Nello Spazio Galleria Cine Sud di Matera è stata inaugurata nel pomeriggio la mostra “Città senza Tempo” di Beppe Bolchi per la rassegna fotografica Coscienza dell’Uomo.. La mostra resterà aperta fino al 13 settembre. Per l’ottavo appuntamento del terzo trimestre di Coscienza dell’Uomo, l’attenzione è tutta puntata sul contesto urbano, sullo spazio fisico che l’uomo occupa e in cui vive. Non ci sono volti, corpi, persone negli scatti di Beppe Bolchi, ma strade, palazzi, ponti, arredi urbani che assumono qui una nuova valenza, quasi una nuova dignità. Non più costruzioni al servizio dell’uomo, gli edifici e le città diventano soggetti, realtà vere e proprie che si presentano nella loro imponenza o semplicità, bellezza o mediocrità.
Niente automobili, nessuna forma di vita ad animare le strade che assumono un aspetto etereo, quasi onirico, potremmo dire irreale. Trovandoci davanti agli scorci cittadini proposti da Bolchi la sensazione iniziale è, infatti, quella di uno smarrimento dovuto al surreale deserto di città che, al contrario, sono sempre simbolo di vita, massiccia presenza umana, intenso traffico di auto. Difficile scorgere Glasgow o New York, accorgersi di trovarci davanti alle strade di Praga o di Colonia, perché ciò che interessa all’autore non è offrire una cartolina ma, piuttosto, immortalare il luogo che assume dignità e identità nel suo insieme di edifici e architetture. Il colore viene sostituito da un suggestivo bianco e nero, contribuendo a quello straniamento voluto dall’autore che ci invita a considerare le città come entità nuove, che assumono qui il ruolo di garanti del Tempo, un tempo che scorre per gli uomini ma si ferma per le costruzioni. Nulla sembra toccarle, niente sembra cambiare. Al contrario delle persone, in costante movimento e mutamento, i palazzi sono lì, fermi, granitici nella loro testimonianza della vita che scorre e del tempo che fugge. Pur nascendo dalle mani dell’uomo, all’uomo sopravvivono, andando oltre la sua vita, il suo passaggio sulla terra, le sue gioie e i suoi dolori. C’è qualcosa di romantico e di poetico negli scatti di Bolchi che, attraverso la fotografia a foro stenopeico, riesce a ritrarre la realtà, pur senza soffermarsi sui dettagli, restituendo un’atmosfera reale e surreale al tempo stesso. Glasgow, New York, Praga, Colonia, un viaggio a ritroso nel tempo, nelle città che Bolchi ha amato e che hanno segnato in qualche modo la sua vita personale e lavorativa. E forse è proprio questo, il sentimento, che rende affascinanti le fotografie dell’autore. Nelle immagini raccolte in Città senza Tempo, in cui la fissità dei luoghi e delle architetture è solo sfiorata da tracce del passaggio di persone, traspare un sentimento di nostalgia e affetto, in cui si scorge un passato appena trascorso e quasi la speranza di un nuovo passaggio nel presente, o nel futuro, nei posti che hanno rappresentato per l’autore non un insieme di case ma una Casa. Accogliente, vitale, eterna, cornice ideale di un vissuto ormai passato e ricco bagaglio per un futuro ancora da scoprire. Un racconto per immagini, in cui l’atmosfera romantica e un po’ retrò è rafforzata proprio dall’uso di un mezzo antico come la camera oscura, il foro stenopeico e la riproduzione su pellicole polaroid a sviluppo immediato.
Un soggetto insolito e originale, che ci induce a riflettere sul rapporto intenso e tuttavia poco considerato tra uomo e città.
Biografia di Beppe Bolchi (1944)
Appassionato di fotografia da quando aveva dodici anni, ha percorso tutte le esperienze fotografiche amatoriali, giungendo successivamente al professionismo.
Ha collaborato per vent’anni con Polaroid Corporation, verificando qualità e tecniche creative delle pellicole a sviluppo immediato, per le quali -a tutt’oggi- è il riconosciuto esperto e supporter; quindi, sulla stessa lunghezza d’onda, ha dedicato la sua esperienza alla rinascita delle nuove pellicole Impossible, sempre a sviluppo immediato.
Le sue ricerche creative e linguistiche (della fotografia, ma non soltanto di questa) lo hanno, inoltre, portato ad approfondire il linguaggio della Fotografia Stenopeica, diventandone ben presto punto di riferimento per appassionati e cultori (Fotografia Stenopeica: senza obiettivo, con foro stenopeico o pinhole, in anglosassone).
Coscienza dell’Uomo e tutti gli eventi in programma sono finanziati dalla Cine Sud di Catanzaro in collaborazione con Hasselblad, Canon, Nikon, Olympus, Panasonic, Sigma, Sony, Tokina-Howa, Toscana Foto Service che hanno reso possibile la realizzazione e la fruizione gratuita degli eventi.
Il progetto è a cura di Francesco Mazza, Maurizio Rebuzzini e Antonello Di Gennaro.
La fotogallery della mostra di Beppe Bolchi (foto www.SassiLive.it)