“L’acqua nel Rendina”: è il grido degli oltre cento imprenditori presenti all’assemblea popolare della Coldiretti Basilicata organizzata a Lavello, a distanza di quasi un mese da un’analoga iniziativa con oltre 50 trattori sventolanti bandiere gialle che per l’occasione invasero il centro urbano della città, per segnare alcune criticità legate alle infrastrutture irrigue, prima fra tutte la diga del Rendina, ma anche altre. “Un’iniziativa, quella del 27 giugno scorso – ha ricordato in assemblea il presidente di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani – a cui è seguita il 19 luglio scorso la convocazione da parte del presidente della Regione, Vito Bardi, di un tavolo di discussione con i rappresentati dei vari Dipartimenti regionali, delle organizzazioni professionali (Coldiretti l’unica presente) e del Consorzio di Bonifica. E’ necessario – ha continuato Pessolani – istituire una cabina di regia per il monitoraggio continuo sullo stato d’avanzamento degli iter burocratici delle opere infrastrutturali”. E proprio i risultati dell’incontro sono stati illustrati da Pessolani all’assemblea popolare, unitamente all’amministratore unico del Consorzio di Bonifica, Giuseppe Musacchio, che dopo aver fatto una panoramica sulle opere infrastrutturali irrigue che interessano il Vulture Alto Bradano e dopo aver illustrato i lavori che andranno in appalto nelle prossime settimane, ha approfondito il tema della diga del Rendina cominciando da un escursus di tutto quanto successo dal 2001 al 2015 e di quanto posto in essere dal 2015 per giungere alla definizione della vicenda. Musacchio ha poi evidenziato che “finalmente ha avuto inizio lo studio geotecnico dello sbarramento i cui esiti saranno disponibili entro il mese di dicembre. All’esito dello studio – ha concluso Musacchio – si conoscerà definitivamente il destino dell’invaso e, si spera, i tempi per la messa in esercizio”. Dopo un ampio dibattito dei soci presenti, è stata ribadita la necessità di invasare la diga del Rendina ed è stata invitata Coldiretti a continuare “come doveroso” con questa azione forte di valido pressing. All’incontro è intervenuto anche il consigliere regionale Piergiorgio Quarto in qualità di presidente della terza Commissione regionale, che si è impegnato “a portare il dibattito sul tema in questione in Consiglio regionale e in terza Commissione”. Il direttore regionale di Coldiretti Basilicata, Aldo Mattia, in chiusura di assemblea ha garantito chela confederazione agricola lucana “non mollerà mai l’osso su questo problema, anche perché è l’unica organizzazione professionale sempre presente ai tavoli dove si discute di queste questioni, non pensando a primati vari che non interessano a Coldiretti , al contrario di alcuni politici ai quali lasciamo volentieri le medaglie, anzi gliele porteremo noi quando l’acqua sarà nel Rendina per ringraziarli di quanto saranno capaci di fare”. “Perché le regole sono chiare – ha concluso Mattia – la Coldiretti ha il dovere di rappresentare i propri soci e evidenziare le criticità che ostacolano la buona agricoltura e i politici e le amministratori devono risolvere i problemi perché votati dal popolo. Ognuno ha un compito e se ognuno facesse il suo, risolveremmo tutti i problemi di questo mondo”.