I temi al centro del Progetto della Cia-Agricoltori “Il Paese che vogliamo” e della “tappa” di Benevento-Sannio Capitale Europea del vino 2019 – “Il Sud baciato dalla bellezza” – sono stati illustrati all’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Fanelli in un incontro al Dipartimento Agricoltura da una delegazione della Cia-Agricoltori Basilicata composta, tra gli altri, dai presidenti di Potenza e Matera Giovambattista Lorusso e Giuseppe Stasi, dal direttore regionale Cia Donato Distefano. Alla tavola rotonda conclusiva della manifestazione di Benevento insieme ad altri assessori e rappresentanti istituzionali, dirigenti nazionali delle associazioni del mondo agricolo interverrà anche l’assessore Fanelli.
Nell’incontro sono stati presentati i 5 punti Cardini del progetto: Interventi di manutenzione delle infrastrutture; Politiche di governo del territorio; Sviluppo di filiere a vocazione territoriale; Nuovi sistemi di gestione della fauna selvatica; Coesione istituzioni-enti locali per rilancio aree interne.
Nello specifico per fronteggiare la nuova emergenza cinghiali la Cia-Agricoltori ha presentato la sua proposta di modifica della legge 157/92 che regola la materia. Una riforma radicale per un problema ormai fuori controllo, tra danni milionari ad agricoltura e ambiente, rischio malattie, incidenti stradali sempre più frequenti e minacce alla sicurezza dei cittadini anche nelle aree urbane. Sono 7 i punti chiave per invertire la rotta sulla questione animali selvatici: sostituire il concetto di protezione con quello di gestione; ricostituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Comitato tecnico faunistico venatorio, a cui dare le competenze oggi divise in diversi ministeri; distinguere le attività di gestione della fauna selvatica da quelle dell’attività venatoria; prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario, adeguatamente preparato e munito di licenza di caccia; rafforzare l’autotutela degli agricoltori sui propri terreni; prevedere un risarcimento totale del danno subito dagli agricoltori; rendere tracciabile la filiera venatoria per la sicurezza e la salute pubblica.
Tra le altre emergenze da affrontare sollecitate all’assessore Fanelli i pagamenti comunitari con 15.000 domande incagliate, la rivisitazione di Ueca anche a seguito della riforma Agea; la sburocrarizzazione e l’anagrafe unica del comparto agroalimentare lucano. Per la Cia Serve un rinnovato protagonismo delle istituzioni e degli enti locali sulla riforma della Pac. L’approssimarsi della nuova Politica agricola comune apre a una serie di opportunità socio-economiche che, se ben gestite durante la fase preparatoria, possono concorrere al rilancio delle comunità locali, in particolare quelle ubicate nelle aree interne del Paese. Altrettanto necessario, è unire a un’azione efficace e integrata di tutti i Fondi strutturali europei, politiche nazionali di sostegno e incentivi: partendo dalle misure fiscali per arrivare a programmi di infrastrutturazione e gestione del territorio.
I dirigenti della Cia hanno proposto il rilancio del Tavolo Verde quale strumento di concertazione e l’istituzione di tavoli operativi e tematici su questioni specifiche.