L’adesione di Sanità Futura al primo Dis-ability pride Matera non ha nulla di formale. Proprio da Matera in occasione del IV Forum dal tema “Innova Salute” ci siamo occupati di “social care” candidando Matera a diventare Capitale Europea della cultura solidale declinata a rispondere alle domande sempre più diffuse di tutela e cura della salute che non trovano risposte adeguate come testimoniano le liste di attesa. Lo sostiene in una nota Sanità Futura, associazione delle strutture sanitarie private accreditate di Basilicata e Puglia.
Organizzare la solidarietà per prendersi cura dell’altro; sviluppare forme di impresa di comunità per rispondere ai bisogni sociali e gestire beni comuni è una grande sfida per le nostre imprese che adottano un codice etico ed è anche un’occasione per reinventare radicalmente la “funzione pubblica” in questo Paese: sono parte integrante della mission di SanitàFutura. Organizzare queste attività in forma d’impresa è anche un modo per mettere immediatamente tutto il sistema di welfare davanti alla necessità di misurare efficacia ed efficienza, e quindi anche la sostenibilità economica e gli impatti sociali. Per questo riponiamo tante attese positive nella crescita di una cultura dell’imprenditoria sociale e crediamo che l’impresa sociale possa essere un agente di innovazione importante per i sistemi di welfare.
Ma come è possibile innovare il sistema salute in tempi di tagli per la sanità e di passaggio (ancora troppo lento) di governance nella gestione dei servizi sanitari nazionale e regionale? Il dato di partenza: la spesa corrente del sistema sanitario equivale a 1.800 euro l’anno per ogni cittadino italiano, mentre quella per gli investimenti è di soli 60 euro. L’innovazione – secondo Sanità Futura – passa per la medicina in rete, le connessioni territoriali, i sentieri di cura, l’outsourcing. E ancora la social care, la telemedicina e i borghi della salute, le imprese sociali. Pregiudiziale è il modo di osservazione vale a dire non più la sanità circoscritta magari alle cure ospedaliere ma a tutto campo e coinvolgendo tutti gli attori.
Al IV Forum Sanità Futura sono stati presentati tra gli altri il progetto Matera cardiosicura”, 18 colonnine contenenti defibrillatori collocate in altrettante postazioni strategiche della città e collegate con sistema di allarme al servizio 118, insieme all’idea progettuale di “ambulatorio sociale” per mettere al centro i bisogni di categorie sociali e famiglie che non hanno adeguate tutele e servizi.
In tema di social care, è significativa l’esperienza dell’Ambulatorio sociale di cardiologia a Matera che svolge la sua funzione grazie ad un piccolo esercito di volontari: infermieri e medici sono pronti ogni giorno ad accogliere i cardiopatici che si trovano in difficoltà, extracomunitari, donne in gravidanza e disabili, offrendo gratuitamente visite e prestazioni diagnostiche di notevole livello.