“L’assessore precedente alla Sanità Franconi “garantiva” che per far nascere un bambino in Val d’Agri era sufficiente l’eliambulanza per trasportare le partorienti al San Carlo. L’attuale assessore Leone prenda atto che basta un’autoambulanza come è accaduto solo qualche giorno fa per la mamma di Spinoso che ha visto nascere suo figlio sull’ambulanza nel tragitto sino a Potenza”. Lo sostiene Filippo Massaro, portavoce del Csail per il quale “adesso possiamo raccontare ai nostri ragazzi che i bambini non li porta la cicogna ma l’ambulanza. Purtroppo è la riprova che l’allarme lanciato in tante occasioni sugli effetti derivanti dalla chiusura del Punto Nascita nell’Ospedale di Villa d’Agri è stato preso sotto gamba”. Per Massaro “siamo alla politica sanitaria di due pesi e due misure: l’ospedale di Policoro è nelle stesse condizioni dell’ospedale di Villa d’Agri con nascite al disotto di 500 unità ma resta aperto mentre i Reparti di Ginecologia, Ostetricia, Pediatria di Villa d’Agri sono stati chiusi”.
Per Massaro “Le nascite sono diminuite per incapacità della politica che in tanti anni ha sperperato il “tesoretto” delle royalties”.,
Il portavoce del Csail ritiene sempre valida la richiesta del Csail “della costituzione di una Commissione d’inchiesta ministeriale che appuri perché non è stato realizzato il previsto “abbinamento per pari complessità di attività delle U.U.O.O. ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a due i precedenti tre livelli assistenziali”, e di relazionare in merito alle reali criticità e disfunzioni, e relative responsabilità politiche, dell’Ospedale di Villa d’Agri”.
“Ci aspettiamo adesso dalla “Giunta del cambiamento” il cambiamento vero per l’Ospedale di Villa d’Agri, innanzitutto bocciando l’atto aziendale dell’Asp che di fatto penalizza il presidio ospedaliero della valle che persegue il disegno di far diventare Villa d’Agri succursale di Lagonegro, come abbiamo denunciato. Ricordiamo a quanti lo hanno dimenticato che il provvedimento individua solo quattro strutture complesse presso l’ospedale di Villa d’Agri, mentre 7 sono a Lagonegro (con altre 5 strutture condivise con Villa d’Agri di cui 4 praticamente attestate a Lagonegro !). Villa d’Agri torni ad avere il Punto Nascita per incoraggiare le giovani coppie a fare figli e ripopolare tanti comuni che come dimostra il nuovo anno scolastico non riescono più nemmeno a garantire scuole aperte per l’infanzia”.