Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil in una nota congiunta replica alle dichiarazioni rilasciate dall’attuale proprietà di Ferrosud a seguito dello sciopero ad oltranza avviato dai dipendenti dello stabilmento di Matera. Di seguito la nota integrale.
A seguito delle affermazioni dell’attuale amministrazione di Ferrosud Matera, fornite nel pomeriggio di oggi, con le quali si informa che non saranno pagate né le indennità di trasferta né il vitto a quei lavoratori che hanno scioperato trovandosi in cantieri fuori dallo stabilimento Ferrosud di Matera, le scriventi OO.SS., oltre a ricorrere per via giudiziaria, ai sensi della L.300/70 contro il comportamento aziendale, annunciano la costituzione di un fondo di solidarietà per i lavoratori Ferrosud coinvolti.
Le scriventi OO.SS., a tal proposito, invitano da subito tutte le istituzioni democratiche del territorio, a partire dal Comune di Matera e tutte le forze politiche ed istituzionali, a schierarsi al fianco dei lavoratori per contrastare tali atteggiamenti e attivare tutte le iniziative idonee alla salvaguardia dei livelli occupazionali. Il comportamento irresponsabile dell’attuale amministrazione aziendale di Ferrosud, si è spinto a minacciare di non erogare le spettanze già maturate ai lavoratori operanti sia in trasferta che all’interno della fabbrica materana, fino ad evocare la perdita di posti di lavoro. Un fatto gravissimo!
Di fronte all’idea di rapporti sindacali che appartengono ad epoche che pensavano superate, i lavoratori Ferrosud di Matera non si lasciano intimidire. Dopo anni di progressive e crescenti difficoltà nello svolgimento del proprio lavoro non cederanno al sottile ricatto di chi vuole gestire la fabbrica con metodi ottocenteschi.
Chi scrive ricorda che le commesse svolte da Ferrosud sono in buona parte verso Trenitalia, un’impresa pubblica partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane, e nessun soggetto imprenditoriale potrebbe assumere comportamenti, come quelli che stiamo descrivendo, lavorando con i soldi della collettività. Vogliamo ricordarlo a tutti: la Ferrosud è un’impresa di diritto privato ma i suoi introiti dipendono da commesse pubbliche, cioè dai soldi dei contribuenti. Anche per questa ragione, chiederemo conto a Trenitalia del comportamento irresponsabile della Direzione di Ferrosud.
Intanto la lotta va avanti, domani saremo, con i lavoratori in sciopero per il secondo giorno consecutivo, all’incontro con l’assessore regionale alle attività produttive. La nostra determinazione è quella di arrivare a costituire il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il luogo più idoneo per tentare una soluzione democratica e giusta non solo per chi lavora e spende la propria vita nello stabilimento di Matera, ma anche per tutta la comunità lucana e pugliese che non merita di essere scippata da un altro centro produttivo come la Ferrosud. Ricordiamo che nei prossimi e imminenti anni a venire, saranno investite ingenti risorse nel comparto ferroviario italiano: sia per le infrastrutture delle rete che per i treni che su questa viaggeranno. La Ferrosud ha il dovere di stare in quel mercato e attrezzarsi, con investimenti adeguati, a svolgere un ruolo utile per tutto il sud Italia.