La Fit Cisl di Basilicata in una nota interviene sulla vicenda che riguarda la gara regionale del Trasporto pubblico locale in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Le recenti informali interlocuzioni su una vicenda che ormai si trascina da troppo tempo non hanno ancora sciolto le questioni nodali che interessano il futuro del Trasporto Pubblico Locale Urbano ed Extraurbano della regione ma soprattutto quelle del Piano Regionale dei Trasporti – dichiara la Segreteria Regionale della Fit-Cisl di Basilicata.
Un piano, quello Regionale dei Trasporti, più volte definito – prosegue il comunicato -inconcludente e non adatto alle questioni che interessano ai cittadini delle nostre comunità ma anche ai 1300 lavoratori che giornalmente si adoperano per trasportare, lavoratori, studenti e pendolari, in un sregolato sistema che da troppo tempo ormai aspetta una riforma concertata.
Il piano in questione, non è stato mai discusso con nessuno degli attori protagonisti della Società Lucana che lo utilizza giornalmente, dai lavoratori, agli Enti di riferimento, ai tecnici del settore, di contro è stato discusso frettolosamente per realizzare un asettico spezzettamento delle attuali reti d’interconnessione tra le varie modalità di trasporto, prevedendo all’interno dell’ultima scrittura una evidente prevalenza di adduzione verso un sistema di trasporto su ferro che vedrà una probabile sua definizione non prima del 2025.
La Fit-Cisl, – prosegue il comunicato – nel corso degli incontri tenuti sull’argomento a partire dalle discussioni convocate dalla presentazione del documento Basilicata 2020 presentato da CGIL, CISL e UIL il 29 Dicembre 2015, ha sempre sostenuto che l’individuazione di un unico Bacino Ottimale di Traffico, di un unico gestore dell’intero sistema possa determinare soluzioni di vantaggio per il trasporto pubblico Locale Urbano ed Extraurbano, soluzione questa, fortemente avversata sia dalle conclusioni del piano attualmente in vigore, che dall’attuale classe Dirigente politica dell’Assessorato.
Sull’argomento – prosegue il comunicato – sono rimaste inascoltate le osservazioni tecniche e contrattuali messe in atto dalla Dirigenza della Fit sia per contrariare l’individuazione dei 9 bacini di traffico anch’essi previsti dal piano, che quelli che emergono dai rumori del palazzo che individuano in 6 il numero ottimale attuale per definire un percorso di apertura al mercato del settore.
Ma ci sembra davvero paradossale – prosegue la Segreteria della FIT – che pure nella riscrittura di un nuovo Piano dei Trasporti che tratta i destini dei 1300 lavoratori del settore, si possano fare superficiali affermazioni tese al risparmio sconsiderato sul settore, che sarebbe bene ricordare ai più esperti, è regolato da leggi e decreti che riguardano l’applicazione del CCNL degli Autoferrotranvieri, dalle norme sul costo standard chilometrico e dai ricavi standard e probabilmente chi con calcoli empirici ha tenuto, e non è ben chiaro per quale motivazione, a non applicare le previsioni matematiche per il rilancio del settore, sta ponendo in essere una inesattezza che si riverserà in tutta la sua negatività sulla qualità dei potenziali futuri servizi offerti e sui lavoratori.
Per quanto più propriamente ci riguarda, vogliamo ricordare che oggi in Basilicata i servizi pubblici sono svolti in due bacini extraregionali e in 47 centri dove vengono svolti i servizi urbani, non si comprende il perché non possano essere messi in rete tutti i servizi con una unica regia regolatoria, scongiurando le assurdità che qualcuno si affanna ancora a riportare, vale a dire quella che non si avrebbero le condizioni ottimali per l’apertura al mercato. A tutti quelli che continuano ad affermare il falso vorremmo riportare che in alcune regioni si sta procedendo ad affidare addirittura “in house” i servizi, l’esempio più appropriato è quello della “TUA – Società Trasporti Unica Abruzzese S.p.A.” dove la Politica, quella Abruzzese, con più coraggio e coerenza ha superato studi, pieghe dei decreti, per salvaguardare il lavoro, i lavoratori e la qualità del servizio offerto alle comunità oppure le questioni del Friuli Venezia Giulia che nella scorsa settimana decide di affidare i servizi dell’unico bacino Regionale ottimale ad un unico soggetto, per le medesime motivazioni prima richiamate per l’Abruzzo.
In questi giorni, nella nostra regione, non si fa altro che parlare impropriamente di risparmio nel settore e moltiplicazione dei bacini di traffico, per effettuare un numero sconsiderato di gare, che abbatteranno come sempre gli effetti più negativi sui lavoratori e sui fruitori di un servizio che non potrà svolgere alcuna missione sociale come quella che ha tentato di svolgere sino a questo momento.
Non ci sembra davvero possibile – prosegue il comunicato – che minimamente si sia arrivati a fare un piano del trasporto per l’intera regione basando l’azione politica sul risparmio da raggiungere con la messa a gara di 6 sub bacini di traffico, un risparmio che dovrebbe raggiungere circa 5 Mln di euro. Il fatto più grave di questa piratesca idea che è evidente che non importa a nessuno il problema dell’unicità e dell’equo trattamento previsto dell’applicazione contrattuale agli autoferrotranvieri, l’importante invece è raggiungere il risparmio anche a costo della perdita degli attuali posti di lavoro, un fatto che si commenta da solo.
E bene sottolineare, che nei prossimi giorni, se non ci sarà una immediata inversione di tendenza sulla questione, procederemo alla contestazione formale di quanto sin qui rappresentato, continuando ad innalzare il tetto delle 62 ore di sciopero che gli Autoferrotranvieri di Basilicata hanno già effettuato per evitare la distruzione del settore, in favore di una non meglio precisata programmazione che continuerebbe a lacerare il tessuto di un trasporto che ha bisogno di punti di riferimento seri per il rilancio e non per l’implosione.