Porte chiuse per la Biblioteca comunale di Ferrandina. In ferie dal 31 luglio al 2 settembre. “Indispensabile è il tema cultura come motore di progresso civile e sociale. Impegno nella ricerca e valorizzazione della documentazione dell’archivio storico della biblioteca”. Questo era, uno dei punti chiave del programma elettorale dell’amministrazone Martoccia. Un punto, però, ancora molto attuale. Libri di pregio collocati nella biblioteca sì, peccato però che sono lontani dagli occhi, lì nell’ultima stanza, quella in fondo al contenitore culturale. Promesse passate, non mantenute, ma non dimenticate. Si tratta di un’emergenza culturale e sociale che la sottoscritta ha denunciato più volte anche con quel nero su bianco delle interrogazioni alle quali ad aver risposto è un silenzio eloquente. Indifferenza, dunque, la parola della maggioranza. Assente, come quel potenziale personale della biblioteca sempre in attesa di occupazione o di miglioramento delle condizioni lavorative, soprattutto a seguito dei numerosi pensionamenti passati e futuri. A tal proposito, non posso esimermi dal ringraziare quei dipendenti comunali che, seppur non formati nè specializzati, cercano di assicurare un servizio indispensabile alla comunità.
Bandi non emessi, infatti, fino a mettere nero su bianco questo: “È a causa di mancanza di personale che la biblioteca rimane chiusa” così come si legge sulle sbarre del cancello di ingresso. Tutto sbarrato di fronte agli occhi di chi in essa trova quiete per studiare anche in una stagione come quella dell’estate, in cui molti studenti rientrano nei loro comuni lasciando le case universitarie. Non può andare in ferie chi di cultura vive, anche lavorandoci, chiudendo le porte anche a quel turista che vorrebbe visitare un luogo di identità. Eppure è l’anno 2019, l’anno di Matera capitale europea della cultura, la stessa cultura che è stata privata della sua vitalità e di quell’attenzione che un patrimonio documentale e bibliografico merita. Attendo insieme ai nostri concittadini delle risposte, o per essere più precisi, delle azioni che si toccano per mano, così come ho denunciato anche nell’ultimo Consiglio comunale. Gente occupata, libri alla portata della fruibilità e porte aperte.