La Provincia di Matera tra gli esempi di eccellenza in campo ambientale. Prosegue la diffusione a livello nazionale del progetto Life Arupa, promossso dall’Ente provinciale di via Ridola e riguardante interventi urgenti di salvaguardia degli anfibi e rettili della Gravina di Matera. Un esempio di buone pratiche in materia ambientale illustrato dal coordinatore del progetto al seminario pluriregionale Buone pratiche per le Regioni Molise, Abruzzo, Lazio e Umbria, svoltosi a Campobasso nelle scorse settimane.
Il dirigente della Provincia Enrico De Capua, project manager del progetto, nel suo intervento ha sottolineato che “Le specie di anfibi a rischio estinzione sono molte di più di quante temessimo, almeno altre 1000 specie di rane e affini sono in diminuzione o potrebbero scomparire. La conservazione degli anfibi è già compromessa dalla diffusione di un microscopico fungo letale. Secondo uno studio pubblicato su Current Biology, sarebbero minacciate di estinzione almeno altre 1000 specie di questa classe di vertebrati, rispetto a quelle note fino ad ora. Come minimo un quarto delle circa 8000 specie note di anfibi è minacciato o a rischio estinzione. Tuttavia, soltanto del 44% delle specie si hanno valutazioni oggettive basate su dati scientifici aggiornati, come quelle della Lista Rossa IUCN”.
“Si tratta di una iniziativa di rilievo, ringrazio il Ministero dell’Ambiente per averci convocato in qualità di esperti tra le principali organizzazioni ed enti regionali in tema di progetti di recupero e tutela dell’ambiente – afferma il presidente Piero Marrese -. È stato svolto uno studio ed approfondimento che vede il coinvolgimento attivo di nostre professionalità anche in prestigiose pubblicazioni scientifiche internazionali. Occorre ancora fare molto anche sul versante istituzionale, per concertare e indirizzare scelte e comportamenti, individuali ed imprenditoriali, in grado di attivare un circolo virtuoso di responsabilità ambientale. È indispensabile che lo Stato e le Regioni lavorino insieme, in uno spirito di proficua collaborazione, per superare carenze di pianificazione e difficoltà di gestione che ancora oggi sono molto diffuse, specie nel Mezzogiorno.
Una sfida culturale nuova che ci deve consentire di essere capaci di utilizzare al meglio le risorse ambientali, di affrontare i problemi della nostra crescita economica e sociale, riponendo anche razionale fiducia nelle soluzioni compatibili che la scienza e le tecnologie sono già in grado di offrirci”.
“Una opportunità – ha aggiunto de Capua – di notevole valore circa gli scambi di buone pratiche: purtroppo anche gli scienziati più autorevoli prevedono scenari davvero inquietanti per il nostro pianeta se non si adotteranno con tempestività misure stringenti per razionalizzare lo sfruttamento delle risorse naturali e per salvaguardare il nostro ambiente naturale. Taluni effetti dei cambiamenti climatici non sono soltanto una minaccia futura, ma già incombono. Nel quadro della globalizzazione, quello dei cambiamenti climatici è, probabilmente, il problema globale per eccellenza. Cercheremo, sulla scorta delle esperienze sinora realizzate, di continuare a sviluppare ulteriori progetti di salvaguardia dell’ambiente”.
E ad attestare la qualità dl lavoro della Provincia, la recente pubblicazione di articoli scientifici in campo ambientale e faunistico su prestigiose riviste internazionali tra le quali proprio Current Zoology della Oxford University Press e sulla rivista svedese Oikos della Nordic Ecological Society, per i quali il dr Enrico de Capua è coautore insieme a ricercatori e docenti di Università italiane e straniere.
Lug 25