Bisogno (M5s): La Corte dei Conti boccia i metodi del Comune di Melfi. Di seguito la nota integrale del consigliere comunale pentastellato.
Leggendo l’ultimo rapporto della Corte dei Conti, ho appreso che il comune di Melfi è stato, purtroppo, incluso nella fascia rossa della “Graduatoria di Rischio di controlli interni” posizionandosi al 777° posto su 852 Amministrazioni prese in esame.
A causa delle metodologie messe in atto dall’amministrazione Valvano, Melfi compare, tristemente,anche nell’elenco degli Enti (tra cui troviamo solo 22 comuni e 3 province) i cuimetodi di controllo interno sono definiti “ad alto rischio”.
Soprattutto sono preoccupanti i dati provenienti dagli indicatori che, secondo la Corte dei Conti, mostrano come il rischio di controllo, cioè la capacità del Comune di Melfi di prevenire, individuare e correggere le irregolarità gestionali e gli errori contabili più significativi, sia tra i più alti d’Italia, attestandosi all’ 89,18% rispetto, ad esempio,allo 0,66% di Modena. Una differenza, quindi un rischio di controllo abissale causato soprattutto da indici di Struttura, Efficienza ed Efficacia che risultano tra i più disastrosi d’Italia.
Nel report, che è disponibile sul sito della Corte dei Conti, si legge: “Diffusi ritardi di attuazione si rilevano soprattutto per l’assenza della contabilità analitica, l’inadeguatezza delle tecniche di campionamento, il carente ricorso ad alcuni indicatori e l’insufficienza di direttive”.
Insomma l’amministrazione Valvano del Comune di Melfi, anche da questo monitoraggio, rivela una palese incapacità (se non altro) di amministrare la cosa pubblica, risultando, finanche il primo comune citato per “controlli interni ad alto rischio”.
Così come le imprese stanno scoprendo, in modo più o meno consapevole, di non poter più pensare ai propri clienti come consumatori ma come attori sociali a tutti gli effetti, allo stesso modo l’amministrazione comunale di Melfi non può più pensare ad una generica utenza dei propri servizima è (ri)chiamata (anche dalla Corte dei Conti) a ripensare al concetto di cittadinanza fondandolo sulla condivisione sistematica di problemi e di soluzioni, sull’assunzione delle responsabilità che derivano da una nuova logica dell’interazione e della comunicazione politica. Bisogna scardinareil concetto di “cittadino = suddito”consolidato nell’amministrazione comunale di Melfi, oggi come in passato.
Le riforme avviate nella Pubblica Amministrazione Locale prevedono una profonda trasformazione degli enti pubblici: organismi sempre più orientati verso le esigenze del cittadino. La sfida per gli Enti – e dell’amministrazione comunale di Melfi – almeno per noi del MoVimento 5 Stelle dovrebbe essere di innovare i modelli organizzativi, decisionali e di controllo, riprogettando i procedimenti amministrativi secondo i criteri di semplificazione, celerità, trasparenza e condivisione dell’informazione.