Due altri grandi appuntamenti musicali alla Cava del Sole il 24 e il 25 luglio.
Si apriranno martedì 16 luglio alle ore 15 le prenotazioni per i due eventi musicali in programma il 24 e il 25 luglio alla Cava del Sole nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
La sera di mercoledì 24 luglio 2019 (ore 21-23.30, Cava del Sole) la Sinfonia per l’Europa, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal maestro James Conlon, chiuderà “Matera vista dalla luna” la settimana che la capitale europea della cultura 2019 dedica al cinquantennale dello sbarco sulla Luna. In programma La Sinfonia n.7 op. 92 di Ludwig van Beethoven, estratti dalle 2 suite per Orchestra della Carmen di Georges Bizet e il Poema Sinfonico I Pini di Roma di Ottorino Respighi.
James Conlon è il direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dal 2016, direttore musicale dell’Opera di Los Angeles e direttore onorario del Cincinnati May Festival. Dal suo debutto ha diretto più di 270 recite al Metropolitan di New York e nei teatri più prestigiosi, dalla Scala di Milano, alla Royal Opera House di Londra, dalla Lyric Opera di Chicago all’Opera di Roma, dal Teatro Mariinskij di San Pietroburgo alla Staatsoper di Vienna. La sua ricca discografia vanta incisioni per Bridge, Capriccio, Decca, EMI, Erato e Sony Classical, nonché l’assegnazione di quattro Grammy Awards. Nel corso della carriera è stato insignito di numerose onorificenze e recentemente è entrato a far parte della American Classical Music Hall of Fame.
L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è nata nel 1994. Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici e televisivi ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Tra gli impegni istituzionali che la vedono protagonista, si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione e le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Numerosi e prestigiosi anche gli impegni all’estero.
Giovedì 25 luglio sempre alla 21 alla Cava del Sole, un altro grande appuntamento musicale: il pianoforte di Stefano Bollani si unisce al mandolino di Hamilton De Holanda ed è subito magia.
I due grandi artisti, che collaborano da oltre dieci anni, girano il mondo per offrire al pubblico lo straordinario connubio fra pianoforte e mandolino, sempre all’insegna dell’improvvisazione, che rimane la cifra stilistica comune. Insieme volano tra le note e inventano ogni volta un differente percorso, a turno interpretando il ruolo di guida. Più semplicemente spesso la guida non c’è: è la musica a prendere per mano Bollani e De Holanda e a portarli dove ha voglia di andare.
Il talento di Bollani, esploratore per antonomasia di orizzonti musicali solo apparentemente lontani, unito alla bravura di Hamilton de Holanda, profondo conoscitore della tradizione del samba, del choro e delle tradizioni musicali popolari del suo Paese creano un’energia unica che si sprigiona ogni sera sul palco, capace di mostrare il grande amore che entrambi nutrono per la musica brasiliana.
Il pianoforte di Stefano Bollanisi unisce al mandolino di Hamilton De Holanda ed è subito magia.
I due grandi artisti, che collaborano da oltre dieci anni, girano il mondo per offrire al pubblico lo straordinario connubio fra pianoforte e bandolim, sempre all’insegna dell’improvvisazione, che rimane la cifra stilistica comune. Insieme volano tra le note e inventano ogni volta un differente percorso, a turno interpretando il ruolo di guida. Più semplicemente spesso la guida non c’è: è la musica a prendere per mano Bollani e De Holanda e a portarli dove ha voglia di andare.
Il talento di Bollani, esploratore per antonomasia di orizzonti musicali solo apparentemente lontani, unito alla bravura di Hamilton de Holanda, profondo conoscitore della tradizione del samba, del choro e delle tradizioni musicali popolari del suo Paese – creano un’energia unica che si sprigiona ogni sera sul palco, capace di mostrare il grande amore che entrambi nutrono per la musica brasiliana.
Questa magnifica combinazione di due grandi attori della scena musicale internazionalenon è solo visibile sui palcoscenici più prestigiosi, ma si concretizza anche nell’incisione insieme di importanti progetti: l’ultimo in ordine temporale è la partecipazione di Hamilton de Holanda nell’album di Stefano Bollani, QueBom che ha voluto riunire nel progetto importantissimi artisti della scena musicale brasiliana.
Biografia Orchestra Sinfonica Nazionale
L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è nata nel 1994. I primi concerti furono diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli. Da allora all’organico originario si sono aggiunti molti fra i migliori strumentisti delle ultime generazioni.
Dall’ottobre 2016 James Conlon è il nuovo Direttore principale.
Lo slovacco Juraj Valčuha ha ricoperto la medesima carica dal novembre 2009 al settembre 2016. Jeffrey Tate è stato Primo direttore ospite dal 1998 al 2002 e Direttore onorario fino al luglio 2011. Dal 2001 al 2007 Rafael Frühbeck de Burgos è stato Direttore principale. Nel triennio 2003-2006 Gianandrea Noseda è stato Primo direttore ospite. Dal 1996 al 2001 Eliahu Inbal è stato Direttore onorario dell’Orchestra.
Altre presenze significative sul podio sono state Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Yuri Ahronovitch, Valery Gergiev, Marek Janowski, Semyon Bychkov, Kirill Petrenko, Vladimir Jurowski, Riccardo Chailly, Gerd Albrecht, Hartmud Hänchen, Mikko Franck, Fabio Luisi e Christoph Eschenbach.
Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi (Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Esemplare dal 2004 la rassegna di musica contemporanea Rai NuovaMusica.
L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni concertistiche e cicli speciali; dal 2013 ha partecipato anche ai festival estivi di musica classica organizzati dalla Città di Torino. È spesso ospite di importanti festival in Italia quali MITO SettembreMusica, Biennale di Venezia, Ravenna Festival, Festival Verdi di Parma e Sagra Malatestiana di Rimini.
Tra gli impegni istituzionali che la vedono protagonista, si annoverano i concerti di Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione, le celebrazioni per la Festa della Repubblica e il concerto di Natale al Senato.
Numerosi e prestigiosi anche gli impegni all’estero: oltre alle tournée internazionali (Giappone, Germania, Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna, Canarie, Sud America, Svizzera, Austria, Grecia) e l’invito nel 2006 al Festival di Salisburgo e alla Philharmonie di Berlino, per celebrare l’ottantesimo compleanno di Hans Werner Henze, negli ultimi anni l’OSN Rai ha suonato negli Emirati Arabi Uniti nell’ambito di Abu Dhabi Classics nel 2011 e in tournée in Germania, Austria e Slovacchia, debuttando al Musikverein di Vienna; ha debuttato in concerto al Festival RadiRO di Bucarest nel 2012 e nel 2013 al Festival Enescu. L’Orchestra è stata in tournée in Germania e in Svizzera nel novembre 2014, in Russia nell’ottobre 2015 e nel Sud Italia (Catania, Reggio Calabria e Taranto) nell’aprile 2016. Infine ha eseguito la Nona Sinfonia di Beethoven alla Royal Opera House di Muscat (Oman) nel dicembre 2016 e nel 2017 ha suonato alla Konzerthaus di Vienna. Dal 2017 è l’orchestra principale del Rossini Opera Festival di Pesaro.
L’OSN Rai ha partecipato ai film-opera Traviata à Paris; Rigoletto a Mantova, con la direzione di Mehta e la regia di Bellocchio, e Cenerentola, una favola in diretta, trasmessi in mondovisione su Rai1. L’Orchestra si occupa, inoltre, delle registrazioni di sigle e colonne sonore dei programmi televisivi Rai. Dai suoi concerti dal vivo sono spesso ricavati cd e dvd. Molto articolata è anche la sua attività educativa, dedicata ai giovani e giovanissimi, con spettacoli, concerti introdotti dagli stessi musicisti e masterclass.
Biografia di James Conlon.
Il direttore d’orchestra americano è Direttore principale dell’OSN Rai dall’ottobre 2016.
È Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles. È stato Direttore musicale del Cincinnati May Festival (1979-2016) – di cui è oggi Direttore Onorario – Direttore musicale del Ravinia Festival,
sede estiva della Chicago Symphony Orchestra (2006-2015), Direttore principale dell’Opéra de Paris (1995-2004), Direttore generale musicale della Citta di Colonia, dove era a capo della Gürzenich-Orchester e dell’Opera di Colonia (1989-2002) e Direttore musicale della Filarmonica di Rotterdam (1983-1991). Dal 1976 a oggi ha diretto piu di 270 opere al Metropolitan di New York
e calcato i piu prestigiosi palcoscenici internazionali: Teatro alla Scala di Milano, Staatsoper di Vienna, Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Royal Opera House di Londra, Teatro dell’Opera di Roma, Maggio Musicale Fiorentino e Opera di Chicago. Nel 2016 ha celebrato il decimo anniversario all’Opera di Los Angeles, dove ha diretto opere di 22 compositori diversi e 24 nuove produzioni. Fra i suoi recenti impegni a Los Angeles spiccano la direzione del primo ciclo L’anello del Nibelungo, l’avvio della serie Recovered Voices, la guida delle celebrazioni per il centenario della nascita di Britten e le esecuzioni di Macbeth di Verdi, Il ratto del serraglio di Mozart, Salome di Strauss e Tosca di Puccini. Nell’ultima stagione ha diretto Carmen di Bizet, Nabucco di Verdi, Candide di Bernstein e Orphee et Euridice di Gluck. In ambito sinfonico, si segnalano inoltre collaborazioni con l’Orchestre Symphonique de Montréal, la National Symphony di Washington,
la New World Symphony di Miami, l’Orchestra Filarmonica Slovena, la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, l’Orchestre National de France; la direzione del concerto di Capodanno alla Fenice di Venezia; la partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto. La particolare attenzione riservata ai lavori meno noti di compositori oscurati dal nazismo gli e valsa diversi riconoscimenti,
tra cui il Premio Zemlinsky nel 1999 per aver portato la musica del compositore dimenticato all’attenzione internazionale. Tali sforzi lo hanno condotto inoltre alla creazione della Fondazione OREL e dell’iniziativa Ziering-Conlon alla Colburn School. La sua ricca discografia vanta incisioni per Bridge, Capriccio, Decca, EMI, Erato e Sony Classical, nonché l’assegnazione di quattro Grammy Awards: Best Classical Album e Best Opera Recording 2009 con Ascesa e caduta della citta di Mahagonny di Weill (EuroArts); Best Opera Recording e Best Engineered Album nel 2017 con
The Ghosts of Versailles di Corigliano (PentaTone). Nel corso della carriera e stato insignito di numerose onorificenze: Legion d’Onore (2002) e Cavalierato dell’Ordre des Arts et des Lettres di Francia (2004); Premio di Opera News (2005); Library Lion della Public Library di New York; Medaglia dell’American Liszt Society (2008); Premio Galileo 2000 (2008); Dushkin Award del Music Institute of Chicago (2009); Lifetime Achievement Award dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles (2010); Sachs Fund Prize (2016); dottorati ad honorem da parte della Juilliard School, della Chapman University e della Brandeis University. Recentemente è entrato a far parte della American Classical Music Hall of Fame. Nel maggio 2018 è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana.
Biografia Stefano Bollani
Inizia a studiare pianoforte a 6 anni ed esordisce professionalmente a 15. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 – e una breve esperienza come turnista nel mondo del pop con Raf e Jovanotti fra gli altri – si afferma nel jazz, suonando su palchi come la Town Hall di New York, la Scala di Milano e Umbria Jazz. Fondamentale è la collaborazione, iniziata nel 1996 e mai interrotta, con Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide 13 dischi. I più recenti: Tati (2005), The Third Man (2007) e New York Days (2008). Nel corso della carriera collabora con musicisti come Pat Metheny, Gato Barbieri, Richard Galliano, Sol Gabetta, Phil Woods, Lee Konitz, Bill Frisell, Chico Buarque, Caetano Veloso e Chick Corea, con cui realizza il disco live Orvieto (2011). Nel 1998, alla guida del gruppo L’Orchestra del Titanic, omaggia la musica italiana degli anni ’30 e ’40 con Abbassa la tua radio, disco-spettacolo a cui collaborano Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto. Particolarmente fuori dai canoni risultano poi lavori come La gnosi delle fanfole, insieme al cantautore Massimo Altomare su testi di Fosco Maraini (1998), Cantata dei Pastori Immobili, Oratorio musicale per quattro voci, realizzato su testi di David Riondino (2004) e il disco di canzoni scandinave Gleda (2005). Come produttore artistico e arrangiatore lavora inoltre al disco di Bodo Rondelli Disperati intellettuali ubriaconi (2002), vincendo il premio Ciampi. Tra il 2002 il 2006 incide quatto dischi per l’etichetta francese Label Bleu: Les Fleures Bleues, Smat Smat, Concertone e I Visionari. Il 2006 è anche l’anno di Piano Solo (disco dell’anno per «Musica Jazz»). Nel 2007 esce BollaniCarioca, disco realizzato insieme a grandissimi artisti brasiliani: a dicembre è il secondo musicista, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Sempre nel 2007 vince lo European Jazz Preis e viene inserito dalla rivista americana «Allaboutjazz» nell’elenco dei cinque migliori musicisti dell’anno insieme a Dave Brubeck, Ornette Coleman, Charles Mingus e Sonny Rollins. Tra le produzioni più recenti: Big Band (2013); Joy In Spite of Everything (2014); Sheik Yer Zappa (2014), live dedicato a Frank Zappa; Arrivano gli alieni (2015), in cui si cimenta per la prima volta come cantautore; Napoli Trip (2016), con Daniele Sepe, Manu Katché e Jan Bang fra gli altri. Presta inoltre il suo piano ad artisti del pop-rock italiano tra cui Irene Grandi, con cui firma l’album Irene Grandi e Stefano Bollani (2012). In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche (Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris, Filarmonica della Scala di Milano, Santa Cecilia di Roma, Toronto Symphony Orchestra) al fianco di direttori come Zubin Mehta, Kristjan Järvi, Daniel Harding, Antonio Pappano e soprattutto Riccardo Chailly, con cui incide Rhapsody in Blue e Concerto in Fa di Gershwin in un cd (2010) che vince il Disco di Platino con più di 70.000 copie vendute. Seguono il Concerto in Sol di Maurice Ravel (2012) e nel 2013 un DVD live registrato alla Scala di Milano con il Concerto in Fa.
La sua voglia di sperimentazione sconfina nel mondo dell’editoria. Nel 2006, per Baldini Castoldi Dalai, pubblica il romanzo La sindrome di Brontolo, cui seguono Parliamo di musica (2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (2015), entrambi editi da Mondadori. Come personaggio, con il nome di Paperefano Bolletta, compare sul settimanale Topolino, di cui è anche nominato Ambasciatore. Per la radio è ideatore e conduttore, con David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione Dottor Djembè (Radio Rai 3, 2006-2012), da cui nascono anche il libro Lo Zibaldone del Dottor Djembè (2008) e lo speciale tv Buonasera Dottor Djembè (Rai 3, 2010). Dal 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3. A teatro collabora, tra gli altri, con Claudio Bisio, Maurizio Crozza, Giuseppe Battiston, Marco Baliani, la Banda Osiris, e scrive le musiche per tre spettacoli di Lella Costa (Alice, una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze) e per l’Antigone di Cristina Pezzoli. Membro onorario del Collegio Italiano di Patafisica, è co-autore e attore nello spettacolo La Regina Dada, realizzato insieme a Valentina Cenni nel 2016. In televisione è ospite fisso di Renzo Arbore nel programma Meno siamo meglio stiamo (Rai 1, 2005) e ideatore, autore e conduttore delle due edizioni di Sostiene Bollani (Rai 3, 2011 e 2013), con cui porta la musica jazz sul piccolo schermo. Il suo progetto più recente è L’importante è avere un piano (Rai 1, 2016): sette appuntamenti in seconda serata su Rai1 con ospiti, improvvisazioni e musica dal vivo.