Finalmente arrivano buone notizie per i consumatori: dopo due anni dalla variazione sulla fatturazione relativa alla telefonia fissa – passata da mensile a 28 giorni e poi nuovamente ripristinata a mensile – vengono riconosciuti i risarcimenti agli utenti. Infatti il Consiglio di Stato ha respinto definitivamente ogni appello presentato dalle compagnie telefoniche Vodafone, Wind 3 e Fastweb (per Tim occorrerà aspettare ancora un po’ di tempo), rendendo giustizia a tutti i consumatori e iniziando così il processo di rimborso.
I rimborsi, che riguardano solo i titolari di linea fissa e non mobile, saranno automatici e non più contestabili e per riceverli non sarà necessario aver presentato o presentare una richiesta. Tale rimborso, infatti, sarà accreditato sulla prima fattura utile, andando a coprire i costi aggiuntivi sostenuti nel periodo tra il 23 giugno 2017 e il 5 aprile 2018. Ciononostante, alcuni operatori, stanno offrendo come risarcimento compensazioni sotto forma di servizi extra, quali ad esempio giga in aggiunta e minuti illimitati: attenzione però, una volta accettata questa offerta non si avrà più il diritto al rimborso delle somme spettanti.
Per quanto riguarda l’ammontare del rimborso, questo varierà da utente a utente, ma indicativamente l’importo oscillerà tra 20 e 60 Euro e sarà espresso in termini di giorni bonus riportati in bolletta. Vale a dire che se tra giugno 2017 e aprile 2018 a causa della fatturazione a 28 giorni l’utente ha perso 22 giorni, quest’ultimo non pagherà 22 giorni nella prossima fattura.
E per chi ha cambiato operatore? Nessun problema! A questi utenti verrà riconosciuto l’indennizzo anche se nel frattempo hanno cambiato operatore, in tal caso il rimborso sarà monetizzato.
In caso di necessità la sede dell’ADOC Basilicata – in via Stigliani n. 2 a Potenza 097146393- è a disposizione dei consumatori per fornire ulteriori chiarimenti in merito.