Arte per le Marche ha inaugurato nel pomeriggio nella Chiesa Rupestre di Sant’Antonio Abate in Via Sant’Antonio Abate nei Sassi di Matera la mostra “Il cuore della madre” di Teresa Marasca”. La mostra, aperta dal 13 luglio al 12 agosto 2019, è organizzata in collaborazione con l’Associazione Patrimonio Rupestre di Gabriele Martulli.
Teresa Marasca racconta come è nata l’idea di esporre a Matera: “Sono marchigiana di Montefano, provincia di Macerata. Sognavo da tanti anni di visitare Matera. Grazie ad Antonella Ventura, curatrice di questo spazio, sono venuta qui a fare un sopralluogo prima di Pasqua e sono rimasta stregata da Matera. Ho sentito dentro la mia anima questi Sassi, questa città, questa energia che sale da queste grotte scavate, da questi buchi scavati nel tempo in una città millenaria. Io da diversi anni lavoro su questa immagine iconografica del cuore, legata alla figura femminile, alla madre, alla donna in senso generale perchè la donna attraverso il cuore, l’amore, la pazienza è l’essere umano che ha la predisposizione ad accarezzare i figli, a curare la casa e a coccolare un po’ tutto”.
Quali tecniche usa per le sue opere? “Le tecniche sono in fase di sperimentazione continua, dalla pittura ad olio su tavola, con la citazione di Lorenzo Lotto dell’Annunciazione, intitolata “No, no, per carità, perchè Lorenzo Lotto impaurisce la giovane figura della Madonna con la sua possenza, una donna impaurita perchè sente il peso che deve affrontare, cioè essere madre di essere persona così grande e la sofferenza che dovrà subire con la morte del figlio. Poi sono andata avanti nella ricerca utilizzando la parola, il testo, la parola scritta ma non solamente per esprimere pensieri ma come texture, come segno che si va a sovrapporre sulla tela. I concetti si vanno a depositare sulla tela ma non sono più leggibili. Poi ho cominciato a lavorare con i pigmenti che ho recuperato da mio padre, che raccoglieva robe usate. Ho trovato un blu lapislazzoli e un rosso miglio che ho usati anche insieme. Ho utilizzato materiale di riciclo come la segatura, mettendo sulla tavola o sul cartone e rendendole delle superfici che pulsano. Uso anche la tridimensionalità, riciclo carte veline attorcigliate e incastrate in strutture di ferro realizzate per le gabbie dei polli oppure ho riciclato la plastica delle confezioni di acqua e le ho utilizzate per realizzare i cuori inserite nelle due nicchie presenti sulla facciata di questa chiesa. Ho portato qui anche delle stampe su tela di lavori che non ho più con me, perchè sono stati donati o fanno parte di installazioni. Di questo cuore ho fatto per esempio una versione notturna e una diurna perchè il cuore della donna è sempre vigile, di notte e di giorno. Questa installazione si trova a Velletri dove è stata realizzata la mostra Arte nell’orto. Quindi ho riprodotto questi cuori su tela in dieci esemplari numerati per dare la possibilità a più persone di poterli ammirare. C’è un cuore che è la parte centrale di un lavoro lungo dieci metri che è esposto nella Gallery SaxArt in via Fiorentini a poche decine di metri da qui. C’è un cuore rosso che è un dettaglio di una Madonna che si trova nell’Abbazia di Santa Maria di Rambona, a Polienza nella provincia di Macerata. Ho realizzato anche un lavoro dedicato a mio nipote. A fianco c’è un ombelico che è simbolo della pancia che cresce e della nascita e dall’altro l’alto la materia allo stato informe, che poi diventerà il cuore pulsante rappresentato al centro”.
Antonella Ventura di Arte per le Marche: “E’ al centro della Terra, al centro del pensiero creativo, al centro di ogni anelito di vita, è li che si trova la Madre. Non è solo un concetto o la parte vibrante dell’essenza della chimica, è la parte perfetta di un processo di metafisica:” è la vita”, sempre gravida, accogliente, evoluta, che produce e induce a ricrearsi. L’uomo deve alla madre tutto, il suo primo nutrimento, il suo primo vagito, il suo primo passo sul suolo, il suo accrescimento e il suo volo, la madre è in lui e lui nella madre, solo il cuore li dividerà, il cuore della madre sarà sempre più grande di quello di un uomo. Questo inciso poetico e originale in realtà è solo un lembo, come pelle, come un velo che si apre per mostrare la sensibile, precaria, impalpabile opera di un artista, madre che canta la vita in un lirismo pittorico: Teresa Marasca. Simbolista, iconica artista della poesia visiva, ne rappresenta nel culto della “dea madre” il concetto del sacro femminino, cui il mondo dei nostri tempi ha represso, mortificato, ucciso finanche al femminicidio che può dirsi una forma moderna di nuovo deicidio. L’uccisione di una donna è l’uccisione del ventre celeste, senza il quale Dio non può ridonare il figlio. A Matera l’esibizione di Teresa Marasca nella Chiesa Rupestre di S.Antonio Abate assume un valore mistico e propiziatorio per innalzare e proclamare il valore assoluto della vita, della femmina e della madre terra”.
Michele Capolupo
La fotogallery della mostra “Il cuore della madre” di Teresa Marasca (foto www.SassiLive.it)