Stupro di gruppo, no all’obbligo del carcere: lo sdegno di AIDE.
La suprema Corte, estendendo una pronuncia della Consulta del 2010 ha stabilito che non c’è l’obbligo del carcere per lo stupro di gruppo. Nelle violenze sessuali del “branco”, possibile applicare misure cautelari alternative. Indignazione da parte di AIDE che proprio di recente ha pubblicato un opuscolo
“ Carnefici del cuore” per sensibilizzare le comunità alla prevenzione della violenza sessuale.
La violenza contro le donne è un problema mondiale di cui si è preso atto sino dal 1975, data nella quale il tema è stato ha dichiarato dall’ONU come il reato più diffuso nel mondo. Si intende per violenza contro le donne la violenza fisica, psicologica, economica e sessuale Si tratta di una violazione dei diritti umani che trova radici lontane e che viene ancora sottovalutato
Negli ultimi anni numerose iniziative internazionali, come quelle sulla verifica della Piattaforma di Pechino, le azioni delle istituzioni europee e nazionali , i programmi e le attività delle ONG, hanno contribuito a creare una maggiore consapevolezza del problema e della sua entità, sia per le sofferenze personali sia per i gravi effetti sociali, sanitari ed economici che produce. In Italia l’approvazione della legge n.66 del 15 febbraio 1996 ha rappresentato una significativa innovazione legislativa in materia di violenza sessuale. Tale legge qualifica la “violenza contro le donne come delitto contro la libertà”.
Non è riuscita a capire la Cassazione di donne che nella loro vita hanno avuto la sfortuna di incontrare dei maschi-animali da cui hanno subito violenza e, visto la loro esistenza segnata per sempre. Anni di impegno da parte delle Associazioni femminili per indurre le donne a reagire al male e denunciare i loro carnefici. Cosi come l’avvocato Nicola Francione ha sritto nella prefazione dell’opuscolo invitando le donne a non temere di rimanere sole,perché esistono persone ed istituzioni pronte ad ascoltarle e ad aiutarle. Non vergognandosi dell’opinione pubblica che oggi è con le donne considerandole capaci di denunciare e reagire al male . Tra queste Istituzioni sicuramente non c’è la Corte di Cassazione.
AIDE continuerà con il suo impegno a contribuire per sconfiggere il silenzio in nome della libertà e per cercare di trovare delle soluzioni verso un enorme e devastante problema che ci riguarda tutti. Cassazione permettendo.
Anna Selvaggi Tamburrino, Presidente A.I.D.E eCommissaria Regionale P.O
Riportiamo di seguito una poesia della lucana Antonella Santulli dedicata alla violenza sessuale che colpisce le donne
Sogni strappati
dallo squallore
di un uomo violento
che tutto distrugge
in un giorno
in un momento..
Quando il destino
tristemente
ci abbandona
all’oblio della ragione
…senza un nome!
Antonella Santulli
( Poetessa lucana)
L’articolo è fuorviante poichè fa credere che il reato non venga punito con il carcere.
Non è così: chi viene condannato va in carcere.
La cassazione si riferisce alla carcerazione cautelare prima del processo, che il giudice valuterà se infliggere a seconda della solidità del piano accusatorio e non obbligatoriamente come fino a ieri,anche qualora vi siano fondati dubbI sulla fondatezza delle accuse.