Mercoledì 7 agosto 2019 alle ore 10,30 in via Aldo Moro nel Palazzo di Giustizia di Matera è in programma un sit-in e conferenza stampa di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, sul tema “Magistrati noti, magistrati ignoti e incompatibilità ambientali. Ministro Bonafede, di quale muro parla?”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione da Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani.
Dalla piazza di Matera voglio tornare a sottolineare la patente situazione di incompatibilità ambientale in cui si trovano alcuni magistrati che operano nella nostra regione e tra questi certissimamente il dr. Salvatore Colella. A mio avviso, per questioni di mera opportunità, questi operatori di giustizia andrebbero destinati ad altra sede.
Il muro invalicabile tra magistratura e politica, evocato ed invocato dal Ministro Bonafede a giugno scorso, non c’è mai stato e se c’è stato si è da tempo sgretolato. Emblematica, e per certi aspetti inquietante, la vicenda del magistrato ignoto in servizio a Potenza, che avrebbe dovuto ricoprire la carica di assessore alla sanità se i 5stelle avessero vinto le elezioni regionali tenutesi a marzo scorso. Altro che muro!!!
Da Matera, oltre a porre nuovamente le sopra citate questioni di opportunità, messe nero su bianco e segnalate al Ministro della giustizia che non c’è e della grazia svanita da tempo e al CSM, voglio ricordare a me stesso che sei anni fa,in tutte le principali piazze lucane, proponevamo nuovamente un pacchetto referendario sulla giustizia, per la riforma della giustizia. Referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, sulla separazione delle carriere, sui magistrati fuori ruolo e sulla custodia cautelare (per limitare il carcere preventivo, cioè prima della sentenza di condanna, ai soli reati gravi). Questo per non dire che nel 2000 proponevamo un quesito referendario sull’elezione dei membri togati del Csm. L’obiettivo? “Far eleggere i membri del Consiglio sulla base di merito e carriera, attraverso l’abolizione del voto di lista dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura”. Oltre il 70% dei cittadini che ebbero a recarsi alle urne si espresse a favore, ma purtroppo il quorum non fu raggiunto a causa dell’ennesima campagna referendaria semi-clandestina.Se ce l’avessimo fatta, i magistrati non avrebbero più votato su base correntizia.
Nelle emblematiche e paradigmatiche vicende lucane non ci sono intercettazioni telefoniche da pubblicare e acqua calda da scoprire; ciò che racconto avviene alla luce del sole, anche se in troppi preferiscono non vedere, non sentire e mettere la testa sotto la sabbia.
L’ex Guardasigilli, Claudio Martelli, ha ragione quando afferma che lo scandalo del CSM non è questione di mele marce e che sulla vicenda monta il festival dell’ipocrisia.
Ministro Bonafede, signori del Csm, il muro non c’è e se c’era si è sgretolato da tempo. In compenso ci sono questioni di patente incompatibilità ambientale, emblematiche e paradigmatiche, che riguardano magistrati in servizio in Basilicata.