E’ stata la tradizionale Piccola Ronda di Torrepaduli composta da 63 bambini di diverse etnie e di età compresa tra i 4 e i 14 anni ad inaugurare con una speciale performance “La Notte della Taranta” nella Cava del Sole di Matera, per l’ultimo appuntamento di Materadio Off, programma di eventi inserito nel cartellone di Materadio, la festa di Rai Radio 3. Matera 2019 chiama Salento e Materadio ha ospitato con grande entusiasmo l’Orchestra Popolare, presentata al pubblico da Valerio Corzani, sul palco in compagnia del direttore artistico Daniele Durante. Nata nel 1998, “La Notte della Taranta”, con il suo festival e con i suoi spettacoli in tour, esplora le verità nuove e impellenti della pizzica nell’inevitabile flusso della musica. E’ ricerca costante di un nuovo centro di energia. Energia primordiale che struttura le cose, e che ci permette di vibrare in perfetta sintonia con la natura circostante per una ricontestualizzazione della funzione curativa della pizzica, per esorcizzare i mali di oggi. Fulcro di tutto il ritmo del tamburello, un ritmo che è chiave essenziale per ritrovare il centro di noi stessi. Il centro per afferrare la sostanza della musica che significa essere pronti ad intraprendere una ricerca che non terminerà mai.
Cresciuta negli anni, l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta” è oggi composta da musicisti di pizzica e musica popolare di tutto il Salento. Nel Concertone finale del Festival che tiene ogni anno a Melpignano nell’ultimo weeekend di agosto ogni anno è diretta da un diverso Maestro Concertatore, con cui rivisita il repertorio tradizionale collaborando con noti artisti italiani e internazionali. L’Orchestra Popolare si esibisce anche all’estero durante il resto dell’anno e rappresenta un formidabile strumento di promozione culturale di un affascinante “mondo nel mondo”.
La seconda giornata di Materadio, la festa di Rai Radio 3 a Matera si è aperta intorno alle 11 con il primo appuntamento del programma Off del Materadio Village: “un caffè con la città Capitale europea della cultura 2020, Galway (in Irlanda). A seguire la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha ripercorso il suoi progetti in uno spazio EUmozionale.
Gli appuntamenti proseguono nel pomeriggio, alle 16 con Astrosam, Samantha Cristoforetti, la prima donna negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, ospite di Rossella Panarese proprio sabato a Radio3 Scienza, mentre alle 17 si parla della Notte della Taranta che nella sera si esibitrà in concerto alla Cava del Sole. Al dibattito prenderanno parte Loredana Capone, Assessore Industria Turistica e Culturale – Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali, Regione Puglia, Carlo Salvemini, Sindaco di Lecce, Massimo Manera, presidente della Fondazione La Notte della Taranta Salvatore Adduce, Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019. Alle 18 invece si prosegue con L’Europa vista da noi, L’unione europea raccontata dai media italiani con Renato Coen, Responsabile Esteri di @SkyTG24, David Parenzo, giornalista e conduttore, Maria Antonietta Spadorcia, Caporedattore Tg2, Sebastiano Sterpa, Giornalista Politico Tg5; saluti Istituzionali, Vito Borrelli, Vice Capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia, modera Manuela Conte, Capo settore stampa della Commissione europea in Italia.
Il programma di Materadio all’Auditorium per il ciclo “Lezioni di Musica” condotto da Giovanni Bietti è stato presentato il programma “Dialoghi attraverso il tempo – Due Lezioni di musica” in compagnia delle composizioni di Haydn e Mozart eseguite da Alice Baccalini al pianoforte, Giorgio Casati al violoncello e Lorenzo Gentili Tedeschi al violino.
Uno dei concetti più affascinanti e complessi dell’arte musicale: l’idea che con le loro opere i grandi compositori “parlino tra loro” attraverso i secoli.
Nella prima Lezione si confrontano due brani per Trio (violino, violoncello e pianoforte) di Mozart e Haydn, due musicisti che si conobbero e si influenzarono reciprocamente. Haydn scrive il suo Trio in re minore nel 1794, tre anni dopo la morte di Mozart; eppure la sua musica continua a interrogare il collega scomparso, a porgli delle domande e, cosa ancora più sorprendente, a ricevere delle risposte nel confronto diretto con la musica mozartiana.
In piazza San Francesco per Filo rosso – “8 oggetti che raccontano il sud” con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello e alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini è in programma lo spettacolo “Le Anfore”. Sibari. Magna Grecia. III secolo a.C. Una nave in lontananza. Procede, spinta dai suoi rematori. Si ferma. E sul molo un nugolo di trasportatori arriva. Sale sulla nave e le porta via, con cura, ad una ad una. Sono tante, alcune larghe e basse, altre dritte e sinuose. Le anfore: per tanto tempo le regine del trasporto marittimo. Le dominatrici. Fino alla rivoluzione del 1200, quando piano piano scompaiono, lasciando il posto ad una innovazione imprevista: la botte. Un nuovo contenitore per tempi aggressivi e nuovi. Come oggi lo è il container, il nuovo re dei porti del Mediterraneo.
La festa di Radio 3 è proseguita con il programma live “Tutta l’umanità ne parla” con Edoardo Camurri e Pietro Del Soldà. Nell’arco spaziotemporale di questa trasmissione davvero senza eguali e senza precedenti, s’incontrano, come in un bar del pensiero, le menti migliori (e qualche volta peggiori) del genere umano. Dal mondo antico al Novecento, filosofi, scrittori, poeti, scienziati, capi di stato, figure simbolo della Storia commentano con le loro parole i temi del nostro tempo in un autentico e surreale talk show.
Anna Maria Giordano ha dedicato la puntata di Radio3 Mondo al tema Matera e Bamiyan, gemelle nella storia, con Giorgio Sobrà direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Matera, Mauro Ghirotti, direttore dell’Ufficio dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale) a Kabul e la giornalista Nancy Porsia. Arte e cultura vittime dei conflitti, forza e potere della ricostruzione. Dalle ferite lasciate dalla guerra al sostegno di Matera, il parco archeologico di Bamiyan in Afghanistan si gemella con la Città dei Sassi per tornare alla vita. Valorizzare e proteggere il patrimonio: come la storia può creare futuro.
L’auditorium Gervasio ha ospitato “Le Chitarre”, nuovo appuntamento musicale per Filo rosso “8 oggetti che raccontano il sud” con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello e alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini. Le Chitarre. Parte da Napoli il suono nuovo che anima il Mediterraneo. E si stringe, lungo linee di cui risulta difficile seguirne la trama, con altri suoni, che arrivano dalla Spagna. E’ questa la vicenda recente della chitarra, che però ha radici antiche, antichissime, che si sciolgono in un passato che arriva dall’India dei sitar e si scompone e ricompone sulle coste del Mediterraneo, nei tocchi di oud e liuti. Un amalgama fantastico, che sa di poesia e di contaminazione, fin quando il nostro mare è diventato sinonimo di congiunzione naturale tra Sud Italia e coste di Spagna, Africa del Nord e Grecia.
La prima parte della giornata si è conclusa con il concerto italiano. L’evento, presentato da Francesco Antonioni è stato eseguito da Rinaldo Alessandrini con Laura Pontecorvo al flauto traverso, Boris Begelman al violino, Ludovico Minasi al violoncello e Rinaldo Alessandrini al clavicembalo.
Concerto Italiano è stato fondato nel 1984 da Rinaldo Alessandrini, clavicembalista, organista e direttore d’orchestra, uno dei maggiori esponenti della musica antica sulla scena internazionale.
Premio Abbiati 2002 per l’attività, Concerto Italiano ha saputo rinnovare il linguaggio della musica antica e a distanza di tanti anni le numerose incisioni discografiche del gruppo sono ancora considerate versioni di riferimento.
Tra il 2009 e il 2016 ha realizzato la trilogia monteverdiana alla Scala di Milano e all’Opera Garnier con la regia di Bob Wilson, celebrando l’anno monteverdiano con un giro mondiale nel quale ha eseguito i Vespri del 1610, l’Orfeo e debuttando alla Carnegie Hall con l’Incoronazione di Poppea.
Dalle ore 16 l’auditorium ospita una nuova puntata di Fahrenheit. Nel programma di Loredana Lipperini son intervenuti Aboubakar Soumahoro e Goffredo Fofi.
Il diritto alla felicità con Aboubakar Soumahoro, dirigente sindacale italo-ivoriano da anni impegnato nella lotta per i diritti dei braccianti e le riflessioni di Goffredo Fofi, saggista, attivista, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale italiano.
Per Filo Rosso – 8 oggetti che raccontano il sud” con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello e alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini è andato in scena “La Lucerna e la candela”. La lotta dell’uomo contro gli incubi della notte. Cosa ne sappiamo? Davvero poco. L’unica cosa che conosciamo con chiarezza sono le armi che l’uomo utilizzò per questa guerra, dappertutto. Due armi semplici, ma dal design eccezionale. La prima, fu la lucerna. Piccola e in terracotta, è la grande invenzione messa in campo dall’uomo per combattere l’oscurità. Cui si contrappose la candela, realizzata in cera d’api o con grasso animale. Due invenzioni, due universi diversi, che raccontano anche di ambiti culturali – e di civiltà – differenti. Ma che durarono a lungo, in molte zone del sud Italia fino ai primi decenni del Novecento.
Il pubblico si trasferisce quindi dalle 17,10 in piazza San Francesco per l’appuntamento con Samantha Cristoforetti, ospite speciale di Radio3 Scienza condotto da Rossella Panarese. Samantha Cristoforetti ha vissuto per 200 giorni a bordo della Stazione spaziale internazionale. E da quando è tornata sulla Terra si è divisa tra incontri pubblici sempre affollatissimi e attività di addestramento in giro per il mondo: a giugno ha partecipato a una spedizione della Nasa sui fondali dell’Oceano Atlantico, ma in passato si è addestrata anche con i colleghi dell’agenzia spaziale cinese. Samantha Cristoforetti porta a Materadio il suo ricco bagaglio di esperienze di astronauta dell’ESA. Nell’anno in cui celebriamo i cinquant’anni dall’allunaggio, guardiamo con lei nel futuro dell’esplorazione spaziale – che vedrà protagonisti sempre più paesi del mondo – a cominciare dall’obiettivo più vicino: la Luna.
Per il Teatro di Radio3 condotto da Laura Palmieri è andato in scena in piazza San Francesco lo spettacolo “629. uomini in gabbia”, un progetto del regista Mario Gelardi per Nuovo Teatro Sanità con Vincenzo Antonucci, Simone Borrelli, Ciro Burzo, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Arianna Cozzi, Germana Di Marino, Carlo Geltrude, Anna De Stefano, Gennaro Maresca, Davide Mazzella, Enrico Pacini, Alessandro Palladino, Chiarastella Sorrentino, Chiara Vitiello.
Quando il 10 giugno 2018 il governo italiano non concesse l’ingresso in porto alla nave Aquarius, con a bordo 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte, 629 erano anche i deputati della Repubblica italiana: una strana coincidenza numerica, tra uomini che decidono e uomini che non hanno alcun diritto, è alla base di questo progetto. Un progetto civile e poetico che mescola testimonianze vere e storie fantastiche di chi ha deciso di affrontare insieme un viaggio verso la diversità, attraversando il clima di odio violento cui è approdata l’Europa. Un gruppo compatto di diciassette giovani attori del Nuovo Teatro Sanità di Napoli (un collettivo nato nel 2013 in un quartiere caratterizzato da un forte disagio socio-economico, ma anche da un forte fermento di rinascita e riscatto sociale e culturale) dà voce alle storie dei rifugiati da molti punti di vista, tanti quanti sono gli autori coinvolti nel progetto provenienti da tre diversi paesi europei – Spagna, Grecia e Italia – che hanno deciso di devolvere i loro diritti d’autore alla ong Open Arms.
Il nuovo appuntamento musicale di Filo rosso – “8 oggetti che raccontano il sud” con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello e alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini è stato dedicato a “La Bussola”. Se si parla di bussole, l’immaginario corre subito ad Amalfi e al suo presupposto inventore, Flavio Gioia. Ma le cose andarono proprio così? Non proprio. La storia andò un po’ diversamente. E, come spesso accade, la trama di questo racconto corre per sentieri più impervi ma, appunto per questo, tanto più affascinanti. Perché, prima di arrivare sulle nostre coste meridionali e da qui diffondersi nell’intera Europa, la bussola fece un cammino straordinario che, dalla Cina, raggiunse, in un viaggio eccezionale degno di Sinbad il marinaio, l’Italia del sud.
Radio 3 saluta il pubblico in piazza San Francesco con “Modo minore” , ultimo appuntamento per “Il Teatro di Radio3” condotto da Laura Palmieri. Modo minore è realizzato con interpretazione, testo e regia di Enzo Moscato, progetto, arrangiamenti e e direzione musicale Pasquale Scialò e con Paolo Cimmino, Antonio Colica, Antonio Pepe, Claudio Romano, a cura della compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo. È un appuntamento fisso quello che Enzo Moscato ha con le canzoni a teatro. Il grande drammaturgo, attore e regista napoletano, accompagnato dal musicologo Pasquale Scialò, ci trasporta dentro il suo repertorio “emotivo”, quello del Moscato ragazzino e adolescente dei Quartieri Spagnoli di Napoli, a cui appartiene tutto o quasi l’immaginario poetico del suo teatro. “Una sfilata, o defilé, di artisti, autori e ‘glamorous’ canzoni d’ epoca, che attraversa ‘ Modo Minore’, viaggio mnemonico – musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’ attenzione e dell’ approfondimento filologico – si muove, anzi si sposta danzando discretamente – in modo minore, appunto, vale a dire in umiltà – dal cuore agli arti, dal centro al margine (e viceversa) del complesso e al contempo leggerissimo e giocoso impero canoro – napoletano (ed internazionale) relativo agli ultimi tre decenni del ‘900”.
La festa di Radio3 che da nove anni accompagna il percorso di Matera capitale europea della cultura si conclude domenica 15 settembre.
L’evento di apertura è la seconda lezione di musica, in programma alle 9 all’Auditorium Gervasio. I dialoghi attraverso il tempo di Giovanni Bietti, con violoncello e pianoforte, stavolta metteranno a confronto Beethoveen e Brahms. Alle 10.30 in piazza san Francesco il penultimo appuntamento con gli 8 oggetti che raccontano il Sud. E’ la volta del corallo. L’ultimo è alle 11.40 in auditorium. Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello, accompagnati alla chitarra da Carlo Mascilli Migliorini, si congedano parlandoci delle valigie. Intanto alle 10.40 a piazza san Francesco si celebra il centenerio della nascita di Fausto Coppi. Gian Luca Favetto, con Michele Maccagno e Fabio Barovero, ci racconterà l’affollata solitudine del campione. Alle 11.50 all’Auditorium concerto pianistico di Pietro De Maria. Alle ore 12 al Village di piazza San Francesco la conferenza stampa finale con il direttore di Rai3, Marino Sinibaldi. Il gran finale è di nuovo in piazza San Francesco, alle 12.50. Conducono Valerio Corzani e Marino Sinibaldi, sul palco i Modena City Ramblers, in collegamento da Galway, che nel 2020 sarà con Novi Sad capitale europea della cultura, Traidphicnic, il maggiore festival di folk irlandese. Un ponte musicale e ideale che segna il passaggio delle consegne tra Matera 2019 e Galway 2020.
Michele Capolupo
Video per “La notte della Taranta” (SassiLive TV)
La fotogallery della Sseconda giornata di Materadio e Materadio Off (foto www.SassiLive.it e ufficio stampa Materadio)
Programma di Materadio di domenica 15 settembre
9.00-10.30
Auditorium R.Gervasio
Lezioni di musica – conduce Giovanni Bietti
DIALOGHI ATTRAVERSO IL TEMPO – Violoncello e pianoforte
Musiche di Beethoven e Brahms
Alice Baccalini pianoforte
Giorgio Casati violoncello
Questa seconda Lezione prende in esame due brani per violoncello e pianoforte, accostando Beethoven e Brahms, ossia l’inizio e la seconda metà dell’Ottocento. Anche Beethoven dialoga con Mozart nelle sue Variazioni, in modo esplicito. Brahms a sua volta “parla” con tutti i suoi predecessori, andando indietro nel tempo: essenzialmente Beethoven nel primo movimento, Mozart e Haydn nel secondo (“Allegretto quasi Menuetto”), mentre il Finale si spinge ancora più lontano, evocando la figura di Johann Sebastian Bach. Anche qui, la musica di Mozart, di Haydn, di Beethoven vista attraverso le note di Brahms ci rivela aspetti nuovi, moderni, sempre attuali. I dialoghi attraverso il tempo si svolgono, paradossalmente, in entrambe le direzioni, verso il passato ma anche verso il futuro: e infatti i grandi musicisti parlano a noi oggi con la stessa forza continuamente rinnovata.
10.30-10.40
Piazza San Francesco
Filo rosso #7
8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello
Alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini
Il Corallo
Un ramoscello di un rosso intenso che in realtà è un animale. Una tradizione antica quella della sua pesca, che segna la storia di tanti luoghi del Mediterraneo: San Vito lo Capo, Tabarka, Alghero, Sorrento. Una tradizione legata al suo commercio e alla sua lavorazione. E un segno oggi, tra i più evidenti, del delicato equilibrio biologico di questo mare: minacciato dal riscaldamento, dall’inquinamento e dallo scempio dei pescatori di frodo, il corallo sta infatti scomparendo.
10.40-11.40
Piazza San Francesco
Il Teatro di Radio3 – conduce Laura Palmieri
FAUSTO COPPI. L’affollata solitudine del campione
Di e con Gian Luca Favetto
Con Michele Maccagno e Fabio Barovero
Nato il 15 settembre 1919 a Castellania, provincia di Alessandria, figlio di contadini, ha preferito non piegare la schiena sulla terra, ma sul manubrio e andarsene en danseuse, agguantando trionfi: 666 corse, 118 vittorie su strada, 84 su pista, 4 titoli italiani, 3 mondiali, 5 Giri d’Italia, 2 Tour de France, 5 Giri di Lombardia, 3 Milano-Sanremo, 1 Parigi-Roubaix, tutto fra il 1937 e il 1959. I cent’anni dalla nascita di una delle più importanti figure del ciclismo del Novecento sono l’occasione per promuovere una celebrazione dello sport, del profondo legame che Coppi ebbe con il territorio piemontese, ma anche per rievocare un momento storico e sociale entrato a pieno diritto nell’immaginario collettivo del nostro paese.
11.40-11.50
Piazza San Francesco
Filo rosso #8
8 OGGETTI CHE RACCONTANO IL SUD
Con Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello
Alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini
Le Valigie
Un molo naturale, l’Italia del sud. Ci sono passati tutti. Hanno cominciato per primi i profughi troiani, con Enea in testa. Poi, su questo stretto ambito, tra il Continente e la Sicilia, tanti altri. Barconi dopo barconi. In fuga da qui o alla ricerca di una terra promessa. Fino ai nostri ultimi migranti d’Italia, che ancora alla fine dell’Ottocento cercavano una sponda sull’altro lato del Mediterraneo, in nord Africa. Una storia millenaria, di dolori, vite, sogni e speranze, fatta di poche misere cose, conservate tutte nello spazio minuscolo ma universale di una valigia.
11.50-12.50
Auditorium R.Gervasio
Concerto – Conduce Francesco Antonioni
PIETRO DE MARIA – Pianoforte
Premio della Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca nel 1990, Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani – Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994), nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo.
Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. L’integrale chopiniana, il Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg sono stati incisi per DECCA, ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica specializzata.
La sua intensa attività concertistica lo vede solista con importanti orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Sándor Végh.
12.50 – 13.45
Piazza San Francesco
Gran finale – conducono Valerio Corzani e Marino Sinibaldi
RIACCOLTI
Modena City Ramblers
Un nuovo incendiario live set che pesca tra i tanti cavalli di battaglia di 25 anni di storia, pronti a fare,“come in principio e come sempre sarà”, ballare, sudare, commuovere e gioire il loro pubblico.
Davide Dudu Morandi voce
Franco D’Aniello flauto e tromba
Massimo Ice Ghiacci basso
Francesco Fry Moneti violino, chitarra e plettri vari
Leonardo Sgavetti fisarmonica e tastiere
Gianluca Spirito chitarra e plettri
Roberto Zeno batteria e percussioni