Forno crematorio a Montescaglioso. Il Coordinamento di Area Moderata, composto da Rocco Ditaranto, Margherita Lopergolo, Nicola Sulla, Cosimo Nobile, Vincenzo Miraglia, Vincenzo Ditaranto, in una nota diffonde dati e documenti con cui si spiega quella che viene definita la scelta irrazionale”. Di seguito la nota integrale.
L’Amministrazione, nelle proprie esternazioni, ha tentato di sedare l’opinione pubblica etichettando financo come fake news la mole di documenti – aventi invece dignità scientifica – provenienti da soggetti pubblici (Arpat – Toscana) ed associazioni di medici (LILT – ISDE) che hanno studiato ed approfondito la tematica connessa al rischio per la salute derivante dalla presenza di un forno crematorio.
Abbiamo pertanto dato un’occhiata alla sequela di documenti, progetti e relazioni relativi alla gara d’appalto ormai conclusasi con l’aggiudicazione definitiva.
Tutti possono accedere a tali documenti semplicemente collegandosi al sito della stazione appaltante
(https://www.cucbradano.it/PortaleAppalti/it/homepage.wp).
Quello che abbiamo rinvenuto ha purtroppo confermato tutte le nostre perplessità sulla pericolosità ed inutilità di tale opera.
Tra i tanti dati e documenti, ne abbiamo estratti alcuni che offriamo alla valutazione della comunità.
Di seguito le sostanze che saranno disperse nell’aria ed il limite di emissione (vedi Studio di prefattibilità ambientale, pagg. 16-17):
Nella relazione illustrativa peraltro viene chiaramente evidenziata la probabile provenienza delle salme da cremare.
Le richieste da Montescaglioso sarebbero pari a sole 6 unità, mentre le restanti cremazioni (99%) riguarderebbero altre comunità e province limitrofe sino ad arrivare a Lecce, Salerno e persino Napoli (27 cremazioni).
Per il solo primo anno la stima è di 744 cremazioni, mentre per gli anni successivi il “trend sarebbe in forte aumento”:
I dati pertanto confermano che le emissioni gassose saranno disperse interamente nel nostro territorio mentre le cremazioni renderanno un servizio quasi esclusivamente ad altri comuni e province, persino a Napoli.
Qual è quindi l’utilità di questa opera per Montescaglioso?
Ai sensi dell’art. 1 del nostro Statuto “il Comune tutela gli interessi della propria comunità”.
Non delle comunità limitrofe!
Anche l’affermazione che le emissioni saranno contenute nei limiti di legge è priva di fondamento dal punto di vista scientifico.
Il danno biologico si cumula nel tempo e non conosce pertanto soglie di sicurezza (vedi documento LILT Lecce).
Alcune sostanze disperse da un forno crematorio (mercurio, diossine, etc.) sono pericolose e nocive anche a dosi estremamente basse (vedi report Dott. Ghirga).
Invitiamo i cittadini ad ascoltare attentamente il lucido e puntuale intervento di un esperto medico per l’ambiente che illustra ad una comunità del nord i pericoli legati alla presenza di un forno crematorio.
Ecco il link
https://www.facebook.com/NoFornoPiobesi/videos/vb.1548910 052058984/1984135171869801/?type=2&theater
Il Consiglio comunale di Montescaglioso, nella seduta del 26 marzo 2015, ha approvato alla unanimità un documento nel quale esprimeva testualmente “Assoluta contrarietà a impianti di trattamento rifiuti di qualsiasi genere (anche futuri), sia sul proprio territorio che in quello dei comuni limitrofi, a tutela della salute pubblica, dell’ambiente e dell’economia”.
Quel documento fu allora proposto dai consiglieri di minoranza tra i quali vi era l’attuale Sindaco.
Il forno crematorio è un inceneritore che tratta rifiuti speciali (salme, resti mortali, indumenti, bare, etc.).
I cittadini di Montescaglioso, attraverso il proprio organo rappresentativo (Consiglio comunale), hanno pertanto già manifestato la propria opposizione e contrarietà alla realizzazione di tali impianti nel proprio territorio.