In vista del 50° anniversario dello sbarco sulla Luna arrivano le riflessioni dell’astronomo materano Franco Vespe. Di seguito la nota integrale.
Ci accingiamo a festeggiare il 50 ° anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Gli americani fino al 1967 avevano subito la supremazia russa nel settore. Una supremazia tecnologica perché avevano per primi creduto di poter mettere le testate nucleari sui missili intercontinentali, piuttosto che sui bombardieri. E’ vero che Von Braun, il padre delle V_2 tedesche, fu “deportato” negli USA, ma è anche vero che il primo a fare calcoli ed a costruire la teoria dei razzi era stato il russo Tsiolkovsky. A Peenemunde, laddove si costruivano le V_2 tedesche, arrivarono prima i sovietici rastrellando razzi e tecnici. Furono i primi a sviluppare il primo missile balistico (Semyorka) ed a lanciare un satellite, lo Sputnik, nello spazio nel 1957 seguito, pochi anni dopo(1961), anche dal primo uomo:YuriGagarin.Negli stessi anni gli americani avevano inanellato una serie di fallimenti con i loro missili Vanguard che avevano una probabilità di volare sotto il 50 %. Poi ci fu la svolta! Fondarono la NASA e chiamarono a gestirla Von Braun tenuto fino ad allora in naftalina. Ci fu quel memorabile discorso di Kennedy che lancio l’epopea di una nuova frontiera: la conquista della Luna!: “Abbiamo scelto di andare sulla Luna e fare altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili” tuonò! Era il 12 Settembre del 1962 alla Rice University del Texas. Ma pose una scadenza da brividi a questa promessa: “ci andremo entro questa decade”. Lo disse e lo fece! Assegnò praticamente risorse illimitate alla NASA . Peccato che Kennedy non potè assistere al trionfo dell’Apollo a causa del suo assassinio a Dallas. Ma perché l’Unione Sovietica, nonostante in schiacciante vantaggio, fu battuta dagli USA ? La forza degli Stati Uniti non è stata solo quella di porre una meta intorno alla quale chiamare a raccolta un intero popolo, ma ha avuto la pragmaticità di far cadere le barriere ed i pregiudizi sociali e razziali pur di rastrellare le migliori competenze scientifiche presenti. Per questo la nuova frontiera Kennedianaincrociò il suo percorso con la marcia per i diritti civili guidata da Marthin Luther King. Una combinazione delle due epopee parallele espressa mirabilmente nel film “Il Diritto di Contare”. Al contrario l’URSS si impantanò in sconcertanti diatribe personalistiche. Il progetto Luna fu infatti affidato aKorolev, ma le autorità investirono anche Chelomej,Glushko e Yanghel che proposero missioni alternative. La morte di Korolev nel 1966, il von Braun russo, fece perdere altro tempo e rese così incolmabile il divario con gli USA che cacciarono il loro asso della manica: il razzo Saturno 5. Fu impresa però che ebbe i suoi caduti: Nel 1967 GusGrissom, Ed White e Roger Chaffe morirono bruciati vivi in un test di prova della capsula. La moglie di Chaffe chiese ed ottenne che quella missione mai partita diventasse l’Apollo 1.Si ricominciò con l’Apollo 7 lanciato nell’Ottobre del 68 con i primi astronauti. Le missioni Apollo si susseguirono a tamburo battente. L’Apollo 8 fu forse la più importante prima dello sbarco. Per la prima volta viene usato il razzo Saturno 5 e Borman, Lowell ed Anders furono i primi a circumnavigare la Luna. Facevamo la III elementare e le nostre aule erano garagesgrandi 15 metri quadri,fatiscenti ed insalubri in via Bramante a Villa Longo dove erano stipati fino a 30 bambini, riscaldate da due stufette elettriche. Ma per noi questo non era un problema. La nostra mente volava con Borman e la nostra curiosità, mista a stupore, con l’aiuto del nostro maestro Serra, cercava di capire come funzionavano quelle straordinarie macchine volanti. L’anno prima erano morti assassinati Martin Luther King e Bob Kennedy. Alle olimpiadi in Messico pochi mesi primaTommie Smith e John Carlos avevano alzato il pugno con il guanto nero come forma di rivendicazione dei diritti dei neri. Ancora una volta le due epopee si incrociavano. Poi finalmente l’Apollo 11 partito il 16 Luglio del 1969 che portò Armstrong ed Aldrin sulla Luna 4 giorni dopo. Come dimenticare quella notte trascorsa in attesa di quello storico atterraggio? Sembrava tutto facile, leggero, quasi banale. Poi siamo venuti a sapere che l’allunaggio fu particolarmente difficoltoso e se avessero perso solo un’altra manciata di secondi, il LEM non sarebbe potuto più ritornare al modulo orbitante guidato da Collins. Quelle missioni pare che avessero poco più del 50% di probabilità di successo. Con gli standard di sicurezza esatti oggi, l’impresa di riconquistare la Luna è adesso praticamenteproibitiva. Ma intanto chi scrive era già stato irrimediabilmente contagiato! A nove anni aveva già deciso che la sua vita dovesse essere dedicata a scrutare i cieli ed a studiarne i misteri. E così è stato! La visita ultimamente a Cape Canaveral al centro JFK, la cena sotto il lunghissimo fusto del Saturno 5, insieme a più di duecento altri colleghi venuti da tutte le parti del mondo, ha rispolverato tutti questi vecchi ricordi. Sotto il Saturno 5 ha capito che il suo sogno, nonostante letante occasioni mancate nella sua vita professionale, si era avverato. Noi possiamo orgogliosamente definirci la generazione Apollo! Ultimamente un mio amico mi ha fatto la classica domanda: ma ha senso spendere tanti soldi per la conquista dello spazio? Certo che ha un senso! Ogni centesimo che si dedica allo spazio, lo si sottrae alle spese militari! Lo spazio, e più in generale la “Big Science”, consente di promuovere un impetuososviluppo tecnologico che può essere poi trasferito al mondo delle imprese ed indirizzato al benessere di una società. Gli americani conoscono questa catena virtuosa da quando decisero di prendere sul serio la sfida dei Russi per la conquista dello spazio. Nehru Gandhi, il primo presidente dell’India, il paese più povero del mondo,già nel 1947ebbe a dire: “E’ impossibile inseguire la povertà del nostro paese. Solo la scienza potrebbe risolvere I problemi della fame, povertà, malattie, analfabetismo…di un paese ricco popolato da poveri affamati. Chi può permettersi di ignorare la scienza oggi? Il futuro appartiene alla scienza e di coloro che hanno dimestichezza con essa”. Come si vede c’è un rapporto forte fra Scienza (Spazio), società e diritti civili” prima di tutte compreso dalla poverissima India. E poi a dirla con il poeta: “Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”.