Si è svolto nel pomeriggio nella sala parrocchiale di San Giovanni Battista a Matera il convegno “Educarsi ed educare attraverso lo sport”, sul valore straordinario dello sport come strumento educativo, sociale e culturale. In realtà, attraverso lo sport, passa la condivisione dei valori più genuini grazie alla sua funzione di veicolo educativo e formativo nei vari luoghi di incontro in cui si realizza.
L’evento è stato organizzato nell’ambito del programma previsto da “Cattolica Per Lo Sport” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport.
Particolarmente apprezzate le testimonianze di manager e dirigenti sportivi come Edgardo Zanoli, già responsabile del Coordinamento tecnico del Settore giovanile A.C. Milan, e di una grande atleta come Camilla Patriarca, campionessa del mondo di ginnastica ritmica
Quando lo sport può essere davvero uno strumento educativo, sociale e culturale? Sicuramente, non lo è in automatico. Se infatti i benefici della pratica sportiva dal punto di vista educativo, sociale e culturale sono oggi perlopiù noti, non è altrettanto semplice definire il momento in cui essa diventi un veicolo educativo, sociale e culturale.
Al dibattito, coordinato da Caterina Gozzoli, direttrice dell’ Alta Scuola di Psicologia, hanno partecipato Antonella Sciarrone Alibrandi, Prorettore vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Mario Gatti, Direttore di Sede di Milano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Giuseppe Grilli per il Coni Basilicata, Francio Giordano per la Divisione Calcio a 5 della Figc Basilicata, Edgardo Zanoli, già Responsabile del Coordinamento tecnico del Settore giovanile A.C. Milan e Camilla Patriarca, Campionessa del mondo di ginnastica ritmica, specialità cinque nastri.
Caterina Gozzoli, direttrice dell’ Alta Scuola di Psicologia e coordinatrice di Cattolica per lo sport: “Lo sport è uno straordinario strumento educativo, sociale e culturale. Attraverso la condivisione dei valori più genuini, rappresenta un veicolo di formazione e un luogo di incontro. Si dice che lo sport fa bene, sviluppa la cooperazione, aiuta a conoscere se stessi. In realtà non è automatico, quindi oggi mettiamo a tema con persone che da anni lavorano nel mondo dello sport e una campionessa in che modo possiamo accompagnare i talenti giovanili affinchè lo sport possa davvero essere uno strumento formativo ed evitarne i rischi che comporta”:
Camilla Patriarca, Campionessa del mondo di ginnastica ritmica, specialità cinque nastri, nel 2015: “Io pratico ginnastica ritmica, sono entrata nella Nazionale Italiana nel 2011, nel 2012 sono stata riserva perchè non potevo entrare nella squadra titolare, poi dopo le Olimpiadi di Londra nel 2013 sono diventata titolare e sono rimasta in questo ruolo fino alle Olimpiadi del 2016 a Rio, dove abbiamo conquistato il quarto posto. Sono originaria valtellinese ma dall’età di 11 anni mi sono trasferita a Desio, in Brianza, per inseguire il mio sogno visto che la ginnastica ritmica non andava oltre nel mio paese. Sono quindi entrata in una società di livello per diventare una professionista. in quattro anni abbiamo vinto una trentina di medaglie in Coppa del Mondo, vice campionessa europea, due volte vice campionessa del mondo e l’oro conquistato a Stoccarda nel 2015. Il messaggio che voglio dare è molto semplice: lo sport è vita, è un modo per crescere, educarsi ed educare e tutti i ragazzini dovrebbero praticare sport per questi motivi”.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)