Un connubio musicale perfetto quello italo-brasiliano composto dal musicista milanese Stefano Bollani al pianoforte e dal musicista e compositore brasiliano Hamilton De Holand, noto per la sua miscela di choro e jazz contemporaneo e per il suo virtuosismo al mandolino. E il concerto organizzato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, regala al pubblico 90 minuti di grandi emozioni.
Stefano Bollani e Hamilton De Holanda sono due grandi artisti che collaborano da oltre dieci anni e che girano il mondo per offrire al pubblico lo straordinario connubio fra pianoforte e mandolino, sempre all’insegna dell’improvvisazione, che rimane la cifra stilistica comune. Insieme volano tra le note e inventano ogni volta un differente percorso, a turno interpretando il ruolo di guida. Più semplicemente spesso la guida non c’è: è la musica a prendere per mano Bollani e De Holanda e a portarli dove ha voglia di andare.
Il talento di Bollani, esploratore per antonomasia di orizzonti musicali solo apparentemente lontani, unito alla bravura di Hamilton de Holanda, profondo conoscitore della tradizione del samba, del choro e delle tradizioni musicali popolari del suo Paese creano un’energia unica che si sprigiona ogni sera sul palco, capace di mostrare il grande amore che entrambi nutrono per la musica brasiliana.
Questa magnifica combinazione di due grandi attori della scena musicale internazionale non è solo visibile sui palcoscenici più prestigiosi, ma si concretizza anche nell’incisione insieme di importanti progetti: l’ultimo in ordine temporale è la partecipazione di Hamilton de Holanda nell’album di Stefano Bollani, QueBom che ha voluto riunire nel progetto importantissimi artisti della scena musicale brasiliana.
A Matera hanno regalato un’altra performance unica nel suo genere, più volte sottolineata dagli applausi del pubblico presente. E la coppia artistica Bollani-Hamilton De Holanda ha ripagato l’affetto del pubblico con tre “bis”: ‘O Sarracino, la colonna sonora del film “Nuovo cinema paradiso” di Ennio Morricone entrambe eseguite al pianoforte da Bollani e un brano del compositore e pianista brasiliano Ernesto Nazareth.
Michele Capolupo
Un’altra serata di magia. Lunghi applausi per il duo con Stefano Bollani, pianoforte, e Hamilton de Holanda, mandolino, che hanno portato il pubblico a passeggio fra il Sudamerica e il Mediterraneo
Dai ritmi sudamericani, come il tango o la samba, alle melodie della tradizione italiana, da Astor Piazzolla e Caetano Veloso a Roberto Murolo e Renato Carosone. Culture e lingue diverse, ma legate da unico mondo espressivo, quello delle sette note. Lo hanno detto esplicitamente sul palco della Cava del Sole, Stefano Bollani e Hamilton de Holanda nel corso di una serata magica. Due musicisti, due facce della stessa medaglia per un vero e proprio viaggio emozionale dentro una musica mai uguale, mai scontata.
Bollani e de Holanda, pianoforte e mandolino. Un contesto espressivo difficile per due strumenti quasi simili, ma non quando si incrociano due talenti che si conoscono ormai da oltre dieci anni, da quando diedero vita allo straordinario disco “O que sera” (Ecm) del 2013.
Nella suggestiva cornice, hanno confermato il loro straordinario affiatamento come amici, come musicisti, quasi come fratelli.
Nel corso del concerto organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, i due grandi artisti hanno messo in mostra il loro originale virtuosismo quasi ipnotizzando la platea di 2.500 spettatori grazie all’energia che li accomuna. Bollani conosce benissimo la musica sudamericana, proprio come Hamilton de Holanda conosce bene la tradizione italiana. In un continuo scambio di citazioni, i due musicisti hanno dialogato sul palco, a volte scherzando, a volte trascinando l’attenzione del pubblico verso territori emozionali ancora inesplorati.
Al termine del concerto, presentato scherzosamente in doppia lingua, italiano e portoghese, pubblico in piedi e lunghi applausi come segno di apprezzamento verso i due musicisti.
Soddisfatto anche il direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri: “E’ un altro successo del nostro programma che qui, alla Cava del Sole, si aggiunge a quelli ottenuti con Apollo Soundtrack, Subsonica, e James Conlon. In quattro giorni quasi consecutivi oltre 11 mila persone hanno potuto partecipare ai nostri eventi grazie al Passaporto per Matera 2019. Molte persone per la prima volta hanno potuto apprezzare generi musicali diversi e a volte complessi, dal contemporaneo al pop, dalla classica al jazz, arricchendo le proprie competenze e sensibilità. Matera 2019 è anche questo”.
La fotogallery del concerto di Stefano Bollani e Hamilton de Holanda (foto www.SassiLive.it)
Grazie, grazie, grazie matera2019. Serate magiche e di grande, emozionante musica. Artisti meravigliosi e meraviglioso pubblico. Orgoglioso di questa Matera ed orgoglioso di essere materano. Questa è la vera anima di matera2019, crescita culturale, sociale ed economica. Tutti ne dobbiamo essere fieri.
Io so solo che volevo andarci ma non c’erano più posti disponibili. Invece dalle foto e da chi ci è andato c’erano tantissime sedie vuote, molte riservate (a chi?). Pessima organizzazione.
Molti prenotano e per mille motivi non si presentano. Dispiace ma succede sempre ed ovunque. Ottima, a mio parere l’organizzazione. Avro’ anche fortuna ma tramite internet e per tempo, riesco sempre nelle prenotazioni.
E questo è molto grave per i materani che non si presentano. C’è anche la possibilità di disdire la prenotazione. Non si possono prenotare a filo dritto tutti gli eventi e poi se si può si va altrimenti non si disdice. Ma le molte sedie vuote erano anche quelle riservate non so a chi. Qui ha colpa l’organizzazione. La sera precedente al concerto dell’orchestra della Rai è successa la stessa cosa. Questo non me lo ha raccontato nessuno ma l’ho visto con gli occhi miei. La gente civile ed educata occupava le sedie libere, quelli meno civili che arrivavano 5 minuti prima dell’evento si sedevano tranquillamente nelle file migliori riservate. E non erano autorità. E poi ma quante autorità ci sono a Matera?