“Positiva l’esperienza fatta a Hong Kong, numerosi gli incontri con delegazioni di buyer provenienti dalla Cina e da Hong Kong”, ha spiegato Andrea Badursi, direttore generale di Asso Fruit Italia.
Che ha aggiunto: “L’interesse degli operatori economici italiani verso il mercato cinese è molto alto e lo testimonia la folta presenza di rappresentanze italiane, tuttavia resta il nodo da sciogliere che riguarda i protocolli e i dossier che diano il via libera alla commercializzazione in Cina di arance bionde e uva da tavola. Dunque, un’azione politica incisiva in questa direzione, diversamente gli effetti di tale inibizione saranno negativi per l’export delle nostre aziende. Ovviamente, tutto ciò più in generale va a discapito del Made in Italy e della tenuta commerciale di molte aziende italiane”, ha aggiunto Badursi.
Federico Nicodemo, presente a Hong Kong in rappresentanza della Frutthera Growers in qualità di responsabile export, ha aggiunto: “I mercati che si potrebbero aprire in Cina consentirebbero un netto miglioramento dei volumi di export realizzabili, in parte lo abbiamo constatato con i kiwi per esempio che hanno avuto il via libera, infatti per il capodanno cinese abbiamo già spedito importanti quantitativi. Ora però è necessario spingere affinché abbiano il benestare anche le arance bionde come già accaduto per le rosse. L’auspicio poi è che qualcosa cominci a muoversi anche per l’uva da tavola, su questo fronte purtroppo nulla è stato ancora fatto. Attendiamo che dossier e protocolli siano approntati dalle competenti autorità. A tal proposito è opportuno ricordare che la Spagna ha ottenuto il disco verde per commercializzare l’uva da tavola in Cina. E’ una situazione che vista dall’Italia – dove la produzione di uva da tavola è molto forte e di ottima qualità – presenta forti tratti di incongruenza. Arrivare tardi sui mercati significa pregiudicare le aziende italiane a tutto vantaggio dei competitor che in questo caso sono proprio gli spagnoli”, ha concluso Nicodemo.
Infine, Badursi ha aggiunto: “La partecipazione a questo importantissimo evento è stata possibile grazie a Italia Ortofrutta con la quale abbiamo condiviso l’esperienza. Il valore dell’aggregazione si esprime anche in queste circostanze, se non ci fossero realtà come quella rappresentata da Italia Ortofrutta sarebbe impensabile per i singoli produttori trovare forme di visibilità in contesti così prestigiosi”.