Dopo la conferenza stampa promossa al Comune di Matera per la destinazione d’uso dell’area ex Barilla il consigliere comunale Antonio Sansone ha inviato una lettera al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri in cui lo invita a contattare il Sovrintendente della Basilicata, Francesco Canestrini affinchè sia valutata l’opportunità di considerare l’area a vocazione storico-archeologica e industriale. Di seguito la nota integrale.
Egregio Sindaco,
sono dispiaciuto per non averla potuta incontrare nella mattinata di ieri durante la conferenza stampa. Pur avendo assicurazioni della sua presenza probabilmente avrà avuto improvvisi impedimenti.
Avrei avuto piacere che fosse presente per poter condividere la mia proposta di idea per l’area ex-Barilla. Sin dall’inizio della sfida elettorale e successivamente nei primi quasi tre anni in cui ho condiviso il percorso amministrativo con questa Amministrazione Lei ha sempre dichiarato che noi consiglieri oltre ad essere ‘segnalatori’ dei bisogni della città avremmo dovuto essere capaci anche di trovare le soluzioni.
In virtù di questo, spinto anche dalle sollecitazioni che dalla città stanno arrivando sull’area industriale dell’ex Barilla, mi sono permesso di illustrare la mia idea sulla stessa.
Approfitto anche della sua presenza al lavoro, nonostante il periodo estivo, per illustrare brevemente quello che ieri è accaduto.
Siamo ormai in dirittura all’approvazione del Regolamento Urbanistico, tappa fondamentale per immaginare un luogo ‘pensato’ e per evitare quella varianti che tanto hanno ‘segnato’ irrimediabilmente la nostra bella città. Ricordo anche la promessa, durante la sua campagna elettorale, di non consumare altro suolo per edificare, riqualificando l’esistente. Mi permetto di segnalare che con una bassissima natalità e con una alta ‘emigrazione’ dei nostri ragazzi per studio e lavoro, altre abitazioni oltre quelle esistenti non credo possano servire.
Come detto in conferenza stampa quando sento parlare di variazione di destinazioni d’uso, premialità, delocalizzazione di volumi o moltiplicazione di indici il mio sguardo non può che posarsi sulle ferite che sono state lasciate in città. Ed è facile immaginare quali.
Ricordo a me stesso che l’area ex-Barilla insiste su un crinale prospicente il nostro bellissimo parco della murgia, zona sensibilissima e unica a cui Lei anche per i suoi trascorsi socio-culturali è legatissimo. L’idea della ‘Via delle Cave’ che da Cava del Sole arriva fino alle Cave della Palomba, vedrebbero questa area dominare ed essere visivamente presente.
Detto ciò la mia idea-proposta che Le sottopongo, che sono certo Lei prenderà in considerazione e che nella mattinata di ieri ho condiviso con stampa e associazioni cittadine è quella di chiedere, ai sensi del decreto Legislativo n.42 del 22/01/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) art. 10 comma 3 lettera D,art.13 comma 1 e art. 14, al Sovrintendente della regione Basilicata dott. Canestrini, di avviare il procedimento per ladichiarazione – dell’area ex-Barilla – di interesse culturale “dandone comunicazione al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo della cosa che ne forma oggetto.” (Art.14 comma 1).
A sostegno della mia proposta, la legge regionale n.31 del 30/11/2017 “Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale presente sul territorio regionale” all’Art.1 (Finalità e oggetto) cita”…..promuove la valorizzazione e la fruizione del patrimonio di archeologia industriale presente sul proprio territorio, riconoscendone il valore che esso riveste per la cultura e per lo sviluppo economico regionale”.
Mentre all’Art.2 troviamo “Ai fini della presente legge, per patrimonio di archeologia industriale si intende il complesso dei beni immateriali e materiali non più utilizzati per il processo produttivo, che costituiscono testimonianza storica del lavoro e della cultura industriale presenti sul territorio regionale, quali: i complessi industriali, le fabbriche e le relative strutture di servizio e di pertinenza, le macchine e le attrezzature, i prodotti originali dei processi industriali, gli archivi, le raccolte librarie e documentarie, ivi comprese quelle relative a disegni, fotografie e filmati, le collezioni e le serie di oggetti riguardanti l’industria, nonché i siti estrattivi dismessi.”
Non è difficile pensare che quel luogo sia stato per decenni identificativo di una intera comunità cittadina, testimonianza concreta di una industria che ha esportato il nostro brand oltre i confini nazionali. Luogo che andrebbe tutelato, valorizzato e rivitalizzato con le tante possibilità che leggi e finanziamenti, anche comunitari, permettono.
Vincolare questa area cittadina, dichiarandola di interesse culturale, non significa penalizzarla o dimenticarla, anzi. Potrebbe diventare momento di condivisione e dibattito variegato, che coinvolgerebbe tecnici, progettisti, università, amministrazione ma anche i cittadini. Potrebbe diventare un’area ‘servizi’ di cui il nostro territorio in questo momento ha bisogno e ieri qualche stimolo e suggerimento è già emerso grazie alla presenza delle associazioni di categoria. Potrebbe essere un segno tangibile che questa amministrazione lasciare in eredità alla città.
Questo è il primo passo da fare, necessario per preservare questa delicata area della città e magari pensare anche con idee emerse nella mattinata di ieri (tassa di soggiorno o alienazioni) di poterla acquistare e annoverarla nel patrimonio della nostra Amministrazione e trasformarla in un esempio virtuoso di ‘rigenerazione’ urbana.
Abbiamo capacità e idee ma occorre solo che Lei chieda, come le ho già scritto sopra, al Sovrintendente della Basilicata di dichiararsi su quell’area di interesse storico-culturale.
Certo di una Sua attenzione, resto a disposizione per eventuali chiarimenti e chiedo gentilmente di essere aggiornato sulle azioni che l’Amministrazione metterà in campo per questa vicenda.
Cordiali Saluti
Nella foto www.SassiLive.it il Consigliere Comunale Antonio Sansone