La protesta di Antonio Montemurro, attore e regista di Talia Teatro, ha sortito gli effetti sperati e lo spettacolo “Pitagora e Ippaso da Metaponto” sarà portato in scena nell’estate 2019 anche se in location diverse rispetto a quelle annunciate, il Tempio di Hera, conosciute come le Tavole Palatine e l’ex ospedale San Rocco.
La prima è in programma martedì 30 luglio 2019 alle ore 20,30 nel Castello di Torremare a Metaponto. La rappsentazione sarà preceduta, alle ore 18,30, da una agorà sul tema: “Ippaso da Metaponto contra Pitagora: la scoperta dell’infinito”, organizzata da Talia Teatro in collaborazione con la AFI e con l’Associazione Culturale Ad Pitagoram.
Il 3, 10 e 19 agosto 2019 lo spettacolo sarà proposto a Matera nel Teatro nel Sasso di Talia Tatro, in via Lombardi 35, nel Sasso Barisano.
Prevendita dei biglietti al Lido delle Sirene di Metaponto e all’edicola Lamacchia in piazza Vittorio Veneto a Matera.
Per informazioni e prenotazioni contattare il numero 331,7995953.
“Pitagora e Ippaso da Metaponto” è la storia del grande matematico e filosofo di Samo vissuto fra ilVI e il V seco lo avanti Cristo. riferita all’ultimo periodo della sua vita in Magna Grecia fra Crotone, Sibari e Metaponto.
A causa di un contrasto con Chilone, influente uomo politico crotonese, Pitagora, accompagnato da sua moglie Teano e da sua figlia Damo, sposta la scuola, da lui fondata a Crotone, a Metaponto, dove divulga il suo sapere fra numerosi discepoli di ambo i sessi, fra cui Liside, Archippo, Filolao, Tirsenis, Tymicha e lppaso.
Quest’ultimo dimostra ben presto notevoli capacità in Matematica e in Filosofia, che lo porteranno fatalmente allo scontro col maestro e alla sua conseguente rovina.
Per via delle scarsissime fonti storiche a noi pervenute, soprattutto per quanto riguarda lppaso, e alla luce del concetto di Aristotele che, nella Poetica, poneva l’accento sulla diversità del lavoro dello storico da quello del drammaturgo. ho ritenuto di mettere a fuoco il pensiero e l’opera del grande filosofo e matematico di Samo e di fare del “nostro” lppaso un simbolo della fiducia nel progresso dell’uomo e di una scienza libera da coercizioni e impedimenti.
Michele Capolupo