Giovanni Caserta: “Colori e civiltà nella stazione di Ferrandina-Scalo Matera”. Di seguito la nota integrale.
La riapertura di Bàscalo, bar della stazione delle ferrovie dello Stato, ha cambiato l’aspetto della stazione di Ferrandina, che una volta fu intitolata anche a Miglionico e a Pomarico. Oggi figura essere stazione di Ferrandina e Scalo Matera. Sono piccole cose. Ma, come insegnano le leggi della fisica, difficile se non difficilissimo è il passaggio dalla inerzia al movimento. La stessa fisica, però, dice che, dopo l’abbrivo, se non si frappongonoostacoli e non si è in salita, il movimento cresce rapidamente.
Con l’apertura del bar è stato dato colore e civiltà ad una stazione,che, per definizione, dovrebbe essere ed è luogo di incontri, di conoscenze, di scambi di informazioni, che non possono non arricchire e avvivare la cultura. Purtroppo, in passato, seguendo un politica che fu tuttaa favore dell’automobile e poco a favore delle ferrovie, la stazione di Ferrandina, insieme a quella di Grassano-Tricarico e tutte le altre che seguono la linea del Basento fin verso Potenza, subirono la politica dello smantellamentoe dell’abbandono. Lungo questa linea è,oggi, solo una successione di ruderi e di stazioncine diroccate, che un tempo pullulavano di vita. Tutto questo accadeva dopo che la stessa linea veniva elettrificata e mentre si lavorava per la creazione della linea Ferrandina-Matera. Sciaguratamente, nell’abbandono delle piccole stazioncine, cadeva anche la stazione di Ferrandina,proprio dopo che, con la elettrificazione, si creavano più binari e relativi sottopassaggi in marmo o in pietra levigata.
Per oltre un ventennio, purtroppo, la stazione di Ferrandina- Scalo Matera, chiuso anche il bar mantenuto disperatamente in vita da alcuni giovani, fu ridotta a stazione da Far West, che induceva un senso di smarrimento, anche perché,compresa Matera, mancavano collegamenti con i paesi di destinazione. Ci fu chi pensò alla istituzione di un posto di polizia.
Ora, da due giorni,dopo lunga battaglia e insistenza, finalmente, presso la stazione di Ferrandina-Scalo Matera, opera il bar Bàscalo, che è anche centro di informazione turistica. Finalmente si aprono i bagni, la sala d’aspetto con self service di bevande, funzionauna biglietteria automatica… C’è un parcheggio per automobili che ha un cancello e porta il segno STOP.. Ci sono i colori di un ombrellone, di tavolinetti e sedie; eci sono giovani che danno notizie su Matera, Ferrandina, Miglionico, Pomarico, sulla Basilicata tutta e sugli orari. C’è il segno dell’uomo e della giovinezza,
All’inaugurazione, martedi 23, erano presenti Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera 2019, Gennaro Martoccia, Sindaco di Ferrandina, una rappresentanza di RFI, Nicola Pavese, Presidente dell’Associazione Matera Ferrovia Nazionale, Giovanni Caserta, Giuseppe Vinciguerra, Paola Saraceno, Antonio Zagaria Pasquale Dattolie Giovanni Liuzzi, membri del direttivo della stessa Associazione.
L’Associazione Matera Ferrovia Nazionale è fiera di questo nuovo passo, che si aggiunge ad altri, quali la ripresa dei lavori peril completamento della Ferrandina-Matera. Lo sguardo ora va lontano,verso un grande e storico obiettivodalla Associazione proposto e mai abbondonato, che punta alla realizzazione della ferrovia trasversale Napoli-Salerno-Potenza-Ferrandina-Matera-Gioia del Colle-Bari che, congiungendo il Tirreno all’Adriatico, letteralmente “bucherà” il Mezzogiorno. Era un antico sogno di Zanardelli nel 1902,purtroppo mortificato ed eluso da una ferrovia a scartamento ridotto, contentino per i poveri, che si fermava a Montalbano Ionico e ora si limita a congiungere Matera con Bari, per 60 chilometri.Insomma nuncdemumredit animus. Con buoni auspici.