Sanità, Flovilla (FederAnisap): “Sperequazioni tra regioni non si superano senza strutture sanitarie private accreditate”. Di seguito la nota integrale.
“Il rapporto dei ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata (Consorzio C.R.E.A. Sanità) conferma che 21 modelli di Servizio Sanitario Regionale producono profonde sperequazioni nelle opportunità di tutela della salute dei cittadini che risiedono nelle regioni meridionali rispetto a quelli che risiedono al Nord. Sono classificati in area “critica” Puglia, Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania e Sardegna, con valori di performance che corrispondono a prestazioni e servizi decisamente bassi”. Ad evidenziarlo è Antonio Flovilla, vice presidente nazionale FederAnisap con delega al Mezzogiorno, condividendo le conclusioni dei ricercatori: il riavvicinamento delle opportunità di tutela regionali non potrà che passare per l’innovazione, nella misura in cui potrà generare nuove opportunità di sviluppo, adattabili alle caratteristiche socio-economiche e culturali delle diverse aree del Paese. In questo nuovo percorso da intraprendere le strutture della sanità privata accreditata – aggiunge Flovilla – hanno ruoli e compiti specifici da assolvere perché, specie al Sud, in troppi casi essenziali a sopperire carenze, inadeguatezze, limiti del servizio pubblico. Vale per tutti l’esempio dell’accordo che come ANISAP Lazio, insieme alle principali organizzazioni di categoria interessate all’implementazione delle agende digitali, abbiamo firmato con la Regione Lazio per superare le liste di attesa che resta uno dei problemi prioritari da affrontare.
“Perché non replicare questa esperienza in Basilicata?” E’ la domanda di Flovilla per il quale purtroppo solo a parole si riconosce al sistema delle strutture private accreditate – che in Basilicata assorbe complessivamente appena il 2,5 per cento della spesa regionale per la sanità – il ruolo di cooperazione paritaria con il sistema pubblico, dimostrando scarsa consapevolezza che senza i nostri centri le liste d’attesa per il cittadino si allungherebbero ulteriormente. Abbiamo più volte indicato la strada da seguire: tagliando sacche di spreco e di prestazioni non appropriate è possibile ottenere significativi risparmi da investire proprio per il superamento delle liste di attesa. Occorre privilegiare le esigenze dei cittadini senza ambiguità ed intruppamenti, figli dell’autoreferenzialità derivante da una anacronistica scelta ospedalocentrica con il solo risultato di appesantire ulteriormente le liste di attesa. No a criteri estemporanei: è giunto ormai il momento di abbandonare la logica di assegnare tetti di spesa costruiti a seconda l’esigenza di alcuni centri e non nel rispetto di criteri oggettivi riferiti ad una seria e reale valutazione dei fabbisogni.
In questa logica – aggiunge Flovilla – si innesca la piena condivisione espressa dal nostro presidente regionale Roberto Cicchetti all’iniziativa assunta da Zullino Presidente della IV Commissione Consiliare permanente che, con parere espresso all’unanimità, ha chiesto all’assessore Leone e alla Giunta di revocare la DGR 432 (riferita ai tetti di spesa per le strutture sanitarie ambulatoriali accreditate), con la finalità di tutelare la salute dei cittadini ed evitare di aumentare la già enorme mole di ricorsi che le strutture sanitarie accreditate hanno intrapreso inevitabilmente verso i provvedimenti regionali in materia di tetti di spesa emanati incorso della precedente legislatura.
Vogliamo in proposito mettere in guardia l’Assessore alla Salute Leone, la Quarta Commissione e direttamente il Presidente Bardi a non ripetere la brutta pagina della scorsa legislatura quando, nonostante numerose e ripetute audizioni, tavoli ed incontri al Dipartimento Salute e alla Presidenza della Giunta, a cui ho partecipato insieme al presidente Anisap Cicchetti e ai rappresentanti delle altre associazioni di categoria, si è scelta la strada dello scontro con i risultati ben noti a tutti. Il nuovo metodo del cambiamento – conclude – deve contenere, prima di tutto, strumenti di reale ed efficace concertazione.