La Terza Cantata eseguita nella strada della Via Crucis che conduce al piazzale antistante il cimitero di via IV Novembre ha concluso nel pomeriggio Matera la performance internazionale di canto del Mediterraneo “Peace Women Singing/Matera Mater Melodiae 2019”, ideata e diretta da Caterina Pontrandolfo.
Dopo le Cantate in via Ridola e terrazza Lanfranchi anche per la terza Cantata sono stati eseguiti canti di tradizione orale con la presenza di artisti della Basilicata per l’Italia, Cabilla per l’Algeria, Catalogna per la Spagna e Creta per la Grecia con la partecipazione di 50 artiste provenienti da Atene, Barcellona, Fara Sabina, Heraklion, Matera, Palma de Mallorca, Potenza, Napoli, Roma, Tizi-Ouzu, Tizi-Rached.
L’evento è a cura delle associazioni in rete Nuova Atlantide Teatro, Teatro Pat (capofila), Teatro Potlach e Carrozzerie Cinematografiche e Teatrali.
L’evento rientra nel Progetto di Rete sostenuto da Regione Basilicata Ufficio Sistemi Culturali ed è organizzato in collaborazione con il Polo Museale di Basilicata, con il sostegno dell’Institut Ramon LLULL di Cultura Catalana di Barcellona e Isole Baleari e in collaborazione con le associazioni Axxam ndda a Ali, Tizi Rached-Algeria e Parigi e Teatro Omma Studio di Creta e il Patrocinio del Comune di Matera Capitale 2019.
Caterina Pontrandolfo, ideatrice e direttrice artistica del progetto Peace Women Singing/Matera Mater Melodiae: E’ un progetto di cooperazione e scambio internazionale per la valorizzazione e diffusione del patrimonio del canto di tradizione orale lucano e mediterraneo che porterà a Matera, dal 6 al 15 settembre 2019, artiste e cantore provenienti dalla Catalogna e da Mallorca, dalla regione Cabila dell’Algeria e da Creta, oltrechè artiste e cantore dalla Basilicata e da altre regioni italiane, per la realizzazione di una Performance di Canto del Mediterraneo con circa 50 artiste che si terrà a Matera – articolata in tre diverse performance – nei giorni 13, 14 e 15 settembre prossimi e nella Seconda Edizione della Giornata di Conversazioni “Il canto come cura del Contemporaneo”.
Le artiste lucane e italiane lavoreranno con le artiste provenienti dalla Catalogna, dalla Cabilia algerina e da Creta già da me incontrate nei loro paesi per scambiare i canti delle rispettive tradizioni e lavorare alla “messa in scena” del canto, valorizzando, attraverso il teatro e l’espressività teatrale dimensionata al canto, la complessità della storia delle comunità agro-pastorali di cultura orale del Mediterraneo.
Il Progetto si declina nel 2019 esclusivamente al femminile per ritrovare il “bacino” del Canto Mediterraneo che nelle donne di quest’area trova da tempo immemore espressioni altissime di voci e creatività nella manifestazione melodica dei moti legati ai passaggi cruciali dell’esistenza umana, oltrechè immaginifica inventiva testuale.
Il Progetto ha richiesto innamorate del canto e della voce, con uno sguardo curioso e interessato ad una vocalità desueta, appartenuta alle nostre antenate che ninniavano, lamentavano, stendevano le voci negli spazi aperti dei campi di lavoro e/o si sospendevano nei fili di voce delle intimità domestiche stando “ind’ a nu cand”, in un angolo appartato del raccoglimento interiore che apre alla melodia.
Tutte le partecipanti hanno appreso, oltre ai canti della tradizione orale lucana, i canti della tradizione catalana, sefardita e mallorchina, i canti berberi femminili della tradizione cabila, i canti dell’isola di Creta.
Si tratta di Performance di canto e teatro originali, uno stile che Caterina Pontrandolfo ha affinato nel corso di anni dedicati alla ricerca di una possibile modalità per ricostruire sulla scena quel corpo sociale emotivo che si è fondato su millenarie pratiche del canto e del cantare delle antiche società di cultura orale di tutto Mediterraneo a cui dobbiamo tutto il patrimonio di conoscenze su cui fondiamo le nostre esistenze”.
La fotogallery della Terza Cantata (foto www.SassiLive.it)