Inaugurata nel pomeriggio nel Museo Ridola di Matera la mostra “Mediterranea – visioni di un mare antico e complesso”.
La mostra, organizzata da Telespazio del gruppo Leonardo e Agenzia Spaziale Italiana e a cura di Viviana Panaccia resterà aperta fino al 20 gennaio 2020.
La mostra è stata ideata nell’ambito delle iniziative culturali previste nel programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ed è promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dalla Soprintendenza della Basilicata.
“Mediterranea” è una mostra che di questo continente marino racconta la storia, la bellezza, i popoli, i miti ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano. Il percorso espositivo intende rappresentare il Mediterraneo in tutta la sua complessità, attraverso la narrazione, su diversi piani, della sua storia con immagini satellitari inedite, foto, video e installazioni site-specific di straordinario impatto emotivo, alla ricerca di una felice sintesi di scienza e arte tra passato e presente.
Viviana Panaccia spiega le finalità di questa mostra: “La mostra nasce per raccontare il Mediterraneo in un tutta la sua complessità. E’ un mare antico, un crocevia di culture di popoli, però è anche un crocevia di contrasti, di conflitti. Era molto difficile rappresentarla con dei sistemi tradizionali, quindi abbiamo scelto un tavolo interattivo che attraverso salti di secoli ci dà la possibilità di vedere questo mare in alcuni momenti che sono stati decisivi per la sua storia: la battaglia di Anzio, la battaglia di Lepanto, hanno cambiato il futuro di questo mare, il canale di Suez, la frammentazione del Mediterraneo nel ‘900, le migrazioni. Noi abbiamo pensato di fare questo coinvolgendo il Centro di geodesia spaziale di Matera, che elabora queste immagini. E abbiamo voluto utilizzare queste immagini satellitari in una maniera nuova”.
Nella mostra è possibile anche annusare i profumi del mare e toccare con mano i grani del Mediterraneo, come mai questa scelta? “Perchè una sezione è dedicata alle piante e agli aromi del Mediterraneo, che è un bacino ricchissimo di piante, anche se queste piante sono il risultato di un crocevia, perchè sono approdate dall’Asia oppure dal Perù se pensiamo al pomodoro. Noi pensiamo al Mediterraneo come un posto dove si coltivano arance, mandarini, limoni ma questi non esistevano all’inizio, c’era solo l’ulivo”.
C’è anche una riflessione su cosa è diventato il mare Mediterraneo oggi. Un mare che non è più un centro di potere come lo era all’epoca dei grandi imperi ma con le nuove rotte atlantiche, anche se c’è stata l’apertura del Canale di Suez che ha aperto le rotte verso l’India, il Mediterraneo ha perso la sua egemonia storica. Oggi ha una nuova vocazione, quella del turismo di massa. E poi c’è la sensibilizzazione ambientale. La mostra si conclude con un’installazione di arte contemporanea nella quale abbiamo affiancato i fondi di bottiglia agli scheletri di riccio per dimostrare come la similitudine di forme non fa riconoscere questi oggetti inquinanti ai pesci, che li ingoiano e diventano letali per loro.
Michele Capolupo
L’Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio hanno inaugurato oggi a Matera la mostra “Mediterranea – Visioni di un mare antico e complesso”. Parte integrante del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, l’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal PoloMuseale della Basilicata insieme con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Telespazio, una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%).
La mostra, realizzata a cura di Viviana Panaccia al Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera, sarà aperta al pubblico dal 20 settembre 2019 al 19 gennaio 2020 (ingresso con Passaporto per Matera 2019).
“Mediterranea” intende raccontare la storia, la bellezza, i popoli, i miti di questo continente marino, ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano. Il percorso espositivo offerto ai visitatori rappresenta, infatti, il Mediterraneo in tutta la sua complessità, attraverso la narrazione della sua storia con immagini satellitari inedite, elaborate da e-GEOS (una società ASI/Telespazio), foto, video e installazioni site-specific di straordinario impatto emotivo, in una perfetta sintesi tra scienza e arte, tra passato e presente.
‘Un futuro molto antico, è la sintesi di Matera come città e come patrimonio culturale”, ricorda Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “La mostra Mediterranea, che con Telespazio abbiamo inaugurato, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata e laFondazione Matera 2019, è un po’ il racconto di un passato orientato al futuro e rappresenta il connubio tra tradizione millenaria e luogo di grande tecnologia dove si enfatizza il contrasto fra un luogo rupestre come i sassi e un centro all’avanguardia come quello di Geodesia Spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana. La mostra riassume questi stati di contrasto che sono l’essenza totale del bacino del mediterraneo, che è la nostra culla, linfa della nostra cultura che dobbiamo preservare e tutelare. Lo spazio con le sue tecnologie è in grado di mettere in campo e sostenere le azioni e le attività necessarie per uno sviluppo sostenibile e la tutela di tutta l’area”.
Luigi Pasquali, Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore delegato di Telespazio, ha dichiarato: “Sono molto felice di inaugurare a Matera una mostra di grande interesse, con la quale Telespazio e ASI vogliono sensibilizzare il pubblico su importanti tematiche legate al Mediterraneo. Le immagini satellitari ci conducono nei luoghi che hanno segnato la storia e l’evoluzione del nostro mare, e richiamano l’attenzione sulle emergenze che sta affrontando, prima fra tutte quella ambientale. La mostra rientra nelle numerose iniziative promosse da Leonardo nel segno della contaminazione tra discipline scientifiche e umanistiche”.
“La mostra contiene tre elementi di importante continuità con il programma di Matera2019 – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri -. Innanzitutto consolida le relazioni tra Fondazione, Polo Museale e città di Matera con Asi e con Esa. Dopo la mostra su Marte e le attività per il cinquantenario della discesa del primo uomo sulla Luna, “Mediterranea” certifica che Matera è il luogo più adatto dove parlare di presente, di innovazione, di osservazione della terra. Inoltre attesta che la scelta di parlare di Futuro remoto era quanto mai centrata. Infine, che tra i principali scopi di una capitale europea della cultura c’è quello della formazione permanente con strumenti inusuali ed efficaci come le mostre interattive”.
Dalle antiche città-porto alle isole del mito, dalle coltivazioni tipiche dell’ulivo, del grano agli sforzi fatti nei territori nordafricani per guadagnare campi coltivati al deserto: la mostra evidenzia le potenzialità dell’osservazione satellitare, e in particolare della costellazione COSMO-SkyMed, per lo studio dei problemi ambientali e come strumento privilegiato per una diversa gestione del territorio e del suolo e il contrasto al loro degrado: per una agricoltura sostenibile e più produttiva, per un uso intelligente delle risorse idriche, per lo studio dei fenomeni derivanti dai cambiamenti climatici.
Le immagini dei satelliti forniscono anche dati estremamente utili su temperatura superficiale del mare, acidificazione delle acque, umidità del terreno, salute delle piante. Aiutano la navigazione fornendo dati di posizionamento precisi e nelle emergenze ambientali rappresentano uno strumento fondamentale per la protezione civile nella gestione dei soccorsi.
La fotogallery della mostra nel Museo Ridola di Matera (foto www.SassiLive.it)