’anno 2018; tali valori sono incrementati annualmente, a livello regionale, di un importo pari al 5 per cento dell’incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente.
Il che per la Basilicata significa un incremento di oltre il 23 % della facoltà di spesa: complessivamente si passa da una spesa complessiva del personale della sanità regionale nel 2004 pari a 303,03 ml a una di 374ml nel 2018.
Lo sblocco delle assunzioni annunciato dall’assessore regionale attraverso le quali le aziende, motivando l’urgenza, possono assumere, seppur con carattere transitorio entro i limiti di spesa del turn over del 2019 e comunque nel rispetto del limite di spesa aziendale per il personale sostenuta nell’anno 2018, può dare un’importante boccata di ossigeno a un sistema che ormai stava rischiando di collassare su se stesso. Il Rapporto sanità 2019 segnala una riduzione del personale sanitario, in media pari al 6,6% in Italia: in Basilicata su 7000 operatori della sanità ne mancano oltre 500. Una vera e propria emorragia, dato che, se intersecato con l’età media che supera i 50 anni, dimostra tutta la drammaticità della situazione.
L’auspicio della Fp Cgil è che le aziende colgano immediatamente l’opportunità e procedano senza indugi e ritardi alle assunzioni, anche in considerazione delle difficoltà che si amplificheranno nel periodo di ferie estive. Da tempo il personale è sottoposto a turni di lavoro massacranti, con il diritto alle ferie e alla malattia diventati un miraggio
È da tempo che come Fp Cgil chiediamo a gran voce un nuovo patto per la salute che tenga dentro il personale, che va valorizzato e incentivato.
È di ieri la firma del nuovo Ccnl del personale della Ricerca, un contratto che finalmente garantirà anche ai ricercatori degli Irccs e degli Izs, lavoratori fantasma senza diritti in un settore strategico per lo sviluppo del Ssn, professionisti che garantiscono ai cittadini opportunità terapeutiche innovative e all’avanguardia, la possibilità di un contratto e tutto ciò che ne consegue in tema di garanzie e diritti.
In questo Paese dobbiamo decidere se vogliamo salvare il sistema sanitario nazionale oppure no. Noi lo abbiamo sempre difeso e vogliamo continuare a difenderlo, coniugando il diritto alla salute con i diritti del lavoro.
Si convochi subito il tavolo regionale per definire le linee guida regionali superando questa fase transitoria e dando avvio ad una nuova e straordinaria stagione di nuove assunzioni in sanità.