Il pianista e compositore lucano Rocco Mentissi porta per la prima volta il suo spettacolo “Pais Live” fuori dai confini della Basilicata. Sabato 14 settembre, infatti, si esibirà nella città toscana di Empoli, in occasione della rassegna Nottissima 2019, con un concerto a cura dell’Associazione dei Lucani in Toscana, in programma in serata presso il Chiostro degli Agostiniani. Lo spettacolo è la versione dal vivo dell’album “Pais”, ultima fatica discografica del maestro Rocco Mentissi, che eseguirà al pianoforte le proprie composizioni originali. Ad accompagnarlo sul palco i musicisti Paolo Miccolis al violoncello, Fabio Sabato alla batteria, Ivan Mentissi al clarinetto e Rocco Pio Raimondi alla tuba. Mentissi sarà tra gli oltre centro artisti ospiti dell’ottava edizione di Nottissima, manifestazione interamente dedicata alla musica classica, con concerti, spettacoli teatrali e di danza gratuiti per le strade e le piazze del centro storico di Empoli, promossa dal Comune di Empoli e organizzata dal Centro studi musicali “Ferruccio Busoni” e da Giallo Mare Minimal Teatro.
Il disco “Pais” è stato pubblicato lo scorso novembre, a quattro anni di distanza da “TraMe”, album di debutto di Rocco Mentissi. Il progetto è mosso dalla convinzione che l’infanzia rappresenti il luogo e il tempo dell’autenticità, del mistero, della magia dell’essere e vuole evocare con la musica la quadruplice radice che lega e scandisce elementi fondamentali del vivere: gioco, preghiera, natura, amore. “Pais” letto nella lingua greca significa fanciullo, pronunciato invece nel dialetto di Tolve, lingua madre dell’autore, indica il paese. Due dimensioni, una temporale e antropologica, l’altra spaziale e architettonica, che si intrecciano: il fanciullo come paradigma dell’uomo, il paese come paradigma della città. Attraverso nove brani, Rocco Mentissi ripercorre i ricordi della sua infanzia: le corse a perdifiato, gli infiniti giochi in strada, il nido rassicurante della casa dei nonni contadini, la terra, in cui si giungeva in sella ad un asino. Un concept-album che vuole essere un inno alle piccole comunità lucane in via di estinzione, una celebrazione della dimensione paesologica e un invito a recuperare la cifra umana dell’uomo.
Il concerto di Empoli chiude l’estate musicale di Rocco Mentissi, iniziata lo scorso 23 giugno con un concerto all’interno della Villa Romana di Malvaccaro, a Potenza, dove ha suonato alcune composizioni tratte dagli album “TraMe” e “Pais”, scelte in relazione al dualismo bambino/uomo, con l’accompagnamento delle coreografie realizzate dagli allievi del Centro Metamorfosi Danza. Il 4 luglio è stata la volta di un originale concerto al buio presso lo spazio Respirare Sinapsi a Oppido Lucano, per una serata intitolata “Invisibili Forme”. Domenica 4 agosto, invece, Mentissi è stato l’ospite d’onore dell’atteso evento dei Quadri Plastici di Avigliano, durante il quale l’esecuzione dei suoi brani ha preceduto e intervallato le diverse aperture del sipario, che hanno mostrato le suggestive rappresentazioni viventi dei capolavori dell’arte pittorica. Il 13 agosto, inoltre, per la prima volta ha realizzato un concerto nel suo paese Tolve, in occasione del Festival dell’Antico organizzato dal locale Archeoclub, proponendo una inedita versione live di “Pais”, arricchita da una drammatizzazione pensata ad hoc per Tolve, paese a cui l’album è ispirato e dedicato.
Pais
Da un’idea di: Rocco Mentissi | Composizioni: Rocco MentissiProduzione artistica: Leonardo Corbo e Massimo De Carlo
Pianoforte: Rocco Mentissi
Clarinetto: Ivan Mentissi
Tuba: Rocco Pio Raimondi
Basso fretless, contrabbasso: Massimo De Carlo
Programmazioni elettroniche: Leonardo Corbo
Batteria: Fabio Sabato (tracce 1 e 3), Gio’ Didonna (tracce 7 e 9)
Titoli brani:
01. In corsa
02. Povera anima felice
03. Ludus
04. Notturno
05. Terra
06. Il santo
07. Tarantella scritta ieri
08. U Fizz
09. Porte chiuse
Pais letto nella lingua greca significa fanciullo, pronunciato invece in dialetto di Tolve, la mia lingua madre, indica il paese, due dimensioni, dunque,una temporale e antropologica, l’altra spaziale e architettonica, che si intrecciano: il fanciullo come paradigma dell’uomo, il paese della città. Il progetto è animato dalla consapevolezza che l’infanzia rappresenta il luogo e il tempo dell’autenticità, del mistero, della magia dell’essere e vuol evocare con la musica la quadruplice radice che lega e scandisce elementi fondamentali del vivere: gioco, preghiera, natura, amore. Un invito a tornare in quei luoghi così veri, a quei giorni in cui la corsa era l’inevitabile conseguenza di uno smisurato e incontenibile entusiasmo, a recuperare, in poche parole, la cifra umana dell’uomo.
Un concept/album che vuole essere un inno alle piccole comunità lucane in via di estinzione, una celebrazione della dimensione paesologica, nella quale l’uomo è centro di un architettura che lo avvolge, difende e manifesta. Prima che lo spopolamento esponenziale della Basilicata cancelli le tracce di un vissuto pregno di valori, provo con l’ausilio della musica a conservare e riaccendere con i mezzi del presente, questo patrimonio umano, sonoro, storico e nel contempo a rilanciarlo quale possibile paradigma futuro, in cui l’uomo possa tornare ad essere centro di ogni sua azione, nel rispetto di sé, dell’altro e dell’ambiente che li accomuna.
Con questi nove brani ripercorro ricordi della mia infanzia: le corse a perdifiato, gli infiniti giochi in strada sotto gli occhi vigili del vicinato sempre affettuoso, il nido rassicurante della casa dei nonni, contadini saggi, semplici ma sereni, la terra, in cui si giungeva in sella ad un asino; terra vissuta prima come prolungamento del proprio corpo, dopo come un destino, come centro del proprio universo, in base al quale distinguere la distanza, la vicinanza, la solitudine, la compagnia, l’odio, l’amore. E se, come sono solito dire, il futuro più bello è alle nostre spalle, non mi resta che augurarci buon viaggio.
Rocco Mentissi