Panio Angelo, trapiantato di rene di Bernalda, dopo aver partecipato ai XXIX Giochi Nazionali Trapiantati di Montebelluna, in Veneto, nel maggio scorso, conquistando il 1° posto nei 100 m., il 2° posto nella 5.000 marcia e il 3° posto nella gara dei 1500 m., e il 1° posto nella 5.000 marcia ai Campionati Europei Trapiantati svoltisi a Cagliari nel 2018, è pronto ad una nuova ed esaltante avventura.
Lo affiancherà un altro trapiantato di rene di Matera, Pasquale Iacovone, il primo lucano a cimentarsi nelle competizioni nazionali e internazionali. Ha partecipato diverse volte ai Giochi Italiani, Europei e ai Campionati Mondiali a Kobe, in Giappone, nel 2001 e a Nancy, in Francia, nel 2003, conquistando diverse medaglie. Ora, dopo qualche anno di assenza, ha deciso di riprendere l’attività sportiva.
Parteciperanno ai Campionati Mondiali per Trapiantati che si terranno a Newcastle, in Inghilterra, dal 17 al 24 agosto prossimi e si confronteranno con altri 2.200 atleti trapiantati, provenienti da diverse Nazioni, nelle discipline di pallavolo, marcia 5.000 m., 1.500 m. e nelle gare di tiro con l’arco, calcio a 6 e bowling.
La Nazionale Italiana Trapiantati, formata da 50 atleti, è la prima squadra sportiva italiana composta interamente da portatori di trapianto di organo solido o tessuti, e sarà guidata dall’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus.
ANED è stata la prima associazione in Italia – a lungo tempo l’unica – ad organizzare una rappresentativa nazionale che partecipasse ad eventi sportivi internazionali riservati ai trapiantati.
ANED è membro della World Transplant Games Federation, la Federazione delle Associazioni Sportive per trapiantati, presso la quale rappresenta ufficialmente l’Italia grazie alla Nazionale Italiana Trapiantati, per contribuire a diffondere presso l’opinione pubblica mondiale la cultura della Donazione di organi e del Trapianto, dimostrando sul campo tutta la vita riconquistata da chi ha ricevuto un trapianto.
L’ Italia ha sempre ben figurato e sicuramente i nostri atleti vorranno migliorare il bottino di 34 medaglie conquistate nel 2017 a Malaga.
Più che la conquista di medaglie e trofei, che pure sono importanti, i trapiantati sportivi vogliono richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul miracolo della riconquista della vita che solo un trapianto può dare e sulle lunghe liste di attesa che solo una diffusa solidarietà consapevole può ridurre.
Partecipare ai Giochi è innanzitutto dire grazie al dono di vita, e prima di ogni cosa giocare è uno stato d’animo, libertà senza pensieri, speranza e fiducia.
Il modo più bello per ringraziare chi ci ha donato questa nuova vita è viverla e testimoniarla, mostrando che si può tornare ad una vita piena che permette, tra le altre cose, di praticare sport anche a buoni livelli.
I trapiantati sono testimoni dei risultati straordinari raggiunti da un settore di eccellenza della nostra sanità pubblica e della successiva assistenza clinica.
Vogliono ricordare che un semplice gesto di solidarietà può ridare la speranza ad un bambino, una donna, un uomo, uno di noi, che attendono una nuova opportunità di vita.
Dimostrano che una regolare attività fisica ed uno stile di vita corretto sono i primi “farmaci” per favorire la miglior riabilitazione sia di chi è in dialisi sia di chi è trapiantato. Vogliono richiamare l’attenzione di altri trapiantati ad avvicinarsi per la prima volta ad una pista atletica, ad una piscina o ad un campo da sci, perché lo sport non è solo per i campioni come Angelo Panio e Pasquale Iacovone.