Francesco Mollica, consigliere comunale e capogruppo di Venosa duemilaventiquattro, in una nota esprime alcune considerazioni sulla mozione presentata per la campagna del Ministro Costa sul tema “plastic free”. Di seguito la nota integrale.
Non è facile superare il senso di fastidio, politico e morale, che ha provocato in me la bocciatura, nell’ultimo consiglio comunale, della mozione presentata per la realizzazione di azioni concrete, anche nel nostro Comune, in rispetto alla campagna lanciata dal Ministro Costa: “Plastic free”.
Non sarà, però, tale condizione ad inibirmi dall’esplicitare alcune considerazioni in merito alla questione, non fosse altro per il rispetto che devo a chi rappresento.
Ciò che mi preoccupa profondamente è la motivazione addotta dal Sindaco e dalla Sua maggioranza consiliare (supportato dalle elucubrazioni mentali del consigliere Di Tommaso, rappresentante di Venosa Cambia ed ormai fida stampella), a giustifica della contrarietà del voto espressa: “mozione superata perché l’argomento rientra nel programma di governo” che, tradotto, vuole significare: il tema fa parte del nostro programma e nessuno può interessarsene.
Se non fosse, dicevo, per la preoccupazione che un simile, svelato, comportamento da autentici arbitri padronali con un’arrogante visione monopolista delle idee e dei processi decisionali, ben distante dall’inneggiata e sempre invocata democrazia partecipativa e sempre affine all’esercizio puro del potere, mi verrebbe sarcasticamente da sorridere immaginando di assistere ad una scena del teatro dell’assurdo.
Al loro posto avrei espresso plauso per una tale condivisione programmatica da parte dell’opposizione consiliare che, diversamente dai cittadini, conosce bene la differenza tra enunciazione di intenti ed azioni concrete.
Ma tant’è!
Se l’intento del Sindaco e della Sua maggioranza allargata con alcune forze di opposizione, è quello di impedirmi di svolgere il ruolo che gran parte della comunità venosina mi ha affidato, sentendosi scavalcata politicamente sui temi quasi ad aver commesso un delitto di lesa maestà, rimarrà delusa perché, d’ora in avanti, mi farò portavoce delle istanze di ogni cittadino e con gli strumenti a mia disposizione cercherò di farli tradurre in risultati concreti.
La funzione di un amministratore accorto è proprio quella di saper intercettare le istanze del suo territorio e se il Sindaco e la Sua maggioranza persevererà in tali comportamenti ne dovrà dare conto non solo a me, ma soprattutto ai cittadini.
Sicuramente il Sindaco potrà darmi, così come dichiarato in consiglio, lezioni di uso degli strumenti informatici ma io, senza timore di smentita, potrei contraccambiarla con lezioni di buona amministrazione.