I Consiglieri Comunali di minoranza del gruppo Domenico Copeti Antonio Guariglia e Antonio Petracca della lista Per Craco e il referente politico della lista, Raffaele Lamacchia, hanno inviato una nota sulla revoca della convalida dell’elezione da parte del Sindaco Lacopeta, una situazione che sta portando il Comune di Craco ad una lunga agonia amministrativa, per una situazione creata dalla stessa maggioranza.. Di seguito la nota integrale.
La lunga agonia dell’Amministrazione Comunale di Craco. La maggioranza rifiuta di adempiere ad obblighi di legge che prevede la revoca della delibera di convalida del Sindaco incandidabile ai sensi dell’art. 10 della L.235/2012 ( c.d. Legge Severino).
Ieri, 12 luglio 2019, anche la seconda convocazione del Consiglio Comunale di Craco, chiamato a revocare la convalida della nomina di Sindaco del Sig. Lacopeta, così come richiesto dalla Prefettura di Matera, per l’incandidabilità dello stesso, è andata deserta.
Solo i consiglieri di minoranza del nostro gruppo erano presenti, mentre la maggioranza non si è presentata, dimostrando di essere incapace di assumersi le proprie responsabilità e di spiegare ai cittadini di Craco cosa sta succedendo.
Pur avendo riconosciuto sul piano politico la loro vittoria, il gruppo “Per Craco” si è dimostrato subito propositivo per il bene della comunità.
La compagine “Craco per noi”, invece, si sta rivelando incapace di amministrare, creando problemi di gestione amministrativa e di immagine del Comune e determina un blocco nell’utilizzo dei finanziamenti che, già da mesi, dovevano essere messi in campo per una serie di iniziative.
Craco ha un Sindaco illegittimo, un consiglio comunale ostaggio della maggioranza candidatasi come diversa, trasparente, legata al territorio, ma che dimostra di essere l’opposto di quanto promesso.
Mente si va incontro ad imminenti e importanti scadenze, qui si sta giocando con le tasche dei cittadini.
Chiediamo al Sig. Prefetto d’intervenire per risolvere questo grave empass provocato dalla maggioranza.
Al Sig. Vincenzo Lacopeta, ancora una volta, chiediamo di spiegare i motivi di questa incresciosa situazione che certamente si poteva evitare sin dal momento della sua candidatura.